Integrazione Fasciale

Corso

A Bologna

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Luogo

    Bologna

  • Ore di lezione

    60h

Obiettivo del corso: Il corso si propone di approfondire la conoscenza del tessuto connettivo. Il docenti i presenteranno i risultati delle ricerche sul tessuto connettivo e le implicazioni di tali scoperte, di avanguardia nel settore, per la cura della salute nelle medicine manuali e complementari. Rivolto a: fisioterapisti, laureati in scienze motorie, terapisti manuali.

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Bologna
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via Cesare Battisti 2, 40122

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Profilo del corso

terapista manuale

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Opinioni

Professori

Marco Montanari

Marco Montanari

psicoterapeuta, psicologo, integratore posturale

Programma

Attraverso lo studio di linee fasciali si spiegherà come schemi di restrizione vengano comunicati attraverso la rete miofasciale di tutto il corpo, contribuendo a compensazioni posturali, stabilità nel movimento e soprattutto influenzando la salute dell'individuo in maniera globale e olistica.

Si interviene, durante tutto lo svolgimento del corso, su tali restrizioni attraverso un lavoro fasciale completo, basato su manovre che agiscono sia superficialmente che profondamente sulla fascia.

Negli incontri si osserveranno schemi di restrizione e posture per potere intervenire in maniera focalizzata sulle fascie conettivali cronicizzate.

Vengono stabilite le modalità e le priorità di intervento rispetto alle esigenze che si presentano.

Il lavoro corporeo è accompagnato dall'utilizzo della bioenergetica, uso della respirazione e pratiche di attivazione neurovegetativa allo scopo di favorire e accompagnare il rilascio connettivale durante le manovre.

Particolare attenzione è dedicata allo spazio espressivo emozionale che segue il rilascio delle tensioni fasciali.

L'intervento, così inteso, è un utile approfondimento per chi si occupa già del lavoro corporeo e desidera ampliare la conoscenza del tessuto connettivo e delle modalità di lavoro su di esso.

Questo lavoro, ampliato raffinato dalle esperienze che hanno accompagnato I seminari negli anni, si è sempre dimostrato un grande collante tra tutte le discipline che si occupano di lavoro corporeo.

Sebbene nel nostro organismo la struttura connettivale agisca per contenere o separare, le sue funzioni di unione superano di gran lunga quelle di separazione.

Il tessuto connettivo lega ogni cellula presente nel corpo alle cellule vicine, e connette perfino, come si avrà modo di approfondire nel corso, la rete interna di ogni cellula allo strato meccanico di tutto il corpo.

Inoltre, dal punto di vista fisiologico, secondo Snyder, esso "connette le numerose branche della medicina".

Comprendere il ruolo della fascia in un movimento sano o in presenza di distorsioni posturali potrebbe essere di vitale importanza per il medico, il chirurgo, il fisioterapista, il kinesiologo, ed il terapista della riabilitazione in generale.

Introduzione al corso:

Tutti noi abbiamo delle nozioni riguardo ad ossa e muscoli, ma l'origine e la disposizione dell'affascinante rete fasciale che li unisce e li collega non è generalmente compresa appieno.

Anche se questa situazione sta cambiando, grazie all'incremento della ricerca volta ad espandere le nostre conoscenze, la grande maggioranza delle persone, persino medici e fisioterapisti, quando pensano alla propria struttura e al movimento si basano sull'idea limitata che i muscoli si attacchino alle ossa.

Come dicono Schultz e Feitis: "Il concetto muscolo-osso presentato nelle descrizioni anatomiche classiche offre un modello puramente meccanico del movimento.

Separa il movimento in funzioni discrete, ignorando la prospettiva dell'integrazione osservabile in un corpo vivente.

Quando una parte del corpo si muove, l'intero corpo si muove.

Da un punto di vista funzionale il solo tessuto che può mediare queste interazioni è il tessuto connettivo."

Nell'insieme le cellule del tessuto connettivo e i loro prodotti funzionano come un continuo, come se costituissero una sorta di "organo della forma".

La nostra scienza ha speso più tempo studiando le interazioni molecolari che comprendono il nostro funzionamento mentre ha approfondito meno il modo in cui diamo una forma a noi stessi.

Si dice che la nostra forma sia comprensivamente descritta in anatomia, ma il modo in cui pensiamo alla nostra forma deriva in parte dagli strumenti che i primi anatomisti avevano a disposizione.

Dopotutto, "anatomia" significa separare parti.

Da Galeno a Vesalio, furono gli attrezzi della caccia e della macelleria ad essere applicati al corpo e a presentarci le distinzioni essenziali che adesso diamo per scontate.

Questi coltelli (successivamente bisturi e poi laser) erano naturalmente applicati lungo le barriere di tessuto connettivo fra i diversi tessuti, accentuando le differenze e offuscando il ruolo del tessuto connettivo come un'unità.

Se immaginiamo, anziché usare una lama, di immergere un animale o un cadavere in un qualche detergente che elimini col lavaggio tutto il materiale cellulare e lasci soltanto la struttura del tessuto connettivo, vedremmo l'intero continuo, dallo strato basale della cute attraverso il tessuto fibroso che circonda e riveste i muscoli, le ossa e tutti gli organi.

Questo esperimento ci potrebbe mostrare quest'organo di tessuto come un continuo, accentuando la sua natura che unisce e dà forma, piuttosto che considerarlo semplicemente come la linea lungo cui sono fatte separazioni.

Questo corso scaturisce da quest'idea e cerca di completare il quadro appena descritto.

(tratto dal libro Meridiani Miofasciali, Thomas Myers, Tecniche Nuove 2006 )

Ulteriori informazioni

Informazioni sul prezzo :

Costi aggiuntivi: € 15 per tessera associativa annuale

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