Corso

A L'Aquila

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Diretto a

    Per bambini

  • Luogo

    L'aquila

  • Ore di lezione

    64h

Obiettivo del corso: L' obiettivo principale del corso riguarda la scoperta delle proprie possibilità creative ed espessive a partire, quindi, da un'intenso lavoro su se stessi. Si lavora sullo sviluppo dell’attenzione, sull’educazione al ritmo, sugli esercizi di disinibizione e rilassamento, sul training fisico e vocale, sulla creazione individuale e collettiva, sull’analisi e scomposizione del movimento. Rivolto a: I nostri corsi di recitazione sono rivolti a tutti coloro che sono intenzionati ad avvicinarsi al teatro per passione o per lavoro; a coloro che hanno bisogno di aprirsi e a quelli che vorranno fare dell'arte della recitazione un mestiere. Non sono previsti limiti d'èta, i nostri piani didattici includono, infatti, corsi per adulti e bambini.

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

L'Aquila
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via Francesco Savini, 67100

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I anno: Il primo anno di corso della scuola Teatri Possibili L’Aquila si propone come un percorso di formazione di base al centro del quale è prima di tutto la ‘persona’ in una fase di crescita e di continua evoluzione. Si rivolge quindi sia a quanti desiderano avvicinarsi per la prima volta alla pratica teatrale, anche solo per semplice svago o curiosità, che a quelli che hanno avuto già precedenti esperienze in tal senso e vogliono intraprendere un percorso professionale.

Sempre meno concentrati sul proprio essere, spesso lasciamo da parte le nostre energie positive e creative , divorati dal “dovere”, dallo stress quotidiano e dal continuo imporsi “dell’altro fuori di noi” o dell’apparire sempre e ad ogni costo. Questo percorso personale, intimo , attraverso la pratica del “far teatro”, vuole anche essere dono e arricchimento che ciascuno concede a se stesso, nell’abbraccio positivo e caloroso del gruppo con cui si lavora.

Il lavoro verterà prima di tutto su se stessi e sulla scoperta delle proprie possibilità creative ed espressive, in secondo luogo ci si concentrerà sul lavoro in comune e sullo sviluppo delle dinamiche di gruppo. A questo punto si potrà passare ad analizzare tutte quelle che sono le prime tecniche di approccio al fare teatro che ogni allievo potrà in seguito utilizzare come bagaglio da portare sempre dietro, qualsiasi sia la scelta di vita che poi intenderà fare. Si lavorerà quindi sullo sviluppo dell’attenzione, sull’educazione al ritmo, sugli esercizi di disinibizione e rilassamento, sul training fisico e vocale, sulla creazione individuale e collettiva, sull’analisi e scomposizione del movimento, accenni di ortoepia, improvvisazione scenica.
In ultima analisi l’allievo verrà messo nella condizione di poter fare anche una prova aperta nella quale potrà rendere manifesta l’acquisizione di gran parte delle metodologie imparate.

II anno: La premessa a questa mia nuova presentazione per il secondo anno TP vorrei che fosse elemento di riflessione per affrontare il nuovo percorso che mano nella mano insieme percorreremo.
È stato un anno di ottimo lavoro. Gli allievi del mio primo corso hanno raggiunto un buon primo livello di conoscenza della pratica teatrale e ciascuno di loro, un positivo e stimolante ruolo all’interno di un compatto gruppo. Parto da questo risultato per illustrare il nuovo lavoro..

Lo studio del personaggio sarà il punto di partenza e contemporaneamente d’arrivo per questo secondo anno.
Il consolidamento del gruppo prosegue e si amplia, per approdare allo studio e costruzione de “l’altro di sè” e cioè del personaggio.
Come lo scorso anno anche in questo sarà molto ampio il lavoro sul corpo attraverso l’esercizio sui quattro elementi e successivamente sui sensoriali.
Il lavoro sui testi sarà molto più amplio e non tralascerà lo studio della ortofonia e dizione. Continuando infatti il cammino della pratica teatrale intesa come tecnica e del gioco di gruppo attraverso l’improvvisazione affronteremo insieme la drammaturgia dei grandi classici e degli autori contemporanei, tornando episodicamente sulla poesia.
La costruzione del proprio personaggio e la sua messa in scena.
Dunque un percorso che definirei in senso stretto “attoriale”.
Questo anno il percorso porterà alla prova con il pubblico, al saggio, inteso come prova e dimostrazione del lavoro svolto più che realizzazione di uno spettacolo come spesso si crede; dunque gli allievi del secondo anno sono chiamati ad un impegno maggiore:
Un anno di nuove emozioni di nuove scoperte ma soprattutto un anno di scambio…per chi ruba e sa rubare dagli altri e per chi regala o sa regalare ma soprattutto un anno di gran divertimento insieme.

III anno: Il percorso di conoscenza del proprio “Io” prosegue e si amplia quest’anno nuovo, il terzo, per approdare allo studio e costruzione de “l’altro di sé” e cioè del personaggio. Dopo due anni di lavoro insieme e dopo la prova con il pubblico, gli allievi del terzo anno sono chiamati ad un impegno maggiore: lo sviluppo e la messa a fuoco del lavoro svolto fino ad oggi. Continuando dunque il cammino della pratica teatrale intesa come tecnica e del gioco di gruppo attraverso l’improvvisazione affronteremo insieme la drammaturgia dei grandi classici del teatro universale.

La prima fase del lavoro sarà un nuovo viaggio su se stessi attraverso nuovi e più complessi esercizi sui sensoriali, sul movimento scenico e sul testo teatrale. Una piccola infarinata sulla storia del teatro e delle rappresentazioni integrerà il bagaglio dell’allievo.

Lo studio del personaggio sarà il punto di partenza e contemporaneamente d’arrivo per la seconda fase: il carattere, il protagonista, l’antagonista in tragedia come in commedia. La costruzione del proprio personaggio e la sua messa in scena.< Il saggio finale sarà il coronamento e la chiusura di un percorso ma, contemporaneamente, viatico e nuova apertura di un altra via dove ciascuno approderà , questa volta, da solo ma con il proprio bagaglio ricolmo della positiva energia del gruppo con cui ha condiviso il triennio di formazione.

Corso Bambini: Con questo corso di teatro si vuole favorire nel bambino non solo la creatività, e cioè la disposizione a creare ciò che esiste allo stato potenziale, ma soprattutto la possibilità di creare. Creare, per il bambino, vuol dire agire sapendo che fa seriamente una cosa difficile che impegna tutta la sua persona. E' un superarsi, un riuscire a trovare un proprio posto nel gioco ed è anche un riuscire a mantenervisi. Permettere alla creatività di esercitarsi è andare molto oltre, dando vita ed esistenza all'oggetto della creazione. Inoltre, durante il lavoro, il bambino non farà mai nulla da solo, ma sempre con il gruppo che tiene conto di ogni partecipante, che lo riconosce e si afferma, esso stesso, attraverso la cooperazione attiva di tutti, ovviamente sempre sotto l'occhio vigile dell'adulto. Visto in quest'ottica il risultato dello spettacolo finale non sarà importante in quanto evento dove primeggia il più bravo ma come espressione di un lavoro condotto nel tempo e dove il risultato sarà solo una tappa del processo stesso. Il tutto agito sempre in situazione ludica perché il bambino sa che la sua attività è fittizia e quindi non si lascia ingannare: il bambino farà finta dimostrando che è capace di rendere una rappresentazione delle cose, di ricreare le scene della vita di tutti i giorni e vivere sapendo che sta giocando. In questo modo si incamminerà verso la conoscenza del mondo e di se stesso.

Ulteriori informazioni

Stage: alta formazione
Alunni per classe: 12

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