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PROGRAMMA DI FORMAZIONE RECITAZIONE

Nozioni storiche del teatro Il termine teatro indica sia il complesso delle opere di carattere drammatico (nella sua accezione letteraria), sia la loro realizzazione scenica, sia l’edificio nel quale avviene la rappresentazione. Il teatro consiste innanzitutto nella “comunione di un pubblico con uno spettacolo vivente”secondo la suggestiva definizione di Silvio D’amico nella sua storia del teatro drammatico, che richiama l’attenzione non soltanto sul profondo legame che unisce attori e spettatori (comunione), ma anche sul carattere unico e irripetibile dell’evento teatrale che, a differenza di una pellicola cinematografica. I generi del teatro Fin dalle sue origini nella Grecia del V secolo a.C. Il teatro presenta due principali generi letterari, la tragedia e la commedia, nei quali trovano espressione due grandi visioni della realtà. Vedremo le ulteriori evoluzioni dei tipi e generi del teatro. Atti e scene Un testo teatrale o drammatico, a differenza di un racconto in prosa, è destinato alla rappresentazione scenica. Come un romanzo è suddiviso in capitoli, ciascuno dei quali contiene diversi episodi, così un testo teatrale presenta una ripartizione convenzionale in atti e in scene. Gli atti costituiscono ampie sezioni all’interno delle quali si alternano sul palcoscenico senza interruzioni diversi personaggi. Le scene si distinguono invece per la presenza di attori e/o ambientazioni diverse e possono essere lunghe e articolate o molto brevi, come nel seguente esempio. Il teatro e le sue strutture Lezione di scenografia*,inteso come spazio scenico, e cenni di storia dell'evoluzione della struttura del teatro e la sua influenza sulla recitazione dai greci ai giorni nostri. * (Lezione con l'insegnante di scenografia Nuccia Giordano Le battute Un testo drammatico si configura come una successione di battute intervallate da didascalie. Le battute rappresentano le parole pronunciate dai personaggi e possono assumere la forma di un dialogo o del monologo. Le didascalie Le didascalie, che nel teatro antico non esistevano, costituiscono le indicazioni che l’autore fornisce sul tipo di ambientazione, di recitazione e su diversi aspetti legati alla messa in scena. La loro estensione è variabile: in certi casi infatti sono piuttosto lunghe e di carattere descrittivo, in altri casi invece sono molto brevi e si limitano a fornire pochi suggerimenti essenziali. I personaggi A differenza di quelli di un racconto, i personaggi teatrali vivono sulla scena e acquistano una precisa fisionomia attraverso l'interpretazione dell'attore, che riguarda non soltanto il modo in cui pronuncia le battute, ma anche il suo aspetto fisico, il timbro della voce, la mimica e la gestualità. La dizione La dizione si occupa dell'esatta pronuncia delle parole, la morfologia, che studia le singole parole e ne osserva le varie trasformazioni e infine la sintassi e la stilistica, che studiano il coordinamento delle parole all'interno di un periodo e l'espressione letteraria o artistica propria dì un autore, di un'epoca, di una tradizione. Studieremo soprattutto la fonetica e l'ortoepia*.

*(s.f.-TS ling., corretta pronuncia dei suoni e delle parole di una lingua | parte della grammatica normativa volta a determinare le norme della pronuncia dei suoni e delle parole ritenuta corretta) L'ambientazione L’ambientazione di un'opera teatrale si ricava generalmente dalle didascalie e si traduce in elementi visivi e sonori. Esiste tuttavia anche un tipo di scenografia verbale, affidata alle battute dei personaggi: il caso più tipico è quello del prologo, posto in apertura del dramma e pronunciato da un personaggio o dal coro per descrivere l'ambientazione e spiegare brevemente l'antefatto. Dalla teoria alla pratica

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