Gli adempimenti relativi all'introduzione dello SMART WORKING nella Pubblica Amministrazione

La Direttiva numero 3 del 1 giugno 2017 del Dipartimento della Funzione Pubblica sancisce la piena operatività del combinato disposto della Legge 124/2015 e del D.Lgs. 81/2017: ogni pubblica amministrazione è tenuta all'adozione di misure organizzative che permettano di arrivare a far usufruire nell'arco di un triennio ad almeno il 10% dei dipendenti di modalità di telelavoro e “lavoro agile”, o smart working. Inoltre ogni amministrazione pubblica è chiamata ad adeguare i propri sistemi di misurazione e valutazione della performance, per verificare l'impatto sull'efficacia e sull'efficienza dell'azione amministrativa, sulla qualità dei servizi erogati, sulle misure organizzative adottate in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti. In questo quadro, come riconosce la stessa direttiva, assumo pertanto rilevanza cruciale per l'assolvimento di tale adempimento la figura dell'Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) e il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG, la cui istituzione in tutte le P.A. è prevista dal D.Lgs. 183/2010 e normata dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio di Ministri del 4 marzo 2011). La principale finalità del percorso formativo proposto è quella di conoscere le opportunità e le potenzialità offerte dallo smart working, nonché gli step operativi da seguire per una sua piena implementazione nella propria amministrazione di competenza, con particolare riferimento al ruolo e alle azioni propositive che possono svolgere i Comitati Unici di Garanzia. Nello specifico, si illustrerà quanto esplicitato nella Direttiva PCM 3/2017.