Corso attualmente non disponibile
Le cartouche systemique
Evento
A Milano ()
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Descrizione
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Tipologia
Evento
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Livello
Livello avanzato
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Ore di lezione
7h
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Durata
1 Giorno
Evento patrocinato SIRTS In un articolo, “Il grido e lo scritto”, E. Neuburger in collaborazione con M. Boussidan, evoca, a proposito del fenomeno psicosomatico, in accordo con J. Lacan che cita G.B. Vico, un Cartiglio come “…ciò che permette di sapere che si ha a che fare con un nome proprio. Precisamente è il tratto continuo che contorna alcuni segni, dei geroglifici, indicando che là non c’è niente da capire, poiché si tratta di un nome proprio. Non è uno scritto destinato ad essere letto, ma piuttosto l’equivalente di un sigillo di cui per altro prende la forma”. Questa nota ci ha portato ad interessarci al cartiglio egizio e al suo eventuale uso per l’esplorazione o l’espressione di un’identità e, facendo ciò, ci siamo allontanati dal proposito di Neuburger, e dal fenomeno psicosomatico. Se il tutto è più della somma delle parti, ma ogni parte supera largamente il tutto, e se il soggetto della terapia è la famiglia, o la coppia, ma gli individui che le costituiscono, o l’hanno costituita, coesistono con questa famiglia o coppia. Secondo Caillé, è bene mettere rapidamente in scena questo “più uno” . Il lavoro del terapeuta è quello di un mimo: colui che ci fa vedere una palla, che vola in alto e ricade, attraverso la congiunzione tra il suo gesto e il suo sguardo. Solo se lui guarda la palla la vediamo anche noi. Ed è guardando con insistenza il “più uno” che anche gli individui presenti lo vedranno. Ogni individuo sarà allora partecipe di questo “più uno”, ma senza confondersi completamente in esso. Nella nostra esperienza, il Cartiglio è un altro oggetto fluttuante che fa apparire una famiglia o una coppia, è uno strumento che può agevolmente essere usato all’inizio dell’incontro terapeutico, dalla prima o seconda seduta, cosa che non vale per il Blasone o il Tableaux de Rêve, per i quali ci sembra necessaria un’alleanza tra famiglia (o coppia) e terapeuta più solida.
Profilo del corso
Nel corso di questa giornata, verrà proposto, in un’ottica costruttivista, la teoria dell’Oggetto Fluttuante, creato a Chambery. Successivamente verrà esposto, grazie anche alla presentazione di esempi clinici, “Le cartouche systemique”, come strumento di esplorazione dell’identità familiare, descrivendone la sua origine e il suo utilizzo pratico.
Psicologi, Psicoterapeuti, Laureati e laureandi in psicologia e medicina
Opinioni
Successi del Centro
Tutti i corsi devono essere aggiornati
La media delle valutazioni dev'essere superiore a 3,7
Più di 50 opinioni degli ultimi 12 mesi
8 anni del centro in Emagister.
Materie
- Psicologia
- Psicoterapia
Professori
Alain Chabert
Alain Chabert
Psichiatra, terapeuta familiare presso l'Unità di terapia familiare sistemica del CHS (Centro Ospedaliero Specialistico) della Savoia a Bassens (Francia). L’Unità di Terapia Sistemica si colloca in un contesto di servizio pubblico, presso il C.H.S. della Savoia, a Bassens (CHAMBERY). La sua attività, che ha avuto inizio nel 1986, raggruppa al momento una ventina di terapeuti di professioni diverse (psichiatri, psicologi, infermieri psichiatrici, assistenti socio-educativi), e vede circa 100 famiglie o coppie ogni anno, di cui 50 nuovi accessi (cioè 1200 dal 2001).
Programma
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Le cartouche systemique