Linfoma non hodgkin a grandi cellule: il ruolo del pixantrone

La terapia dei linfomi non Hodgkin aggressivi prevede molto spesso regimi basati sulle antracicline (doxorubicina, epirubicina e mitoxantrone), il cui uso talvolta può essere limitato dalla cardiotossicità soprattutto nei pazienti anziani, fragili o cardiopatici. La cardiotossicità rappresenta una delle maggiori complicazioni nella gestione clinica dei pazienti che recidivano dopo la prima linea di terapia, poiché i chemioterapici non antraciclinici usati nelle linee successive potrebbero far precipitare la cardiotossicità attraverso molteplici meccanismi. Questi dati ci danno un razionale per l’utilizzo di schemi terapeutici diversi.
Ad oggi il profilo di sicurezza di pixantrone supporta il ruolo di quest’ultimo nel trattamento del linfoma non Hodgkin aggressivo a cellule B refrattario o recidivato dopo antracicline o altre linee di trattamento.