Autodifesa

istruttori: Marco Calandretti – Gabriele Milan

Non ponetevi il problema di quale sia l’arte marziale più efficace o a quale disciplina appartengono le tecniche migliori. Non esistono migliori o peggiori tecniche o tattiche, ma sbagliate applicazioni.

L’individuo è ciò che conta più di qualsiasi stile.

Noi occidentali, per cultura, tradizione e stile di vita, siamo poco inclini ad assimilare gli aspetti mentali del combattimento, la nostra attenzione è coinvolta principalmente dai fattori essenzialmente fisici.
La difesa personale si rivolge a chiunque abbia o senta la necessità di acquisire maggiore sicurezza in se stesso nel caso debba difendersi da eventuali aggressioni.

L’obiettivo più importante è cercare di uscire da una situazione di pericolo il più velocemente possibile al fine di rimanere indenni. Con un allenamento costante, l’allievo cercherà di adattare a sé ciò in cui riesce meglio, sintetizzando tutte le varie tecniche e concentrandosi su quelle che più si adattano ai propri mezzi psico-fisici. Egli poi si abituerà a reazioni di difesa automatiche come bloccare, deviare e schivare colpi, per poi colpire a sua volta in modo determinato, decisivo e imprevisto. La prestanza fisica non è determinante ai fini dell’efficacia: è necessario impare ad essere veloci e precisi.

L’obiettivo è quello di respingere l’aggressore e dileguarsi.

Per non essere aggrediti o almeno dissuadere il potenziale aggressore e non subire passivamente l’aggressione.

L’esperienza in varie discipline ci ha permesso di semplificare determinate tecniche da applicare in un contesto più reale che non sia un ring: la strada, dove non c’è spazio per forme o strategie.
Il nostro sistema prevede tecniche provenienti da diversi stili differenti di arti arti marziali e sport da combattimento.