Cultura del vicino oriente ellenizzato - I rapporti tra il Vicino Oriente, l’India e la Grecia

Corso

A Milano

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Luogo

    Milano

  • Durata

    6 Mesi

Obiettivo del corso: Alla cultura del vicino oriente ellenizzato. Rivolto a: Ai nostri corsi possono iscriversi tutte le persone interessate alle materie, indipendentemente dal titolo di studio posseduto. Sono previste agevolazioni tariffarie per gli studenti universitari che si iscrivono alla scuola di specializzazione e devono quindi seguire più corsi.

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Milano
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«A tal fine, dopo aver citato e segnalato le testimonianze di Platone, bisognerà risalire e collegarsi alle parole di Pitagora e, ancora, richiamarsi alle genti le cui opinioni sono ben rinomate, riportando quei loro riti di iniziazione, dottrine e cerimonie che esse adempiono in un modo che si accorda con Platone, ossia quanto hanno sostenuto i Brahmani, gli Ebrei, i Magi babilonesi e persiani e gli Egizi».

Numenio, filosofo platonico di Apamea in Siria del II sec. d.C., "Sul Bene", libro I, fr. 1a des Places

Con la conquista del Vicino Oriente (Egitto, Anatolia, Siria, Palestina, Mesopotamia, Persia e India) da parte di Alessandro Magno e la successiva frammentazione del suo impero nei regni greco-macedoni (tra la fine del IV sec. a.C. e il I sec. a.C.) le culture del Vicino Oriente antico subiscono un processo di ellenizzazione, ossia un interscambio con la cultura greca così intenso che produce una sintesi culturale nuova e originale, grazie anche al protrarsi di questo processo sia nei regni retti da dinastie orientali resesi indipendenti (come gli Asmonei in Palestina e i Parti e i Sassanidi in Iran) sia durante la dominazione romana e quella bizantina (I-VII d.C.), sino al subentrare del nuovo processo di islamizzazione a seguito della conquista musulmana del Vicino Oriente.

Per comprendere questa sintesi è necessario: 1) capire la specificità delle culture che interagiscono nel produrla, 2) analizzare i risultati della sintesi stessa e 3) tenere conto dei loro influssi successivi. Per questo motivo il corso ha tre finalità.

La prima è di comprendere i rapporti culturali che si sono instaurati tra le culture del Vicino Oriente e quella greca ponendo a confronto la religione, la letteratura e la filosofia greco-romana con le religioni e le letterature egizia, sumerica, assiro-babilonese, siriana, ugaritico-cananaica, fenicio-punica, aramaica, ebraica, iranico-mazdaica, ittita, hurrita, nonché con la religione, la letteratura e la filosofia indiana induista, giainista e buddista.

Il mutamento della mentalità orientale che avviene parallelamente in Egitto e in Mesopotamia tra la fine del III e l'inizio del II millennio a.C. si irradia nello spazio e nel tempo sino al I millennio a.C., finendo per accomunare (pur nelle differenze e specificità locali) le culture egizia e mesopotamica con quelle dell'Asia anteriore (e dell'Iran), con la cultura greca dell'età omerica e arcaica (X-V a.C.) e con quella indiana del periodo vedico (1000-330 a.C.). La nascita e lo sviluppo della filosofia in Grecia e in India e di due religioni, quella giudaica e quella mazdaica-zoroastriana, a forte contenuto etico determinano il progressivo differenziarsi di queste culture dalle altre del Vicino Oriente e in particolare in Grecia si pongono le basi della specificità del futuro pensiero occidentale rispetto alla cultura orientale.

La seconda finalità del corso è di esaminare la sintesi greco-orientale dell'età ellenistico-tardoantica (III a.C.-VII d.C.) alla luce della reazione che si ingenera nella cultura mitico-poetica del Vicino Oriente antico allorché subisce l'impatto con la cultura greca di tipo logico-filosofico. Si verifica l'assunzione dei concetti filosofici greci per elaborare razionalmente i miti e le concezioni religiose delle tradizioni culturali orientali e nel contempo ne consegue una trasformazione del contenuto di questi stessi concetti, che li rende fecondi di innovazioni in ambito filosofico.

L'analisi spazierà dai culti misterici, come quelli di Iside, di Osiri e di Mitra, agli Oracoli Caldaici e ai testi misteriosofici orfici, ermetici, gnostici, mandei e manichei in greco, copto e siriaco; dallo Stoicismo al Medioplatonismo, al Neopitagorismo, al Neoaristotelismo e al Neoplatonismo alessandrino-romano, anatolico (scuola di Pergamo), siriano e ateniese; dal Giudaismo alessandrino alla filosofia patristica e alla letteratura cristiana greca, latina e orientale (etiopica ecc.), alla filosofia indiana dall'età protoclassica in avanti (330 a.C. ss.) e alla religione e alla letteratura persiana medievale (III sec. d.C. ss.).

La terza finalità è di prendere in considerazione anche gli influssi che la cultura del Vicino Oriente ellenizzato ha esercitato sulla filosofia e sulla letteratura latina medievale e greco-bizantina, sulla letteratura e sulla filosofia ebraica medievale, sull'Islàm e sulla letteratura e filosofia araba.

I frutti di tale influsso ci permetteranno di cogliere appieno la capacità della cultura del Vicino Oriente ellenizzato di fecondare anche la cultura delle epoche successive.

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