L' Arte di Raccontare

Corso

A Napoli

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Descrizione

  • Tipologia

    Laboratorio

  • Luogo

    Napoli

  • Durata

    3 Giorni

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Napoli
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Via Crocelle a Porta S.Gennaro, 24, 80100

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Programma

LAURA CURINO

18 | 19 | 20 settembre/09

L’ARTE DI RACCONTARE

laboratorio sulle tecniche della narrazione

“Come attrice lavoro da sempre sull’arte di raccontare.

La narrazione è una delle tecniche che l’attore deve possedere non solo in quanto fondamentale per recitare “assoli”, ma anche perché costituisce la base della costruzione dell’universo dei personaggi. Ciò vale per qualsiasi testo teatrale tradizionale, ed è ancora più importante se si devono affrontare testi contemporanei, le cui soluzioni drammaturgiche spesso non contengono indicazioni precise su contesti utili all’attore per creare la sua presenza scenica.

D’altro canto chi invece desidera scrivere per il teatro può trovare nella narrazione lo strumento per chiarire con attori e regista la direzione del proprio lavoro e innescare processi di relazione da cui scaturirà il testo definitivo.

Lo stesso, in effetti, avviene anche per il cinema dove soggetto e trattamento precedono la sceneggiatura.

La forma orale della narrazione come teatro e/o propedeutica al teatro, comporta tecniche che affondano le loro basi nelle diverse forme del racconto a voce, della parabola, della favola, della fiaba, della testimonianza, della diceria, della storia cantata e si intrecciano con quelle scritte, spesso popolari come le cronache, le biografie, le agiografie…”

Per ogni partecipante:

Portare un racconto che si conosce bene, breve ed a memoria.

Oppure un episodio singolo che faceva parte di un racconto più lungo: per esempio si può imparare una breve favola di Esopo, una parabola del Vangelo, la vita di un santo dalla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, uno dei racconti più stringati contenuti in Donne dagli occhi grandi di Angeles Mastretta, l’episodio della fabbricazione del primo profumo da parte del protagonista de Il profumo di Suskind, il rientro in camera di Rosemary in Tenera è la notte di Fitzgerald, quando lei scopre che c’è un cadavere nel suo letto, oppure ancora Aureliano Buendia che ricorda di quando suo padre lo portò a conoscere il ghiaccio, in Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, o ancora la Passeggiata di Palazzeschi, poesia che descrive appunto in modo singolare una passeggiata in città, ma anche uno dei testi più lunghi e narrativi da Spoon River, insomma, una storia, compiuta, con parole precise mandate a memoria, in cui potremo entrare profondamente o da cui potremo sfuggire, a seconda degli esercizi che verranno proposti.

Questi sono esempi per orientare la scelta e l’entità dei brani, ma ancor meglio se nessuno di questi testi verrà portato e i testi saranno altri ed originali.

È possibile ridurre i brani operando tagli nelle parti che si ritengono meno interessanti o ripetitive o semplicemente troppo lunghe.

In tutti i casi bisogna avere con sé il testo, anche solo fotocopiato, del racconto originale.

Meglio tener segreto il proprio testo agli altri partecipanti, perché sia una sorpresa per tutti.

Bisogna portare con sé anche la copia di un romanzo che si sta leggendo, o che si è molto apprezzato.

Carte, penne, una fonte di luce (candele, pile, lampade) e…un bel bicchiere, scelto con cura fra quelli di casa, il preferito, magari…

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