Fibrolisi Connettivale e Fasciale integrata
Corso
A Bologna
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Il corso che fa per te!
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Tipologia
Seminario
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Livello
Livello avanzato
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Luogo
Bologna
Emagister è lieto di presentare il corso “Fibrolisi Connettivale e Fasciale integrata”, erogato dal centro di formazione ASD Biolife.
La tecnica di “deep tissue massage”, conosciuta più comunemente come “manipolazione miofasciale profonda, è una metodica manuale, che agisce in profondità sulla fascia muscolare e sull’aponeurosi di rivestimento (tessuto connettivo resistente che riveste i ventri muscolari, li unisce l’uno all’altro e ne permette lo scorrimento).
Si tratta di una tecnica manuale che prevede l’allungamento delle fasce muscolari, ottenuto allentando le tensioni che si originano tra queste all’interno del muscolo e dei tendini con lo scopo di alleviare dolori muscolari, migliorare il movimento articolare, prevenzione e, per gli sportivi, trattamenti post-allenamento e post-gara.
Tale tecnica si pratica manualmente, quindi con polpastrelli e nocche, e con avambracci e gomiti. Tra le manualità utilizzate troviamo l’allungamento dolce, ma profondo, le trazioni e le digitopressioni/compressioni.
Per ulteriori informazioni, contattaci attraverso il sito web emagister.it.
Sedi e date
Luogo
Inizio del corso
Inizio del corso
Profilo del corso
Il corso è aperto a professionisti del settore sanitario: fisioterapisti, massofisioterapisti etc. La partecipazione sarà autorizzata attraverso un pre-colloquio telefonico conoscitivo.
Opinioni
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Finalmente un corso pratico e intuitivo, dopo tanta teoria universitaria!
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Valutazione del corso
Lo consiglia
Valutazione del Centro
Andrea
Materie
- Diagnosi
- Fibrolisi
- Massaggio
- Massaggi
- Coppettazione
- Contratture
- Trattamento
- Massaggiatore
Professori
Corrado Comunale
Docente
Programma
Ci sono sempre due fasi di trattamento o diagnosi/trattamento: fase ispettiva manuale e strumentale.
➡ Manualmente si utilizza la tecnica di palpazione profonda eseguita con un dito. Le formazioni corpuscolari possono essere avvertite con la percezione tattile sfumata
➡ La sensazione che si prova può essere paragonata a alla compressione di un granello di sabbia, posto su una superficie dura, e infrapposto da un fazzoletto piegato in otto
➡ Il fibrolisore, per le sue peculiarità che lo differenziano dalle dita (come, ad esempio, il materiale inflessibile e le ridotte dimensioni della punta) , a questo punto diventa uno strumento di riferimento determinante sia a livello diagnostico che correttivo
➡ La differenza tra l’indagine manuale e quella strumentale è molto semplice da descrivere:
immaginate di avere una tela stesa su un piano e farvi scorrere sopra il polpastrello; dopodiché ripetete l’operazione con l’unghia. Quest’ultima, per durezza, ci fa avvertire una caratteristica vibrazione
Ispezione superficiale
➡ Considerando le limitazioni delle dita sopraindicate, ci si avvale del fibrolisore per la ricerca delle formazioni fibrose
➡ Se ipotizzassimo che formazioni fibrose siano superficiali e ben comprimibili su un piano osseo, sarebbe sufficiente appoggiare la “punta esplorante” sulla cute sovrastante ed eseguire dei brevi movimenti di “va e vieni” facendo scorrere la cute stessa sui piani profondi, esercitando una debole pressione
➡ La sensazione che si percepisce tramite lo scorrimento del ferro è quella di un’asperità amplificata dalla vibrazione dello strumento
Ispezione profonda
➡ Se, invece, si ha necessità di esplorare una zona profonda o muscolare (a seguito di un’ispezione manuale orientativa), si afferra saldamente la massa muscolare fra pollice e medio della mano non dominante (quella dominante impugna il ferro), e la si solleva pinzandola e seguendo il decorso delle fibre
➡ Successivamente si affonda la punta dello strumento nella piega, curandosi che la porzione di cute e muscolo prelevata riempia in toto la convessità del ferro
➡ Successivamente si esegue un movimento bimanuale sincrono di “va e vieni”
Gli esiti corpuscoloaderenziali
➡ La fibrolsi diacutanea originale di Kurt Ekman si basa su un principio molto semplice:Il trattamento degli esiti corpuscoloaderenziali di fibrosite (1920)
Eziopatogenesi degli esiti corpuscoloaderenziali:Processo infiammatori o edemi post traumatici (essudato SIERO-FIBRINICO non riassorbito che SI “ORGANIZZA” grazie all’aggregazione delle PROTEINE in esso contenuto).
NB: per giungere a tale organizzazione sono spesso necessari anni.
➡ Segue la strategia dell’ispezione profonda, ed avendo precedentemente evidenziato le formazioni corpuscolari (o aderenziali) responsabili della sintomatologia, si agganciano con la punta del fibrolisore e si frammentano con piccoli e veloci movimenti a scatto
➡ La mano non dominante, muovendosi in sincronia con quella che impugna il ferro, è di supporto nello spostamento del tessuto la cui inerzia, se gravasse totalmente sul fibrolisore, potrebbe penetrare nel tessuto; quindi lesionarlo. (Vale solo per i ferri particolamente “taglienti”)
Che cos’è la Coppettazione?
La coppettazione è una tecnica antichissima e consiste nell’applicazione sulla pelle di coppette a “vuoto d’aria” (suzione).
Si suddivide in statica e dinamica. L’applicazione produce come effetto un’alterazione dei flussi energetici del corpo mediante una stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica. La coppettazione si può quindi considerare anche una terapia “riflesso-stimolante” poiché sfrutta i principi della medicina tradizionale cinese agendo sulle cosiddette zone riflesse.
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