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Estetica - La pluralità dei mondi: forme simboliche, modi di esistenza, regimi ontologici

Corso

A Pisa ()

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Ore di lezione

    40h

Il corso ha l'obiettivo di familiarizzare lo studente con alcune categorie oppositive centrali nella tradizione filosofica occidentale come universalismo/relativismo, natura/cultura e realismo/fenomenismo mostrandone la rilevanza per l'estetica, l'ontologia e l'antropologia. Al tempo stesso, il corso introduce lo studente al vivace dibattito contemporaneo finalizzato alla riformulazione di tale impianto concettuale dualistico in un'ottica transdisciplinare.

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Opinioni

Materie

  • Tradizione filosofica occidentale
  • Natura
  • Cultura
  • Rilevanza per l'estetica
  • Antropologia
  • Regimi ontologici
  • Proprietà naturali
  • Visioni del mondo
  • Sistemi socioculturali
  • Epistemologia moderna

Programma

L'opposizione tra l’unico mondo delle proprietà naturali e le molteplici visioni del mondo o rappresentazioni simboliche prodotte dai diversi sistemi socioculturali è un pilastro dell'epistemologia moderna. Negli ultimi anni, da un ampio spettro di prospettive teoriche e disciplinari è emersa l'esigenza di mettere in discussione la validità dell'impianto dualistico proponendo l'adozione di forme diverse di pluralismo ontologico (tra gli altri, Bruno Latour e Eduardo Viveiros de Castro). Obiettivo del corso è fornire le chiavi di lettura di questo dibattito ricostruendone il retroterra filosofico. In particolare, sarà presentata e discussa la tesi della pluralità dei mondi attuali. Espressa nella sua forma più radicale da Nelson Goodman nell’opera Ways of Worldmaking (1978), tale tesi afferma che non esiste un solo mondo onnicomprensivo a cui è possibile ridurre tutti gli altri, bensì una molteplicità di mondi, ciascuno il prodotto di una diversa organizzazione storico-culturale della cognizione e di un diverso modo di costruire sistemi simbolici (teorie scientifiche, opere d’arte, sistemi religiosi). Durante il corso saranno analizzate alcune delle questioni più rilevanti che ne derivano: Come sono fabbricati i mondi e che ruolo giocano i simboli nella loro costruzione? In che relazione stanno i processi di fare-mondi con la cognizione e il conoscere? Come è possibile la traduzione e la mutua intelligibilità tra i diversi mondi simbolici? All'interno di questo quadro analitico, saranno esaminate, oltre alla proposta goodmaniana, l’analisi delle forme simboliche di mito, linguaggio e scienza di Ernst Cassirer, la teoria dei modi di esistenza di Étienne Souriau e la recente teoria dei regimi ontologici dell'antropologo Philippe Descola.

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