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Sicurezza - RSPP Modulo B5

Corso

A San Giovanni Teatino ()

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Diretto a

    Per professionisti

  • Ore di lezione

    68h

Obiettivo del corso: A svolgere il ruolo di RSPP, che ha funzioni e compiti di supporto tecnico ed organizzativo per l'azienda, e compiti relazionali con i lavoratori e i RLS, su problemi di sicurezza sul lavoro. Tra i compiti al RSPP vi sono: la collaborazione con il datore di lavoro per l'individuazione dei fattori di rischio e delle misure di sicurezza, ai fini della stesura del DVR; la proposizione di programmi di informazione e formazione del personale; la partecipazione alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza. l'incarico di organizzare la formazione e l'informazione ai lavoratori. Rivolto a: La figura del RSPP é OBBLIGATORIA in tutte le aziende che hanno dipendenti e/o figure assimilate al dipendente. Il datore di lavoro può SOLO in alcuni casi assumere in prima persona il ruolo di RSPP,o non vuole, deve incaricare un dipendente o un professionista, in possesso degli attestati abilitanti. Il corso è rivolto a dipendenti e/o professionisti, in possesso almeno di un diploma di scuola media superiore, che vogliano assumere l'incarico di RSPP (frequentando ANCHE il modulo C) o ASPP (frequentando solo il modulo A + il modulo B del settore ateco corrispondente).

Profilo del corso

L’unico requisito richiesto dalla normativa vigente, per seguire il corso RSPP modulo A è il possesso di almeno un diploma di scuola media superiore. Mentre per quanto riguarda i corsi RSPP moduli B e C, per poterli frequentare occorre essere in possesso dell’attestato relativo al modulo A o essere esentati dalla frequenza del modulo A, per il possesso di attestati di laure in determinate discipline, quali, ad esempio, laurea in Tecniche della prevenzione, o Ingegneria, etc. etc.

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Opinioni

Materie

  • Modulo B5

Programma

Lezione 1
PRESENTAZIONE DEL CORSO: Aspetti giuridico normativi metodologia del corso, l’aggiornamento obbligatorio. VALUTAZIONE DEI RISCHI: - Obiettivi della valutazione dei rischi (Art. 28 D.L.gs. 81/08); - Analisi dei pericoli e dei rischi: sequenza logica (fase preliminare, identificazione dei fattori di rischio e dei lavoratori esposti, stima dell’entità di esposizione ai pericoli, stima della gravità e della probabilità degli effetti, programmazione o messa in atto delle misure di prevenzione); - Ruolo del Datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti (Artt. 17-18-19 D.L.gs. 81/08); - Elementi per la costruzione di una matrice.

Lezione 2
ANALISI DEI RISCHI:
Criteri e strumenti per la individuazione dei rischi
RISCHI DERIVANTI DALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: Ambienti di lavoro (Allegato IV D.L.gs. 81/08); La movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI D.L.gs. 81/08); Movimentazione, sollevamento, mezzi di trasporto (Allegato V Parte II);
IL RISCHIO INFORTUNI; Rischio elettrico; Rischio meccanico; macchine ed attrezzature, Rischio di particolari attrezzature; Rischio cadute dall’alto Valutazione dei rischi senza misurazioni: quando e perché.

Lezione 3
ANALISI DEI RISCHI:
IL RISCHIO CHIMICO (Titolo IX D. Lgs. 81/08)
IL RISCHIO FISICO (Titolo VIII D. Lgs. 81/08).
RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI
GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO: Dispositivi di prevenzione collettivi ed individuali. Caratteristiche e scelta dei DPI

Lezione 4
argomento ESERCITAZIONE:
Applicazione pratica della matrice su un modello predisposto e su singoli casi aziendali

Lezione 5
DOCUMENTI ED EMERGENZE
Discussione ed analisi delle esercitazioni sulla matrice
Contenuti del documento di valutazione dei rischi (i criteri adottati, le conclusioni della valutazione, l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione, il programma di attuazione di ulteriori misure previste per un miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
Situazioni critiche che possono dar luogo a situazioni di emergenza.
Il miglioramento continuo.


Lezione 6
RISCHI SPECIFICI: RISCHIO ESPLOSIONE
Classificazione dei luoghi pericolosi; Prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a rischio specifico di atmosfere esplosive. Norme CEI EN relative ai luoghi soggetti ad atmosfere esplosive, prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive.
Gestione del rischio residuo: DPI Collettivi ed individuali.


Lezione 7
RISCHI SPECIFICI: RISCHIO CHIMICO Titolo IX Capo I D. Lgs. 81/08
Definizione di agente chimico e agente chimico pericoloso;
Proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche;
Modalità di utilizzo o presenza sul posto di lavoro;
Classificazione agenti chimici pericolosi;
Proprietà pericolose dell’agente: frasi di rischio “R”, frasi di sicurezza “S”; Valori limite, valori soglia: TLV.


Lezione 8
RISCHI SPECIFICI: RISCHIO CHIMICO
Classificazione del rischio chimico, quando il rischio chimico è definibile “rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori”.
Obblighi del datore di lavoro.
I dispositivi di protezione collettivi ed individuali.
Il rischio chimico e la sorveglianza sanitaria.


Lezione 9
RISCHI SPECIFICI: AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI:
Titolo IX Capo II D. Lgs. 81/08; Definizione di agente cancerogeno e/o mutageno; Cancerogenesi, mutagenesi. Classificazione delle materie prime: Frasi di rischio; Contenuti della scheda di sicurezza; responsabilità. Sostanze emesse durante le attività lavorative. Sostanze per le quali sono vietate produzione, lavorazione ed impiego. Divieti per lavorazioni con esposizioni a cancerogeni da parte di particolari categorie. Il rischio da agenti cancerogeni e mutageni e la sorveglianza sanitaria. VALUTAZIONE DEL RISCHIO: Valutazione dell’esposizione; Le misurazioni di igiene industriale; Valori limite, Livelli di esposizione; Lavoratori potenzialmente esposti; Lavoratori esposti.


Lezione 10
RISCHI SPECIFICI:
IMPIANTO ELETTRICO, MESSA A TERRA, SCARICHE ATMOSFERICHE:
Verifiche dell’impianto elettrico, della messa a terra, dell’impianto contro le scariche atmosferiche; gli impianti in luoghi "a maggior pericolo di esplosione e di incendio"; l’elettrocuzione


Lezione 11
RISCHI SPECIFICI: MMC e Movimentazione meccanica dei carichi
Movimentazione manuale dei carichi: Procedure, modelli e criteri di valutazione del rischio connesso alla MMC; Modello raccomandato per il calcolo del limite di peso (NIOSH); Indicatori di rischio e azioni conseguenti. Patologie correlate alla MMC. Movimentazione meccanica dei carichi – macchine e attrezzature: Imbracatura dei carichi, sollevamento e movimentazione; Valutazione dei rischi delle macchine secondo le norme UNI EN; Pericoli delle macchine (meccanici e non) secondo le norme UNI EN; Protezioni delle macchine secondo le norme UNI EN; Il registro delle manutenzioni periodiche secondo linee guida ISPESL; Infortuni, sicurezza e manutenzione; Concetto di efficienza, efficacia, economicità


Lezione 12
argomento RISCHI SPECIFICI: RISCHIO BIOLOGICO:
Pericolo biologico Titolo X D. Lgs. 81/08
- Infettività, patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità
- Orientamenti per la valutazione del rischio
- Indicazioni per la sorveglianza sanitaria
- Misura dei microrganismi aerodispersi
- Misura della contaminazione biologica di superficie
- Dispositivi di protezione collettiva
Gestione del rischio residuo: scelta dei dispositivi di protezione individuale

Lezione 13
RISCHI SPECIFICI: LA PROTEZIONE ANTINCENDIO: Misure di protezione passiva; Vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti; Attrezzature ed impianti di estinzione; Sistemi di allarme; Segnaletica di sicurezza; Impianti elettrici di sicurezza; Illuminazione di sicurezza. Procedure da adottare quando si scopre un incendio; Procedure da adottare in caso di allarme; Modalità di evacuazione; Modalità di chiamata dei servizi di soccorso; Collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento; Esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali – operative; Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento; Presa visione sulle attrezzature di protezione individuale (maschere, autoprotettore, tute. etc.). Il D.M. 10/03/1998.


Lezione 14
RISCHI SPECIFICI, RADIAZIONI: i campi elettromagnetici; Sorgenti elettriche e magnetiche negli ambienti industriali.
RISCHI FISICI: RUMORE: strategie di monitoraggio, analisi di frequenza e banda d’ottava; Metodi per la scelta del DPI corretto: Azioni conseguenti la misura del rumore in ambiente confinato; VIBRAZIONI: trasmesse al sistema mano-braccio, trasmesse al corpo intero. Effetti sulla salute. Valutazione del rischi senza misurazioni: quando, come e perché. MICROCLIMA e ILLUMINAZIONE, differenziazioni tra situazioni di nocività e situazioni di scomodità o di malessere. VDT: Uso di attrezzature munite di videoterminali.


Lezione 15
LE EMERGENZE:
L’influenza della viabilità dei luoghi di lavoro sugli accadimenti e sul sistema di soccorso.
La segnaletica di sicurezza.
Il PRONTO SOCCORSO AZIENDALE: organizzazione e attrezzature di primo soccorso.


Lezione 16
RISCHI SPECIFICI: Il RISCHIO DI ESPLOSIONE. Direttiva 1999/92/CE del 16/12/1999 prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a rischio specifico di atmosfere esplosive
Gestione del rischio residuo: DPI Collettivi ed individuali, Caratteristiche e scelta dei dispositivi di protezione individuale.


Lezione 17
ESERCITAZIONE
ANALISI RISCHI ATTIVITÀ LAVORATIVA: compilazione di una o più check list relative alla varie mansioni, attività, reparti, di una industria settore chimico

Ulteriori informazioni

Stage:

Non è previsto lo stage per questo tipo di corso


Alunni per classe: 10
Persona di contatto: Valeri

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