La Prevenzione del Biorischio nel Settore Sanitario

Corso

A Roma

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso intensivo

  • Livello

    Livello avanzato

  • Luogo

    Roma

  • Ore di lezione

    10h

  • Durata

    5 Giorni

RISCHIO BIOLOGICO: VALUTAZIONE E PREVENZIONE.
Il rischio biologico costituisce di per sé un tipo di rischio intrinseco all’attività sanitaria, al quale l’operatore sanitario, sia esso medico, infermiere, o addetto al laboratorio di analisi, può trovarsi esposto.
Tale rischio è costituito da agenti biologici che possono risultare potenziali portatori delle più varie patologie infettive.
L’operatore sanitario è infatti costantemente a contatto diretto con materiali biologici (ad esempio sangue, saliva, altri fluidi, aerosol respiratori) nonché da materiali o strumenti che siano stati contaminati da sangue o da altre sostanze risultanti potenzialmente infette.

Con il termine di rischio biologico si intende la possibilità che, in seguito ad esposizione o contatto con materiali vari infetti, costituiti come già detto, per lo più da sangue o da altri fluidi, un soggetto possa infettarsi e poi ammalarsi

Il Corso valuta il rischio biologico cumulativo ed infortunistico
Prepara gli operatori per attuare negli ambienti sanitari una Prevenzione efficace
Principali rischi in ambiente ospedaliero
Le attività potenzialmente a rischio e le misure di Prevenzione
Valutazione delle sorgenti di rischio presenti nel ciclo lavorativo,la individuazione e la stima dei conseguenti rischi di esposizione

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Roma
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Via E.d'Arborea 38, 00162

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Profilo del corso

LA NORMATIVA PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
SORVEGLIANZA SANITARIA E GIUDIZIO DI IDONEITA'

Dirigenti Servizi di Prevenzione
Medici Competenti
Igiene e Sanità

Formazione ed Addestramento

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Opinioni

Materie

  • Prevenzione
  • Rischio chimico
  • Rischio ed emergenza ambientale
  • Rischi biochimici

Professori

Virginia A. Prof.Cirolla

Virginia A. Prof.Cirolla

MD,PhD

Programma

  1. Esposizione al rischio biologico
  2. Uso deliberato di microrganismi
  3. Rischio potenziale di esposizione:
  1. Attività in industrie alimentari
  2. Attività nell'agricoltura
  3. Attività nelle quali vi è contatto con animali e/o prodotti di origine animale
  4. Attività nei servizi sanitari, comprese le unità di isolamento e post mortem
  5. Attività nei laboratori clinici, microbiologici, veterinari e diagnostici (nei laboratori di microbiologia sono presenti entrambi i rischi, quello potenziale e quello legato all'uso deliberato di microrganismi)
  6. Attività negli impianti di smaltimento rifiuti e di raccolta di rifiuti speciali potenzialmente infetti
  7. Attività negli impianti per la depurazione delle acque di scarico
  8. Gli agenti biologici, definiti secondo il D.Lgs 81/2008, Titolo X come "qualsiasi microrganismo anche geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie, intossicazioni", sono stati classificati secondo un criterio di pericolosità tenendo conto delle condizioni prevalenti nell'area geografica presa in considerazione. L'allegato XLVI riporta l'elenco degli agenti biologici con la relativa attribuzione ai gruppi 2, 3 e 4.
  9. Gli adempimenti sono diversi a seconda che si utilizzino agenti biologici rispettivamente dei gruppi 2 e 3 da un lato e 4 dall'altro. Nel primo caso il datore di lavoro dovrà limitarsi a darne comunicazione alla Unità Sanitaria Locale almeno 30 giorni prima dell'inizio dell'attività; invece nel caso di microrganismi del gruppo 4 è necessaria una specifica autorizzazione da parte del Ministero della Sanità.
  10. L'utilizzo di microrganismi geneticamente modificati è regolamentato con il Decreto Legislativo 206/01

Ulteriori informazioni

www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it

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