EDUCARE LIBERI DA STEREOTIPI. PROPOSTE PER PROMUOVERE LA PARITÀ DI GENERE

Corso

A Roma

195 € IVA inc.

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Luogo

    Roma

  • Ore di lezione

    14h

  • Durata

    2 Giorni

  • Inizio

    Scegli data

Il corso di formazione “Educare liberi da stereotipi. Proposte per promuovere la parità di genere, fin dall’infanzia e nella scuola primaria è strutturato in due giornate di formazione per un totale 14 ore di formazione. Il corso costituisce un’occasione di formazione e di sensibilizzazione utile ad approfondire i temi che riguardano la costruzione dell’identità di genere femminile e maschile, le diseguaglianze di genere in ambito educativo, il sessismo nel linguaggio e nella comunicazione massmediatica.

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Roma
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Viale Etiopia 20

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Profilo del corso

Obiettivo del corso è offrire ai/alle partecipanti un bagaglio di conoscenze e competenze utili per individuare e decostruire autonomamente il fondamento sessista su cui poggiano molti dei messaggi comunicativi e delle pratiche educative rivolti all’infanzia: dal linguaggio ai libri di testo, dalla letteratura per l’infanzia alla pubblicità.

Il corso mira, altresì, a fornire spunti operativi per attivare percorsi di educazione alla parità di genere da integrare nell’attività didattica quotidiana.

Docenti di scuola d’infanzia e di scuola primaria.

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Opinioni

Successi del Centro

2018

Tutti i corsi devono essere aggiornati

La media delle valutazioni dev'essere superiore a 3,7

Più di 50 opinioni degli ultimi 12 mesi

12 anni del centro in Emagister.

Materie

  • Infanzia
  • Stereotipi di genere
  • Parità di genere
  • Insegnante
  • Insegnanti
  • Scuola primaria
  • Scuola secondaria
  • Scuola inclusiva
  • Mass media
  • Sessismo

Professori

Centro Studi Erickson

Centro Studi Erickson

Edizioni

Programma

Prima giornata

  • Stereotipi, pregiudizi, discriminazioni: come nasce la differenza

Durante la prima parte della giornata saranno chiarite preliminarmente le nozioni di sesso, genere, differenze sessuali, differenze di genere, stereotipo, pregiudizio, discriminazione, sessismo. L’obiettivo è quello di fornire ai/alle partecipanti un vocabolario comune che espliciti al tempo stesso l’ottica (pedagogico-educativa) con cui si intende affrontare il tema delle pari opportunità: le differenze tra uomini e donne – che si configurano tradizionalmente in termini di disparità di un sesso sull’altro – non sono un dato biologico, innato, ma sono il frutto di un condizionamento socio-culturale messo in atto da varie agenzie di socializzazione e di educazione (la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, i mass media).

  • Principi azzurri e Belle addormentate: stereotipi di genere letteratura per l’infanzia e nei libri di testo

Esiste un mondo popolato da valorosi cavalieri, dotti scienziati e padri severi ma anche da madri dolci e affettuose, casalinghe felici, streghe e principesse. Questo universo fantastico è quello con cui si interfacciano quotidianamente i bambini e le bambine che frequentano le elementari, quando leggono le storie raccolte nei loro libri di lettura. All’inizio del Duemila la scuola italiana continua a tramandare modelli di mascolinità e femminilità rigidi e anacronistici. Durante l’incontro verranno presentati i risultati di una ricerca realizzata su un campione di libri di lettura della scuola elementare, che testimoniano l’urgenza di liberare le nuove generazioni da un immaginario di Principi Azzurri e Belle addormentate nel bosco. Si sposterà quindi l’attenzione sulla letteratura per l’infanzia andando ad analizzare alcuni casi editoriali “virtuosi” che testimoniano una volontà di rinnovamento delle rappresentazioni di genere nei libri per bambini.

Seconda giornata

  • “Il ministro è diventata mamma”: il sessismo nella lingua italiana

Nella seconda giornata si focalizzerà l’attenzione sul tema del sessismo linguistico. Si farà in particolare riferimento ai lavori della linguista Alma Sabatini che nella seconda metà degli anni ’80 ha inaugurato un nuovo filone di studi in Italia con il volume Il sessismo nella lingua italiana. L’assunto da cui si parte è che il linguaggio non è un semplice strumento di comunicazione ma è soprattutto uno strumento di percezione e di classificazione della realtà che condiziona il pensiero stesso dei parlanti. Uno dei condizionamenti più forti perpetrati attraverso la lingua è quello di genere. La lingua italiana è basata su un principio androcentrico: l’uomo è il parametro attorno a cui ruota e si organizza l’intero universo linguistico. Il sessismo linguistico trova oggi canali di diffusione potenti nei mass media (giornali, tv). Occorre quindi imparare a decostruire gli stereotipi di genere che passano attraverso la lingua e, al tempo stesso, utilizzare modalità comunicative nuove, rispettose delle identità di genere e non discriminanti nei confronti di alcun gruppo sociale.

  • Dentro la scatola magica: stereotipi di genere nella programmazione televisiva

I mass media si affermano oggi come una potente agenzia di socializzazione per le nuove generazioni in grado di creare e diffondere su larga scala una definizione e una rappresentazione della realtà che si affianca a quella proposta dalla famiglia e dalla scuola. I bambini e le bambine hanno ormai a diposizione “due mondi” da cui attingere per elaborare e costruire la propria immagine personale e sociale: il mondo dell’esperienza diretta, con cui si interfacciano personalmente nel contesto di vita reale e nei rapporti faccia a faccia, e il mondo mediale che offre conoscenze indirette, filtrate e organizzate a priori dai media.

L’ultima parte del corso sarà dedicata ad analizzare il rapporto tra mass media e socializzazione ai ruoli di genere, andando ad esaminare i modelli di femminilità e mascolinità veicolati dal mezzo televisivo, con particolare riferimento alla programmazione televisiva destinata all’audience infantile.

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