LA RECITAZIONE DEI PUPI CATANESI E L’ATTORE CREATIVO

Corso

A Paternò

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Descrizione

  • Tipologia

    Seminario

  • Luogo

    Paternò

  • Durata

    7 Giorni

Obiettivo del corso: Uno stage tenuto da Fiorenzo Napoli e Marcello Cappelli nel tentativo di riallacciare l’attuale ricerca dell’attore, incentrata sulle tecniche espressive corporee, con le basi dell’attore classico italiano dell’800. La recitazione dei pupi catanesi ha conservato intatto il patrimonio della recitazione dell’ottocento e nello stage il lavoro porterà a dare nuova luce a questa facendola attraversar. Rivolto a: Attori e aspiranti attori.

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Paternò (Catania)
Contrada Costiglie

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La voce nell’Opera dei Pupi catanese

(da uno scritto di Alessandro Napoli)

Come è noto, nell’Opira catanese sono distinti i ruoli dei parraturi e dei manianti. I primi, ‘u parraturi per i personaggi maschili e ‘a parratrici per quelli femminili, danno la voce ai pupi. ‘u parraturi, modificando di volta in volta la propria voce, riesce a interpretare da solo un numero praticamente infinito di personaggi.

I codici delle qualità della voce nell’Opira catanese risultano dalle modificazioni che l’unico recitante riesce a imprimere alla propria voce sulla base di cinque variabili: tonalità, timbro, volume, ritmo, vibrazione.

La tonalità: modificata in relazione alla tipologia generica dei personaggi;

Il timbro: importante per definire la valenza positiva o negativa dei personaggi

Il volume: varia principalmente per sottolineare il valore drammatico di alcune frasi

Il ritmo: è uno degli elementi più variabili e insieme al volume è determinante del tono drammatico.

La vibrazione: è un carattere dei personaggi seri, riservata soltanto a momenti di particolarissima intensità drammatica

L’arte dei parlatori catanesi consiste nel dare colore e spessore drammatico ai personaggi modulando la voce sulla base di queste cinque variabili

I codici vocalici, più drammatici, pare debbano molto alla recitazione sentimentale e “realista” del teatro di prosa dell’Ottocento

Apprese per tradizione le regole di base di questa “grammatica” dei codici vocalici, ‘u parraturi è in grado di adattarle ad ogni possibile situazione drammatica, purché i personaggi che debba trattare possano essere calati nelle tipologie classificatorie del repertorio. Questo spiega, per esempio, la possibilità che ha l’Opera dei Pupi catanese di mettere in scena molti personaggi del teatro shakespeariano

Da quest’antica tradizione, oggi raccolta e agita da Fiorenzo Napoli, nasce l’idea di un laboratorio teatrale sui codici vocalici dell’Opira catanese che consenta anche un’inedita interpretazione del Sogno d’una notte d’estate di William Shakespeare

Ulteriori informazioni

Informazioni sul prezzo : SCONTO 10% PER ISCRIZIONI ENTRO IL 10 GIUGNO
Stage: formazione attori

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