Uisp Bolzano

Descrizione

In conclusione vorrei citare uno dei più grandigiornalisti sportivi, Gianni Mura:Il gioco è gioco, cominciamo a chiarire bene questopunto. Non è un obbligo, non è uno stress, non è lafamosa posta in palio. I bambini hanno il diritto digiocare con una palla come piace a loro. Gli adultihanno il dovere di lasciarli giocare. Tutti, anche imingherlini, i grassottelli, i bravi e gli scarsi.Avranno tempo, se vogliono, per essere istruiti alladiagonale, sul pressing, sul raddoppio di marcatura,sulla sovrapposizione e sul gioco senza palla. Che èun pallino del pallone adulto e di chi lo imita. Per unbambino, il gioco senza palla semplicemente nonesiste. Se non c’è la palla non si gioca o si gioca aqualche altro gioco. I bambini hanno bisogno di unospazio sicuro e di una gioia semplice,che è quella di rincorrere un pallone,prenderlo a calci, fare gol o aiutareun compagno a fare gol. Non hannobisogno di un allenatore ma di unmaestro discreto che sappiarispettare i loro sogni, la loro età, la loro allegria, laloro voglia di giocare insieme. Il gioco è piùimportante del risultato perché giocare È ilrisultato. Poi c’è il risultato delle partite e tuttivogliono vincere. Non c’è niente di male o disbagliato (o forse sì: i genitori che tifano comefossero all’Olimpico o a San Siro). Basta ricordarsiche non sempre vincono i migliori e perdono ipeggiori, e soprattutto che non sono i più forti avincere e quelli che perdono automaticamente sonodeboli. E, ancora, che chi perde oggi può vinceredomani. La soddisfazione, da dividere con i propricompagni, è vincere rispettando le regole, gliavversari, gli arbitri. Perché non è vero che un belgioco dura poco. Può durare molto, dipende solo danoi mantenerlo bello e pulito.