Le specifiche misure anticorruzione in materia di appalti

Corso

A Mestre e Milano

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Livello

    Livello base

  • Luogo

    In 2 sedi

  • Ore di lezione

    6h

  • Durata

    1 Giorno

  • Inizio

    Gennaio
    altre date

Nell’ambito del PNA 2019 e in numerosi interventi di controllo l’Autorità nazionale anticorruzione ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di definire, nei piani di prevenzione della corruzione, misure adeguate per l’area di rischio degli appalti e dei contratti pubblici.
Il seminario, a forte contenuto operativo, prende in esame le principali problematiche in materia e guida i partecipanti alla definizione di misure specifiche, finalizzate a evitare distorsioni dell’attività contrattuale e nell’esecuzione di appalti o concessioni.
Corso “open”: data la sua particolare impostazione operativa, al corso possono partecipare sia operatori specializzati sia operatori con media esperienza nella gestione dei contratti di appalto

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Mestre (Venezia)
Visualizza mappa
Viale Stazione, 36

Inizio del corso

GennaioIscrizioni aperte
Milano
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Via Vitruvio, 43, 20124

Inizio del corso

GennaioIscrizioni aperte

Profilo del corso

Segretari Comunali e Provinciali, altri soggetti operanti come RPCT, Responsabili Servizio Affari Istituzionali, Servizio Gare e Contratti / Appalti, Servizio Lavori Pubblici / Ufficio Tecnico, Servizio Provveditorato/Economato, Servizi Sociali / alla Persona, Unici di Procedimento

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Opinioni

Materie

  • Definizione di misure specifiche
  • I fattori di rischio “prima della gara”
  • Le misure (e la relazione con altri strumenti)

Professori

Alberto Barbiero

Alberto Barbiero

Consulente amministrativo gestionale di Pubbliche Amministrazioni, for

Programma

1. Il quadro di riferimento per l’impostazione della gara in termini di massima neutralizzazione dei possibili “fattori corruttivi” - Le illegittimità che possono determinare corruzione amministrativa: ● La “violazione di legge” determinata da una forzatura ● Le ragioni della forzatura: il “favor” ● Alcuni esempi di illegittimità “volute” ed esplicite, che possono mettere a rischio la gara (es. clausole immediatamente lesive dei principi dell’ordinamento comunitario, clausole evidentemente discriminatorie, ecc.). - Le fattispecie penali correlate allo svolgimento dell’appalto: ● La turbata libertà degli incanti (c.d. turbativa d’asta) nell’art. 353 del codice penale ● Quando si concretizza la turbativa d’asta: la giurisprudenza della Corte di Cassazione (penale) ● La casistica relativa agli interventi impropri nella gara, determinanti la turbativa d’asta ● La turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nell’art. 353-bis del codice penale ● Le caratteristiche della fattispecie e le condizioni perché si verifichi il reato ● L’incidenza del reato ex art. 353-bis c.p. sugli atti regolativi della gara (bando, disciplinare, capitolato) ● I reati correlabili alla gestione illecita di fai dell’appalto: la concussione (art. 317 c.p.) e la corruzione (art. 318 c.p.), le aggravanti legate agli appalti (art. 319-bis c.p.) ● L’induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.) ● L’abuso d’ufficio (art. 323 c.p.). 2. Come analizzare i fattori di rischio nella gestione di una gara, nelle procedure negoziate e negli affidamenti sottosoglia - I fattori di rischio “prima della gara”: ● Le differenze tra “indirizzi” e “ingerenze” della parte politica rispetto agli appalti ● Le differenze tra la collaborazione dell’appaltatore uscente e la “predisposizione degli atti di gara” ● L’elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l'improprio utilizzo del modello procedurale dell'affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto. - I fattori di rischio nella predisposizione della gara: ● La carenza o l’assenza di motivazione nella determinazione a contrarre ● L’omissione degli obblighi di pubblicazione degli atti a contrarre per le procedure negoziate ● Le incoerenze negli atti regolativi della gara ● Le clausole del capitolato eccessivamente restrittive ● I requisiti “ad eccessiva qualificazione” ● L’incompleta o carente esplicitazione dei criteri e delle metodologie di attribuzione dei punteggi ● I criteri di valutazione eccessivamente focalizzati e induttivi ● Analisi di “bandi sartoriali” ● Le clausole a pena di esclusione non coerenti con il comma 1-bis dell’art. 46 del Codice ● I termini di presentazione delle offerte eccessivamente ristretti - I fattori di rischio “nel corso della gara”: ● Gli accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell'accordo a tutti i partecipanti allo stesso ● Gli accordi collusivi tra le imprese rilevabili nei “macro” raggruppamenti temporanei ● La check-list dell’AGCM per la rilevazione di comportamenti anticoncorrenziali che possono rilevare anche come illeciti amministrativi e/o penali ● La definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un'impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione) ● L’uso distorto del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un'impresa ● Le problematiche relative alla gestione delle operazioni di gara da parte della Commissione giudicatrice ● Le esclusioni di concorrenti non motivate o “forzate” rispetto alle regole di gara (l’abuso delle clausole a pena di esclusione) ● La gestione “impropria” delle informazioni e dei chiarimenti. - Le patologie riferibili alle procedure negoziate e agli affidamenti sottosoglia: ● L’utilizzo della procedura negoziata e abuso dell'affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dal Codice al fine di favorire un'impresa ● La selezione “senza regole” degli OE con i quali procedere ad affidamento diretto ● L’utilizzo improprio degli affidamenti diretti (entro i 40.000 euro), con artificioso frazionamento di appalti di valore superiore comportanti procedure selettive ● La motivazione “eccessivamente formale” del ricorso alla procedura negoziata nelle fattispecie previste dall’art. 63 del Codice ● L’erroneo utilizzo di alcune fattispecie di procedura negoziata per favorire contratti in continuità (es. servizi tecnici, informatici o manutentivi). - Le patologie in relazione all’esecuzione dell’appalto: ● Il mancato controllo dell’esecuzione dell’appalto (particolarmente per gli appalti di servizi e forniture) ● L’ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all'appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni ● Le varianti in corso di esecuzione: la motivazione incoerente o carente ● Le “forzature” relative alle varianti in corso di esecuzione ● La “mascheratura” delle varianti nella contabilità dei lavori al fine di evitare l’invio all’ANAC. - Le misure (e la relazione con altri strumenti): ● La definizione di un “manuale per la gestione della gara” ● L’audit interno sui processi di gestione degli appalti ● Le checking list di verifica degli adempimenti ● La gestione “in continuità” delle operazioni di gara ● Il rispetto degli obblighi di pubblicità e di trasparenza ● La motivazione delle scelte ● Le misure specifiche per gli affidamenti sottosoglia ● Il controllo dell’esecuzione dell’appalto ● Come raccordare le misure di prevenzione della corruzione con il piano della performance ● La definizione di “indicatori di performance” correlabili al corretto sviluppo dei processi di gestione degli appalti ● L’abbassamento della “rischiosità” nella gestione degli appalti come obiettivo del piano della performance. - L’adeguamento del Piano anticorruzione: ● La rilevazione di problematiche nell’applicazione dell’anticorruzione nell’area di rischio “appalti” nella relazione di analisi 2019 ● L’analisi specifica delle criticità ● La definizione di misure per affrontare le criticità nell’ambito del Piano per la prevenzione della corruzione per il triennio 2020-2022 (adeguamento del Piano) ● Il monitoraggio dell’efficacia delle misure.

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