I Disturbi del Comportamento Alimentare nella Pratica Clinica

I Disturbi del comportamento alimentare nella pratica clinica

"Sto piangendo perché ormai ho perso la metà dei miei capelli. Mi faccio schifo, veramente schifo, per quello che sono e per quello a cui sono arrivata. Vivere per un digiuno, per una lametta, per una bilancia, per un numero. Un maledetto numero da cui dipende TUTTO. Stanotte mi sono tagliata ancora, non ce la faccio più.. Ore e ore di ginnastica, voglio essere perfetta. So che non è giusto quello che sto facendo, ma in fondo, che io faccia giusto o che io faccia sbagliato la merda è la stessa. Almeno faccio quello che apparentemente voglio. Non esco mai, la mia vita ormai è stare chiusa in casa a sperare di perdere due etti con ore e ore di ginnastica di ogni tipo, è stare in casa a scopare capelli tutto il giorno, è vedermi e odiarmi per colpe di cui neanche sono responsabile. Prima ero dal dottore (che strano!), gli altri si complimentavano con mia ‘’mamma’’ per la mia educazione e discrezione e lei ovviamente mi buttava merda su merda addosso. Si ucciderebbe piuttosto di ammettere che io ho qualcosa di positivo. Mio papà è nervosissimo e non mi posso avvicinare o si mette a urlare. Io mi sento sola, sto male, voglio vivere [...] Vorrei che questa terapia diventasse un diario di rinascita, vorrei capire come ci si rialza, vorrei capire che si può uscire da tutto questo, vorrei diventare un esempio di forza, vorrei trovare una via d’uscita, ma inizio a non sperarci più sinceramente. Sempre peggio. Sempre" (report di colloquio con A., 16 anni)