Nel complesso e delicato mondo della sanità il concetto di rischio è da interpretare con estrema accortezza, senza lasciare al caso il benché minimo dettaglio. Il dibattito, il confronto e la condivisione diventano dunque strumenti fondamentali per fa sì che la gigantesca macchina funzioni in maniera perfetta. E’ questo il corretto modus operandi quando tutto ruota attorno alla salute delle persone.

Dal 29 novembre al 2 dicembre scorso si è svolto a Firenze il XI Forum sul Risk Management, appuntamento di riferimento per tutti gli operatori del settore santario giunti da ogni parte d’Italia, in occasione del quale Federsanità ANCI ha presentato ufficialmente la versione aggiornata del Modello Sistemico per la Gestione del Rischio in ambito sanitario, scaricabile dal sito di Federsanità. Promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione Sicurezza in Sanità, il Forum aveva l’obiettivo di offrire una panoramica completa sul concetto di sicurezza e gestione sanitaria. Rendere più sicuri i percorsi organizzati e gestionali nelle strutture ospedaliere, diminuire i costi e le richieste risarcitorie, favorire la sostenibilità e le cure mediche, presentare progetti e idee per il miglioramento della qualità dei servizi socio-sanitari: tematiche queste al centro della tre giorni toscana. Chi ha il diritto di beneficiare in primis di tutto questo? Il cittadino, ovviamente.

Con il terzo livello, introdotto nella nuova versione del Modello, le Aziende Sanitarie hanno il dovere di allinearsi con tutta una serie di requisiti organizzativi, strutturali e gestionali, per conformare il proprio sistema di gestione del rischio aziendale in ogni suo aspetto, garantendo altresì il raggiungimento dell’eccellenza.

A proposito della realizzazione del Sistema di Gestione del Rischio Aziendale, il Modello sottolinea che la Direzione Aziendale ha la piena responsabilità e l’autorità dell’applicazione, gestione e riesame del Sistema di Gestione e del Mantenimento dei parametri di accettabilità del rischio e, a tal fine, deve avvalersi della collaborazione di tutti gli operatori della struttura necessari. Inoltre ci vengono forniti quelli che sono i principali compiti della Direzione:

  • Predisporre una dichiarazione relativa alla Politica Aziendale nei confronti dell’individuazione, prevenzione e controllo del Rischio in ambito sanitario;
  • Istituire una Unità di Gestione del Rischio (UGR) in staff alla Direzione Generale;
  • Nominare formalmente un Responsabile della gestione del rischio (Gestore del Rischio);
  • Impegnarsi a fornire le risorse necessarie alla corretta applicazione del Sistema di Gestione de rischio;
  • Individuare, in relazione ai risultati della ‘fotografia’ del rischio aziendale, il Livello del Modello di riferimento da applicare;
  • Riesaminare con periodicità , o successivamente ad eventi eccezionali che possono creare allarmi, la corretta ed efficace attuazione del sistema. Ogni intervento di riesame deve essere opportunamente documantato e la documentazione prodotta conservata in modo sistematico.

Un ambito dunque, quello sanitario, che richiede estremo confronto, innovazione, valutazione, programmazione ma soprattutto formazione professionale, competenza e qualità. L’eccellenza in questo settore è rappresentata dall’Università LUM Jean Monnet che puntualmente pubblica su Emagister i suoi Master in ambito sanitario, rivolti a tutti i professionisti del settore.

Per coloro che desiderano specializzarsi nella direzione tecnico-amministrativa e gestionale di strutture santarie pubbliche o private, l’Università mette a disposizione il Master in Direzione e Management delle Aziende Sanitarie; un programma a tutto tondo per la governance sanitaria che tratterà, tra le altre, le seguenti tematiche:

In un settore dove il margine di errore è pressoché nullo e il rischio non può mai essere sottovalutato, la competenza di chi vi lavora è al primo posto. La direzione di un’azienda sanitaria, per tutto quello che essa comporta, è un compito di responsabilità non indifferente.

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