Corso di Sambo Russo

Corso

A Ragusa

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Luogo

    Ragusa

  • Ore di lezione

    2h

Rivolto a: tutti.

Sedi e date

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Ragusa
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via forlanini 36, 97100

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Opinioni

Professori

Alfio Nifosì

Alfio Nifosì

dottore in scienze motorie

* ISTRUTTORE DI JEET KUNE DO (CHRIS KENT’ ACADEMY) * ALLENATORE DI KICK BOXING (ASI-WKA-FKBI) * ALLENATORE DI THAI BOXE E K1 RULES (ASI-WKA-FKBI) * INSEGNANTE TECNICO DI SAMBO (FILS) * RESPONSABILE REGIONALE FEDERAZIONE ITALIANA LOTTA SAMBO * RESPONSABILE PROVINCIALE ARTI MARZIALI MISTE (ASI) * FONDATORE DEL JKD-MMA FIGHT SYSTEM (CONNUBIO TRA JKD E ARTI MARZIALI MISTE) * ARGENTO AL 2° ITALIAN OPEN DI SAMBO COMBAT 2007 * BRONZO CAMPIONATI ITALIANI DI LOTTA SAMBO 2008 * FRA I PRIMI 8 AL MONDO SAMBO COMBAT 2008 * BRONZO EUROPEO SAMBO COMBAT 2009

Programma

CORSO DI SAMBO RUSSO

MARTEDI E GIOVEDI

19:30-21:30

UNICO CORSO IN SICILIA RICONOSCIUTO DALLA FEDERAZIONE ITALIANA LOTTA SAMBO


“SAMozashita Bes Oruja” vale a dire “difesa personale senza armi”
è la frase russa da cui deriva il nome SAMBO. Per trovare le radici del Sambo bisogna risalire agli anni venti, quando, presso il Distretto Militare di Mosca e la Dinamo (Centro Sportivo della Polizia), alcuni esperti lottatori furono incaricati di raccogliere le tecniche migliori da tutti gli stili di combattimento conosciuti al mondo. L’obbiettivo era quello di creare lo stile di difesa personale più efficace per l’Armata Rossa e la Polizia Segreta chiamata Cheka (che poi divenne il KGB). I tecnici più impegnati furono Vassilj OSCHEPKOV, primo autorevole esperto russo, Victor SPIRIDONOV, primo insegnante di difesa personale della Dinamo, GALKOVSKY, SAGATELIAN, RUBANCIK, SKOLINKOV, SIDOROV, tutti studiosi degli stili di combattimento tramandati dai tempi di Genghis Khan sino all’era moderna, in quel territorio di collegamento tra Europa ed Asia che è la ex Unione Sovietica, dove possiamo trovare, ancora praticate folkloristicamente: la lotta georgiana, quella azerbaijana, quella uzbeka, quella moldava, quella kazaka, quella turkmena, quella tartara, quella mongola, etc. etc.. .Va inoltre ricordato che dal 1923 Anatoly KHARLAMPIEV, insieme ad Ivan Vasilievich VASILIEV, viaggiò per anni con l’intento di perfezionare la conoscenza delle arti marziali orientali e degli stili di combattimento più classici come la lotta greco - romana, quella stile libero nonché la boxe e la scherma.

Il SAMBO, per come è stato codificato, può essere propriamente considerato la vera lotta Internazionale per antonomasia, in cui tutti i lottatori di ogni parte del mondo possono esprimersi trovando spazio per le loro caratteristiche tecnico - tattiche. La situazione politica e la vita dell’Unione Sovietica negli anni della rivoluzione socialista, favorirono lo sviluppo di uno stile di combattimento avente connotati puramente russi e decisamente efficace come il Sambo. Così il Governo Sovietico tolse il velo di segretezza che avvolgeva il Sambo per renderlo alla portata di tutta la popolazione civile ove si diffuse la versione sportiva inizialmente chiamata “Lotta - Sambo”. Il 16 novembre 1938 è considerata la data di nascita ufficiale del Sambo, quando fu riconosciuto come disciplina sportiva dal Comitato Superiore per la Cultura e lo Sport dell’URSS. Tra i fondatori, il più longevo fu A. Kharlampiev, infatti nell’immediato dopoguerra divenne Presidente della Sezione di Sambo dell’Unione Sovietica, vedendo il suo sport ottenere i primi successi in campo internazionale, per questo viene spesso ricordato come il padre spirituale del Sambo.getattacentaspx

OGNI TECNICA di Sambo era studiata attentamente e finalizzata alle più svariate esigenze della difesa personale:

per la Milizia, per la Polizia Segreta, per le Guardie di Confine, per la protezione di singole persone da immediato pericolo, per il personale di ospedali psichiatrici, per gli Ufficiali e per i soldati (con armi e senza) . Inoltre veniva valutato il contesto e l’ambiente in cui era necessario applicare una tecnica: luogo chiuso od aperto, con tanto o poco spazio, con la vicinanza di grossi oggetti come tavoli o piccoli oggetti ma pericolosi, oppure con armi non convenzionali di possibile utilizzo. Il Sambo ha un bagaglio ricco di tecniche suddivise nella lotta in piedi ed a terra, con sollevamenti e proiezioni, prese dolorose, leve articolari ai gomiti, ai polsi, alle spalle, alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie, nonché tecniche di controllo a terra e di soffocamento. Oltre alla tecnica, il Sambo studia la preparazione fisica, grazie a metodi moderni e collaudati, infatti i sambisti usano dire che un combattente deve essere tecnico ma altrettanto forte.

IL REGOLAMENTO è stato formulato per dare all’incontro sportivo le caratteristiche di uno scontro reale, con poche limitazioni, dando spazio all’iniziativa dei lottatori finalizzata a sottomettere l’avversario ed ottenerne la resa. Sopra una materassina rotonda si affrontano due sambisti, uno vestito di rosso e l’altro di blu, con una giacca (Kurtka), simile ad una moderna giubba legata da una cintura, con dei calzoncini corti elasticizzati (Shorti) e con delle apposite scarpette (Sambofki) che permettono la massima libertà di movimento. Per sei minuti effettivi, senza limitazioni di prese, ma con l’unico vincolo di mantenersi attivo durante tutto l’incontro, un sambista deve prevalere sull’altro buttandolo a terra e se possibile ottenerne la resa prima del limite, grazie ad una leva articolare o presa dolorosa sia alle braccia che alle gambe. La vittoria anzitempo è aggiudicata se chi esegue la tecnica effettua un’ampia e veloce proiezione a terra dell’avversario, rimanendo lui stesso in equilibrio sui due piedi. Quando, durante la medesima tecnica, l’esecutore perde l’equilibrio appoggiando una qualsiasi parte del corpo a terra, ottiene 4 punti; a secondo di come cade l’avversario, si attribuiscono 4 punti, 2 punti od 1 punti. Inoltre quando un sambista, dopo l’avviso dell’arbitro, mantiene un comportamento scorretto o passivo, riceve un richiamo ufficiale ed all’avversario viene attribuito un punto; al 3^ richiamo viene decretata la sconfitta. Si può ottenere un vantaggio anche mantenendo l’avversario con la schiena a terra, controllandolo con il proprio petto al di sopra della cintura . Questa forma di immobilizzazione applicata per 10 secondi vale 2 punti e per 20 secondi 4 punti, oltre ai quali va risolto l’incontro con una leva articolare od una presa dolorosa. Durante un incontro non si possono guadagnare con un’immobilizzazione più di 4 punti, perché in un combattimento da strada non è garantita una soluzione favorevole dello scontro solamente con una presa di controllo e sottomissione a terra. Infatti, chi è immobilizzato può anche attendere l’aiuto di compagni pronti a battersi per lui, quindi colui che è in vantaggio con una presa di controllo deve affrettarsi a rendere inoffensivo l’avversario. Tuttavia nell’incontro sportivo è attribuita la vittoria per netta superiorità tecnica, quando si ottengono 12 punti di vantaggio.

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