Tra passato, presente e futuro. Il mondo dell’oreficeria sta cambiando. La sua evoluzione cavalca inevitabilmente l’onda dell’implacabile corrente tecnologica, con buona pace di quelli che troppo spesso e frettolosamente riversano molte professioni nel dimenticatoio, buttando la chiave. Ma quando il lavoro riesce a riaccendere il suo spirito artistico, la fiamma divampa più alta che mai. Tutto diventa più magico, nostalgicamente anacronistico, figlio dei tempi che furono… e che saranno. Oreficeria va a braccetto con la gioielleria fin dai tempi antichi. Dalla Mesopotamia fino all’Antico Egitto le creazioni di oggetti di materiale prezioso trovavano libero sfogo non solo nella vita di tutti giorni ma acquisivano immenso valore soprattutto dopo la morte; cimeli da sfoggiare nell’aldilà, simboli di eterna ricchezza. Durante il Medioevo furono soprattutto l’oreficeria bizantina e quella barbarica a dare un forte contributo artistico, arricchito poi nel Rinascimento dove l’arte orafa si fondeva con tutte le altre espressioni artistiche. Nel Novecento anche la medio broghesia iniziò a far propri prodotti dell’oreficeria grazie alla placcatura: materiali poveri iniziano ad essere ricoperti d’oro. Al giorno d’oggi la massificazione dei prodotti di oreficeria è ormai avanzata. L’avvento della tecnologia e della stampa 3d stanno cambiando un mestiere dalle antiche origini. Se sia un bene o un male la questione è relativa.

Conclusa la prima edizione del Corso di Oreficeria Digitale, uno dei più sperimentali in Italia, possiamo tirare le somme del lavoro svolto. DAMA (Digital Arts & Manufacturing Academy) cerca di proporre corsi innovativi per gli sviluppi futuri dei mestieri artigianali celebri del nostro Paese. Il corso proposto, la cui prossima edizione partirà a inizi novembre 2016, esplora le potenzialità dell’incontro tra Stampa 3d e Jewelry Design. La prima classe era formata da quattro persone provenienti dal mondo tradizionale e classico dell’oreficeria, quella in cui ci si sporca la mani stando curvi su un banchetto di legno. Personaggi che non amano stare sotto i riflettori dell’Alta Moda, e che a conti fatti sono gli “operai” del Fashion. Persone con un bagaglio culturale e un sapere immenso dato dalla loro professione, un sapere millenario in quanto proveniente da epoche molto lontane. Persone a metà strada tra alchimisti, fabbri e scultori.

Intanto, il Jewelry Design Dario Faraldo, che ha preso parte al Corso di Oreficeria Digitale –DAMA (Digital Arts & Manufacturing Academy) ci racconta come sta cambiando il mondo dell’oreficeria.

 

Salve Dario. Raccontaci in breve quello che fai…

Buongiorno. Dopo 13 anni di esperienza nel settore orafo ho deciso di intraprendere un’attività in proprio dove collaboro con diversi marchi e professionisti del settore per realizzare le loro creazioni. A questa attività sto affiancando lo sviluppo del mio brand con una linea contemporanea e di alto livello.

A quale tipo di forme ti ispiri per le tue creazioni?

La mia futura linea sarà di ispirazione Art Nouveau, un fenomeno artistico dei primi del ‘900 capace di distaccarsi dalle produzioni industriali salvaguardando cura dei dettagli e qualità artigiana. Strizzando l’occhio alla natura e alle sue molteplici forme, sto progettando una linea ispirata agli animali.

Oreficeria, un mestiere millenario, e 3d printing, una tecnologia che sta diventando parte integrante della nostra epoca. Cosa ti ha spinto a seguire un corso che propone un incontro tra questi due mondi?

All’inizio vedevo il 3d printing solo come una forma di “risparmio” in termini di capacità produttiva, quindi di parziale abbandono del banchetto sostituendolo con un computer. Frequentando il corso ho dovuto ricredermi, trovando nel 3d printing un valido alleato nella creazione di forme nuove e complesse.

Quale è stato l’iter produttivo seguito dal corso a cui hai partecipato?

Il corso era composto da più parti, inizialmente abbiamo preso conoscenza dei software e dei comandi base, per poi passare a realizzazione di forme piu complesse. In una seconda parte abbiamo modellato forme inerenti al mondo della gioielleria (anelli, orecchini, etc). Nella terza parte abbiamo messo in pratica, nel laboratorio di stampa, quanto appreso. Tramite l’utilizzo delle stampanti 3d abbiamo dato vita ad un nostro singolare progetto. Il corso era implementato dall’utlizzo di altri software di supporto come Grasshopper per la modellazione parametrica, Keyshot per la renderizzazione dei modelli e i software tecnici forniti dalle varie stampanti 3d. A completare il corso, abbiamo potuto lavorare e rifinire i modelli fusi in metallo da un tecnico al quale DAMA si è appoggiato esternamente.

In quale parte del processo creativo di un gioiello hai trovato più utile l’uso di un software CAD di modellazione 3d?

La modellazione 3d deve necessariamente entrare in gioco dopo che il progetto esiste già su carta. Con una buona esperienza, durante la modellazione, si possono creare varianti o modifiche in tempo reale al progetto. Cosi da permettere di stamparne più versioni e scegliere quella che più ci soddisfa. Questo, nel mio lavoro, è un bellissimo vantaggio dal punto di vista creativo!

La modellazione per algoritmi generativi con cui opera Grassopper sta rivoluzionando il mondo dell’Architettura. Durante il corso è avvenuta una dimostrazione delle potenzialità della parametrizzazione di una free-form di Jewelry Design. Riesci a vedere a quali sviluppi futuri si potrà arrivare nel tuo campo?

La modellazione parametrica può effettivamente dare un impulso creativo alla realizzazione di un oggetto dato che, con un semplice cambio di paramentro, si ottengono forme nuove e totalmente diverse dal punto di partenza. Immagino designer intenti a creare algoritmi utili allo sviluppo della creatività umana.

La sostituzione della cera e del processo di gommatura con modelli in resine calcinabili realizzabili direttamente in piccole serie tramite la stampa 3d. Pregi e difetti di questa nuova tecnica:

Questa tecnica vanta molti pregi, dai tempi di realizzazione più ridotti alla possibilità di alimentare i singoli modelli in maniera molto più precisa e attenta alle lavorazioni successive. Un difetto che ho riscontrato è, per ora, nei limiti della macchina alla creazione dei supporti che, in determinati modelli, può compromettere le lavorazioni successive una volta fusi in metallo.

Quale è stata la parte del corso che hai trovato più entusiasmante?

Sono rimasto colpito dalla modellazione parametrica con Grasshopper, è senza dubbio un punto che approfondirò, anche per le sue possibili sfumature creative.

Quale delle tecniche apprese hai già implementato con successo nel tuo abituale processo lavorativo?

Ho gia introdotto la modellazione 3d nel mio lavoro con successo. Riservo sempre qualche ora al giorno per la modellazione, così da poter portare avanti più progetti alla volta.

A chi consiglieresti un corso del genere?

Consiglio questo corso a chi ha una buona dimestichezza con l’ambiente 3d e vuole mettere in pratica le proprie idee in maniera pratica ed intuitiva.

Come vedi un Laboratorio Orafo del futuro?

Un domani, l’orafo moderno potrà vantare tecnologie già in fase di sviluppo, come la sinterizzazione che permetterà di realizzare un modello 3d direttamente in metallo nobile, così da completare l’intero ciclo produttivo in un’unico laboratorio! Questo permetterà di sviluppare progetti esclusivi e ricercati, venendo disegnati, prodotti e venduti dal singolo artigiano nel suo laboratorio del futuro.

Media Design -
IED Istituto Europeo di Design S.B.p.A.
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