Seminario Sull'Energia delle Emozioni

Corso

A Bari

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Descrizione

  • Tipologia

    Seminario

  • Luogo

    Bari

  • Ore di lezione

    7h

Obiettivo del corso: Ad una maggiore comprensione delle emozioni dal punto di vista energetico, fisico e mentale. Rivolto a: Operatori del settore (Naturopati, operatori medicine dolci, psicologi).

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Inizio del corso

Bari
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Conoscenze basi di medicina naturale

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Programma

Noi siamo, sentiamo, pensiamo, agiamo,
sempre e comunque come una
realtà quadridimensionale:
1. nello spazio funzionale: anatomo-fisiopsicologico-
spirituale;
2. nel tempo: il passato della specie, il nostro
passato, il presente, il futuro:
3. nello spazio relazionale: con noi stessi,
con i legami affettivi, con la società, con
l’ignoto.
Da questo punto di vista affrontiamo
l’argomento di tre stati umani: l’ansia, la
collera, il trauma.
Di ognuna vedremo: * come si esprime e cosa implica dal punto
di vista funzionale, quale lo scopo dal punto
vista del suo essere espressione del nostro
tempo umano e dello spazio relazionale;
* cosa succede e perché succede, quando sopravviene
una disfunzionalità che fa soffrire;
* quale sia l’atteggiamento più opportuno
in un approccio umanistico e scientifico,
nell’ambito terapeutico.

.it

DOCENTE: Dott. Mario Papadia (Roma)
Nasce nel 1940 da una famiglia del profondo Sud, i cui componenti sono tutti impegnati nella piccola azienda familiare.
Sotto la guida di un nonno pertinace e orgoglioso impara l’etica del lavoro in proprio.

Ma esperimenta anche il senso magico dei racconti sussurrati sedendo in cerchio sotto un cielo integro di stelle e frequentando le megaliti sparse nelle solitudini delle campagne salentine.

Le circostanze della guerra, che lo depriva del padre, lo porta a frequentare diversi collegi del Nord dove conosce le mortificazioni dell’emigrante, che stimolano in lui uno istinto di rivalsa incanalato nell’impegno per gli studi e nell’apprendimento del mestiere di tipografo, che gli suscita uno sconfinato amore per i libri.

Nonostante le umiliazioni assimila lo spirito del Nord, nutrendo in sé stesso la doppia anima dei poli opposti del nostro Paese.

A vent’anni sceglie Roma come patria d’elezione e di studi (con qualche raro e nostalgico abbandono), dove si innamora dell’arte paleocristiana e del medioevo con la sua grande tradizione filosofica e teologica che eccellono nei procedimenti della logica.

Ritenendo di essersi attardato anche troppo in questi studi, fino a laurearsi, e di essersi forse allontanato troppo dall’uomo concreto, a ventisei anni si mette alla prova lavorando inserendosi in organizzazioni che avevano come obiettivo la promozione sociale e culturale, quali l’Associazione Ricreativa Culturale Italiana (ARCI) e l’Unione Nazionale Lotta all’Analfabetismo(UNLA).

Ma l’esperienza lo delude, dandogli la sensazione di non aver fatto la scelta giusta, necessaria appunto ad avvicinare quell’uomo concreto che gli sembrava ancora troppo lontano.

Ma fu proprio durante il lavoro per l’UNLA, durante un lungo soggiorno nella più solitaria e isolata Calabria, nel cuore del cono d’ombra, che ebbe l’intuizione di intraprendere gli studi di psicologia necessari a condurlo alla psicoterapia, come più brillante forma di approccio dialettico all’intimità umana.

A quaranta anni alfine, lavorando per mantenere la propria famiglia e studiando, dopo essersi sottoposto a otto anni di travagliata psicoterapia, e sperimentando le diverse forme di tecniche, da quelle verbali alle più dure come la primal therapy, approda alla professione di psicoterapeuta che diventa il cardine della sua vita.

Tuttavia, pur tenendo con sé gli insegnamenti dei maestri, in modo particolare quelli di William Swartley, di Ronald Laing e di Donald Winnicott, non abbandona gli studi.
La componente fortemente psicosomatica e bioenergetica della primal therapy, e la continua ricerca di un approccio all’uomo in senso olistico, diventano lo stimolo per un ulteriore approfondimento degli orizzonti della terapeutica.

Studia la medicina tradizionale cinese presso la Scuola di Agopuntura di Firenze, approfondisce i sistemi della manipolazione energetica, dell'autoguarigione, della fitoterapia, né lo abbandona la passione dell’insegnamento, che lo spinge a fondare una scuola di formazione nell’ambito delle terapie bionaturali e del counseling.

Ma è soprattutto la sua riflessione teorica, rafforzata dalla pratica quotidiana, che non si ferma. Le questioni per lui erano infatti queste: il senso di disagio mentale e operativo per un modello di psicologia che non guardava all’uomo in senso olistico, e il bisogno di aprire un tavolo di confronto con i nuovi dati del sapere contemporaneo.

La psicologia e in modo particolare la psicoterapia, a suo parere, non possono rinunciare a confrontarsi con le acquisizioni delle altre scienze, ed in modo particolare quelle relative alla biologia molecolare e alla genetica.

L’ipotesi che egli ha voluto proporre alla riflessione della comunità scientifica è che esista un modello fecondo e malleabile, capace di rispondere alle esigenze contemporanee dell’approccio psicologico.

Tale modello è quello informativo/genetico al cui centro sta il concetto di «programma».

La riflessione antropologica deve fare i conti con concetto di programma, sia in senso biologico che psicologico.

La vita non è mai vissuta a casaccio, perché è l’esecuzione dell’insieme di programmazioni collettive e individuali, genetiche e personali, che hanno formato l’essere bioenergetico mentale spirituale della persona.

Di conseguenza, il disagio e la malattia sono collegati con una stortura programmatica, sicché per uscire da esse è necessario un apposito intervento attivo, che egli ha definito di «riprogrammazione».

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