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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Luogo

    Milano

  • Ore di lezione

    32h

Obiettivo del corso: Conoscere le tecniche della Riflessologia Plantare. Rivolto a: tutti.

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Milano
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Via Volvinio, 22 , 20141

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STORIA DEL PIEDE

Nonostante vengano generalmente ritenuti una parte aliena dell'anatomia e raramente valorizzati per il loro ruolo estremamente importante, i piedi hanno una storia affascinante e gli antropologi li riconoscono come il tratto fisico più prettamente umano. Il passaggio dei primi antropoidi dalla postura accovacciata a quella eretta, circa cinquanta milioni di anni fa, scatenò una serie di eventi. Le forme di adattamento rivestono un ruolo altamente significativo nella storia dell'evoluzione; infatti, i piedi, che in origine dovevano sostenere ciascuno un quarto del peso corporeo, dovettero adattarsi a portarne il doppio e la colonna vertebrale, che prima formava un arco nella posizione accovacciata, incominciò gradualmente a raddrizzarsi. L'alluce, che era simile al pollice della mano, si allineò alle altre dita, e il tallone si abbassò, perché doveva appoggiare sul terreno per sostenere meglio il peso del corpo. In passato, il piede era tenuto in grande considerazione: lo si definì " un'opera d'arte, un capolavoro di ingegneria" e a ragione, se si considerano le dimensioni dei piedi in rapporto al peso che devono sostenere. Il fascino che circonda questa parte del corpo, apparentemente umile, risale agli albori della storia: i piedi rivestono un ruolo non trascurabile nella mitologia, nella religione e nella cultura generale. Il riferimento mitologico più famoso è senza dubbio quello del "tallone d'Achille" che ancora oggi è utilizzato per indicare un punto debole.

"Piede greco", un termine derivato dalla mitologia antica, si riferiva in origine alle dee che avevano il secondo dito del piede più lungo del normale, simbolo dei loro poteri maschili. Inoltre, le dee vergini erano sempre rappresentate con i piedi coperti per sottolineare la loro castità, poiché essi erano considerati come parti del corpo molto intime, tanto che denudarli equivaleva a un esplicito invito sessuale. Molti autori autorevoli (Shakespeare, Tennyson e Oscar Wilde per citarne solo alcuni) spesso declamarono le lodi dei piedi nelle loro opere. Anche nelle tradizioni religiose i piedi hanno sempre rivestito un ruolo importante; nella Bibbia per esempio, il piede è spesso citato in senso metaforico. La tradizione asiatica di baciare i piedi rappresentava un gesto di sottomissione nei confronti di una persona autorevole, come un papa o un santo, mentre l'abitudine di levarsi le scarpe sulla soglia di templi e luoghi sacri viene ancora osservata da buddisti, induisti e musulmani. Anche questo rituale viene citato nella Bibbia, quando Dio dice a Mosè: "leva i sandali dai piedi, perché il suolo che calpesti è sacro".

Nella civiltà cinese, i piedi erano considerati il massimo simbolo sessuale, e per renderli il più possibile attraenti e modellarli nella forma desiderata, alle bambine venivano fasciati strettamente fin dalla nascita, bloccando così lo sviluppo delle ossa e modificando completamente la loro forma, in modo da farli restare minuscoli. Fortunatamente questa usanza dolorosa e dannosa non viene più osservata. Il piede è un raffinatissimo capolavoro di meccanica che purtroppo, con il passare degli anni, è stato sempre più trascurato.

ORIGINI DELLA REFLESSOGIA

Le origini della reflessologia sono da ricercare in un passato alquanto remoto, quando i trattamenti che implicavano vari tipi di pressione erano riconosciute come forme di medicina preventiva e curativa. Non si sa tuttavia con certezza dove e come la reflessologia ebbe origine, ma le fonti storiche indicano che il massaggio del piede fu praticato nel corso della storia da numerosi popoli e in diverse culture. Secondo una teoria ampiamente condivisa da numerosi reflessologi di fama, anche se mancano in effetti prove esaustive, la reflessologia ebbe origine in Cina circa 5000 anni fa. Tuttavia, la civiltà egizia e quella babilonese si svilupparono prima di quella cinese e proprio in Egitto è stata rinvenuta la più antica e preziosa testimonianza storica sulla pratica della reflessologia. Il reperto, un pittogramma su papiro datato intorno al 2500 - 2330 a.C. fu trovato a Saggara nella tomba di un medico egiziano, Ankmahor, un personaggio molto influente a quei tempi, secondo per importanza soltanto al re. La scena rappresenta due uomini dalla carnagione scura che massaggiano i piedi e le mani di altri due uomini di carnagione più chiara.

Secondo un'altra teoria, furono gli Incas a tramandare agli indiani americani una forma di massaggio basato sui punti reflessogeni, ma anche in questo caso non sono disponibili prove concrete. Per secoli la tribù cherokee del Nord Carolina ha riconosciuto l'importanza del ruolo del piede nel mantenimento dell'equilibrio fisico, mentale e spirituale. Attualmente Jenny Wallace, un'indiana cherokee appartenente al clan dell'Orso, pratica l'attività di "reflessologa del piede". Ha dichiarato: "Nella mia tribù la reflessologia del piede è considerata una pratica di massaggio molto importante e fa parte di una cerimonia sacra a cui partecipano tutti.

I piedi poggiano sulla terra e grazie ad essa lo spirito si collega all'universo. I piedi rappresentano il nostro contatto con la terra e con le energie che la percorrono ". Lo studio e lo sviluppo della reflessologia, avviati da pionieri europei e intraprendenti americani, hanno gettato le fondamenta come le conosciamo al giorno d'oggi. Nell'Europa del XIV secolo si conosceva e si praticava già una forma elementare di reflessologia. basi scientifiche della teoria dei punti reflessogeni furono gettate dagli studi neurologici condotti intorno al 1890 da sir Henry Head a Londra. Nel 1898 egli scoprì che alcune zone della pelle sviluppano un'ipersensibilità alla pressione quando un organo collegato a tali zone da terminazioni nervose non funzionava in modo efficace. Tra la fine del 1890 e i primi anni del 1900 alcune tecniche sviluppate in Germania divennero note come "Massaggio reflessogeno": per la prima volta i benefici delle tecniche del massaggio furono attribuiti alle azioni di riflesso.

Gli europei continuarono ad approfondire le ricerche iniziate da questi medici, ma il merito dell'affermazione della reflessologia va attribuito agli studiosi americani. Il dottor William Fitzgerald, noto come il creatore del massaggio zonale, nacque nel Connecticut, nel 1872. Nel 1895 si laureò in medicina all'università del Vermont e fece pratica in vari ospedali di Vienna e Londra. Grazie alle nozioni acquisite in Europa e nel corso della sua ricerca, Fitzgerald scoprì che se si applicava una certa pressione sulle dita, si otteneva un effetto anestetico locale sulla mano, il braccio e la spalla, fino a raggiungere la mascella, il viso, l'orecchio e il naso. Egli suddivise il corpo in zone per sfruttare l'effetto anestetico dei punti di riflesso; esercitando la pressione su di una specifica parte del corpo, riusciva a stabilire quale altra parte ne sarebbe stata influenzata. Definì quindi 10 zone longitudinali uguali che andavano dalla sommità del capo alla punta dei piedi.

Nel 1919 il dottor Joseph Shelby Riley raffinò le tecniche della reflessologia e tracciò i primi diagrammi dei punti di riflesso del piede, giungendo alla conclusione che oltre alle linee longitudinali, esistevano nel corpo anche otto divisioni orizzontali. Questi medici svilupparono e raffinarono la teoria del massaggio zonale, ma Eunice Ingham elevò la reflessologia al ruolo di scienza. Dopo essersi avvicinata al massaggio zonale, si convinse che i piedi avrebbero dovuto essere il bersaglio specifico della reflessologia, proprio a causa della loro natura altamente sensibile. Tracciò una mappa dei piedi riportando le zone ed il loro effetto sul resto dell'organismo e infine riuscì a creare sui piedi stessi una mappa di tutto il corpo.

COS'E' LA REFLESSOLOGIA E COME FUNZIONA

La reflessologia è un'arte gentile, una scienza affascinante e una forma estremamente efficace di massaggio del piede. La reflessologia è un trattamento "olistico", un termine derivante dal greco holos, che significa "intero"; quindi considera l'individuo come un'entità che comprende corpo, mente e spirito. I reflessologi non isolano la malattia per tentare di eliminare i sintomi, né agiscono in modo specifico su di un organo o un apparato che presenta dei disturbi, ma piuttosto operano sulla persona nella sua interezza, allo scopo di farle raggiungere uno stato di equilibrio e armonia. Quest'arte non deve essere confusa come un normale massaggio del piede o del corpo in generale: è una tecnica basata sulla pressione di specifici punti reflessogeni del piede, che si fonda sulla premessa che tali zone reflessogene hanno delle corrispondenze in tutte le parti del corpo.

Dal momento che il piede rappresenta un microcosmo del corpo, tutti gli organi, le ghiandole ed altre parti, vi sono rappresentati in una disposizione simile. Possiamo quindi affermare che i piedi rivestono un ruolo fondamentale nel raggiungimento e nel mantenimento della salute e del benessere. La relazione tra chi pratica e chi riceve è un aspetto molto importante nel processo di guarigione, perché il reflessologo agisce da mediatore per attivare il potenziale autocurativo della persona. Lo scopo della reflessologia è di far scattare i meccanismi che portano all'omeostasi, cioè ad uno stato di equilibrio e armonia. Il passo più importante verso il raggiungimento di questo obiettivo è di ridurre la tensione ed indurre il rilassamento.

Il rilassamento rappresenta il primo passo verso la normalizzazione, perché quando il corpo è rilassato, il processo di guarigione può avviarsi; con un massaggio professionale sui punti di riflesso dei piedi è possibile individuare quali parti del corpo non sono in equilibrio e di conseguenza non funzionano in modo efficiente. Il trattamento può correggere questi squilibri e riportare il corpo in condizioni ottimali. Questa forma di massaggio è utile sia per curare vari disturbi, sia per mantenere il corpo in salute e prevenire la malattia; infatti, il massaggio di reflessologia aiuta ad individuare i problemi al manifestarsi dei primi sintomi e con il trattamento è possibile bloccare o rallentare il processo che porta alla malattia.

L'organismo dell'uomo è una macchina meravigliosa: tante parti lavorano insieme per farlo funzionare nel modo più efficiente. L'effetto nocivo di emozioni ed atteggiamenti negativi, stress, stile di vita e alimentazione errata ecc. può disturbare l'equilibrio del corpo, diminuendone l'efficienza. Se una sola parte dell'organismo inizia a funzionare male, tutto l'insieme ne risente dando luogo a quella moltitudine di dolori, disturbi minori e senso di affaticamento generale che rappresentano il segnale dell'insorgere di malattie più gravi.

La reflessologia può essere considerata come una revisione, una "messa a punto" del corpo e dal momento che non si può sostituirlo con uno nuovo, come accade con le auto, sembra logico prendersi cura di quello che si ha. Il reflessologo non guarisce ma aiuta a riportare in equilibrio tutti i sistemi corporei stimolando le zone meno attive e calmando quelle eccessivamente attive, senza interferire con le parti che funzionano in modo adeguato.

Dal momento che tutti i sistemi del corpo sono strettamente collegati, qualsiasi elemento che agisce su di una singola parte, alla fine influenza tutto l'insieme.

Questa forma di massaggio agisce su vari livelli:

- FISIOLOGICO
- PSICOLOGICO
- SPIRITUALE

La riflessologia libera i sentieri energetici, stimolando la sfera fisica, emotiva e mentale del paziente. Se il corpo è "fuori fase", significa che non sta funzionando in modo efficiente e la reflessologia può contribuire a riportarlo in uno stato armonico. Sia la riflessologia sia la teoria dei meridiani, si basano sulla premessa che i "canali" o "sentieri" di energia attraversano tutto il corpo, collegandone gli organi e tutte le parti.

L'efficacia della reflessologia dipende con tutta probabilità dalla stimolazione e dalla rivitalizzazione di questo flusso energetico. L'energia è la base di tutte le forme di vita e rappresenta un fattore vitale nel processo di guarigione. In medicina tradizionale orientale, l'idea che la salute dipenda da un flusso armonico dell'energia è da sempre accettata. Secondo questi sistemi, l'universo è permeato da una intricata rete di flussi energetici "sottili" e il mondo materiale non è altro che una grossolana manifestazione di tali forze.

In Occidente tuttavia, limitati dai confini della medicina convenzionale, si è sviluppata una vera e propria ossessione per le cosiddette "prove scientifiche", riuscendo così per troppo tempo a minare preziosi metodi curativi tradizionali. L'energia è l'elemento che collega tutte le parti costitutive dell'universo. Nella medicina orientale, la salute è considerata come il risultato del movimento armonioso e fluido delle energie ai livelli più sottili.

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