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Sicurezza - RSPP Modulo B7

Corso

A San Giovanni Teatino ()

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Diretto a

    Per professionisti

  • Ore di lezione

    60h

Obiettivo del corso: A svolgere il ruolo di RSPP, che ha funzioni e compiti di supporto tecnico ed organizzativo per l'azienda, e compiti relazionali con i lavoratori e i RLS, su problemi di sicurezza sul lavoro. Compiti del RSPP : la collaborazione con il datore di lavoro per l'individuazione dei fattori di rischio e delle misure di sicurezza, ai fini della stesura del DVR; la proposizione di programmi di informazione e formazione del personale; la partecipazione alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza. l'incarico di organizzare la formazione e l'informazione ai lavoratori. Rivolto a: La figura del RSPP é OBBLIGATORIA in tutte le aziende che hanno dipendenti e/o figure assimilate al dipendente. Il datore di lavoro può SOLO in alcuni casi assumere in prima persona il ruolo di RSPP, o non vuole, deve incaricare un dipendente o un professionista, in possesso degli attestati abilitanti. Il corso è rivolto a dipendenti e/o professionisti, in possesso almeno di un diploma di scuola media superiore, che vogliano assumere l'incarico di RSPP (frequentando ANCHE il modulo C) o ASPP (frequentando solo il modulo A + il modulo B del settore ateco corrispondente).

Profilo del corso

L’unico requisito richiesto dalla normativa vigente, per seguire il corso RSPP modulo A è il possesso di almeno un diploma di scuola media superiore. Mentre per quanto riguarda i corsi RSPP moduli B e C, per poterli frequentare occorre essere in possesso dell’attestato relativo al modulo A o essere esentati dalla frequenza del modulo A, per il possesso di attestati di laure in determinate discipline, quali, ad esempio, laurea in Tecniche della prevenzione, o Ingegneria, etc. etc.

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Programma

1 PRESENTAZIONE DEL CORSO: Aspetti giuridico normativi metodologia del corso, l’aggiornamento obbligatorio. VALUTAZIONE DEI RISCHI: - Obiettivi della valutazione dei rischi (Art. 28 D.L.gs. 81/08); - Analisi dei pericoli e dei rischi: sequenza logica (fase preliminare, identificazione dei fattori di rischio e dei lavoratori esposti, stima dell’entità di esposizione ai pericoli, stima della gravità e della probabilità degli effetti, programmazione o messa in atto delle misure di prevenzione); - Ruolo del Datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti (Artt. 17-18-19 D.L.gs. 81/08); - Elementi per la costruzione di una matrice. 2 ANALISI DEI RISCHI: Criteri e strumenti per la individuazione dei rischi RISCHI DERIVANTI DALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: Ambienti di lavoro (Allegato IV D.L.gs. 81/08); La movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI D.L.gs. 81/08); Movimentazione, sollevamento, mezzi di trasporto (Allegato V Parte II); IL RISCHIO INFORTUNI; Rischio elettrico; Rischio meccanico; macchine ed attrezzature, Rischio di particolari attrezzature; Rischio cadute dall’alto. Valutazione del rischio senza misurazioni: quando e perché. 3 ANALISI DEI RISCHI: IL RISCHIO CHIMICO (Titolo IX D. Lgs. 81/08): Gas, vapori, fumi; Liquidi; Etichettatura. IL RISCHIO FISICO (Titolo VIII D. Lgs. 81/08): Microclima e Illuminazione; Radiazioni; Videoterminali. RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI IL RISCHIO BIOLOGICO (TITOLO X D. LGS. 81/08). GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO: Dispositivi di prevenzione collettivi ed individuali. Caratteristiche e scelta dei DPI 4 Esercitazione: Applicazione pratica della matrice su un modello predisposto e su singoli casi aziendali 5 DOCUMENTI ED EMERGENZE Discussione ed analisi delle esercitazioni sulla matrice Contenuti del documento di valutazione dei rischi (i criteri adottati, le conclusioni della valutazione, l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione, il programma di attuazione di ulteriori misure previste per un miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. Situazioni critiche che possono dar luogo a situazioni di emergenza. Il miglioramento continuo 6 RISCHI SPECIFICI: RADIAZIONI, AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI: Titolo IX Capo II D. Lgs. 81/08; Definizione di agente cancerogeno e/o mutageno; Cancerogenesi, mutagenesi. Classificazione delle materie prime: Frasi di rischio R45, R46, R49; Contenuti della scheda di sicurezza, responsabilità. Sostanze emesse durante le attività lavorative. Sostanze per le quali sono vietate produzione, lavorazione ed impiego. VALUTAZIONE DEL RISCHIO: Valutazione dell’esposizione; Valori limite, Livelli di esposizione; Lavoratori potenzialmente esposti; Lavoratori esposti. Divieti per lavorazioni con esposizione a cancerogeni per: Lavoratori temporanei (interinali); Lavoratrici in gravidanza e puerperio; Minori. Sorveglianza sanitaria 7 RISCHI SPECIFICI: RISCHIO CHIMICO Definizione di agente chimico (AC) e agente chimico pericoloso (ACP); Proprietà chimico – fisiche, chimiche o tossicologiche; Modalità di utilizzo o presenza sul posto di lavoro; Classificazione degli ACP; Proprietà pericolose dell’agente: frasi di rischio “R” frasi di sicurezza “S”; I gas anestetici: monitoraggio ambientale e biologico dispositivi di protezione collettiva gestione del rischio residuo: scelta del dispositivo di protezione individuale. Disinfettanti, detergenti e sterilizzanti: effetti sulla salute, DPI consigliati. 8 RISCHI SPECIFICI: IMPIANTO ELETTRICO, MESSA A TERRA, SCARICHE ATMOSFERICHE: Verifiche dell’impianto elettrico, della messa a terra, dell’impianto contro le scariche atmosferiche; gli impianti in luoghi "a maggior pericolo di esplosione e di incendio"; l’elettrocuzione, 9 RISCHI SPECIFICI: ATTREZZATURE Blocco operatorio: Caratteristiche strutturali; Impianto di ventilazione IAQ; Gas anestetici: effetti sulla salute; Impianto di erogazione gas anestetici: sicurezza e sistemi di controllo; Monitoraggio ambientale e biologico dei gas anestetici: valori limite di esposizione; Manutenzione ordinaria e straordinaria; Organizzazione e procedure di sicurezza. VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEI REPARTI: di degenza, laboratori esami clinici, pronto soccorso, sala operatoria LA RIUNIONE PERIODICA SULLA SICUREZZA come pianificazione e verifica congiunta del funzionamento del Sistema preventivo d’impresa. 10 RISCHI SPECIFICI: MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Movimentazione manuale dei carichi (MMC): Procedure, modelli e criteri di valutazione del rischio connesso alla MMC; Modello raccomandato per il calcolo del limite di peso (NIOSH); Indicatori di rischio e azioni conseguenti; Patologie correlate alla MMC RISCHI SPECIFICI: MOVIMENTAZIONE PAZIENTI Movimentazione assistita pazienti ospedalieri (MAPO) 11 ESERCITAZIONE: Simulazione di una “riunione periodica sulla sicurezza” RISCHI SPECIFICI: ATMOSFERE ESPLOSIVE - Classificazione dei luoghi pericolosi; Prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a rischio specifico di atmosfere esplosive. Norme CEI EN relative ai luoghi soggetti ad atmosfere esplosive, prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive. Gestione del rischio residuo: Dispositivi di protezione Collettivi ed individuali. 12 RISCHI SPECIFICI: MOVIMENTAZIONE MECCANICA; Movimentazione meccanica dei carichi – macchine e attrezzature: Imbracatura dei carichi, sollevamento e movimentazione; Valutazione dei rischi delle macchine secondo le norme UNI EN; Pericoli delle macchine (meccanici e non) secondo le norme UNI EN; Protezioni delle macchine secondo le norme UNI EN; Il registro delle manutenzioni periodiche secondo le linee guida ISPESL; Infortuni, sicurezza e manutenzione; Concetto di efficienza, efficacia, economicità 13 RISCHI SPECIFICI: Radiazioni: Prevenzione e sicurezza Esposizione a radiazioni ionizzanti: -Effetti biologici -Le classi di rischio -Gestione del rischio e dispositivi di protezione collettivi e individuali; Esposizione a radiazioni non ionizzanti e ultrasuoni: -Effetti sulla salute LE EMERGENZE: L’influenza della viabilità dei luoghi di lavoro sugli accadimenti e sul sistema di soccorso. La segnaletica di sicurezza. Il PRONTO SOCCORSO AZIENDALE 14 RISCHI SPECIFICI: RISCHIO BIOLOGICO: Pericolo biologico Titolo X D. Lgs. 81/08 -Infettività, patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità -Orientamenti per la valutazione del rischio -Indicazioni per la sorveglianza sanitaria -Misura dei microrganismi aerodispersi -Misura della contaminazione biologica di superficie -Dispositivi di protezione collettiva Gestione del rischio residuo: scelta dei dispositivi di protezione individuale 15 RISCHI SPECIFICI: LA PROTEZIONE ANTINCENDIO: Misure di protezione passiva; Vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti; Attrezzature ed impianti di estinzione; Sistemi di allarme; Segnaletica di sicurezza; Impianti elettrici di sicurezza; Illuminazione di sicurezza. Procedure da adottare in caso di allarme; Modalità di evacuazione; Modalità di chiamata dei servizi di soccorso; Collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento; Esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali – operative; Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento; Presa visione sulle attrezzature di protezione individuale (maschere, autoprotettore, tute. etc.). Il D.M. 10/03/1998.

Ulteriori informazioni

Stage:

Non è previsto lo stage per questo tipo di corso


Alunni per classe: 10
Persona di contatto: Valeri

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