La Tecnica F. M. Alexander e lo Studio della Musica

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Programma

4 luglio 2009, ore 16,30 – 19,30

La rieducazione che propone la Tecnica Alexander si basa sul principio che il corpo e la mente sono un’unità e non due entità separate; il lavoro che compie l’allievo tende a sviluppare il controllo dell’organismo umano durante qualsiasi attività. Nelle piccole azioni quotidiane e professionali si scopre quanto le abitudini siano radicate e diano origine a numerosi malesseri che condizionano il rendimento. L’adattamento all’uso della forza genera enormi tensioni in tutto l’organismo e con l’andare del tempo sopraggiungono malattie e blocchi muscolari e articolari che compromettono il funzionamento di tutto il corpo. Per cattivo uso si intende il compiere azioni senza il minimo controllo sulle relazioni che esistono tra il corpo e la mente: questo ci porta ad un enorme dispendio di energie e forti tensioni muscolari e psichiche. In genere durante un’attività l’attenzione di cui disponiamo viene malamente dispersa da un intelletto troppo immaginativo; nel migliore dei casi è tutta rivolta verso ciò che stiamo facendo, con l’obiettivo di cercare il risultato a tutti i costi. Un buon uso del nostro organismo e un pensiero più chiaro si potranno ottenere riservando un po’ di attenzione al nostro equilibrio durante lo svolgimento di qualsiasi attività.

In una lezione l’insegnante cerca di far esperire all’allievo un uso e una condizione migliori nell’organismo, guidando la sua muscolatura verso uno stato più leggero e bilanciato. L’insegnante usa le mani ma tale lavoro non è assimilabile né al massaggio né alla manipolazione perché la partecipazione dell’allievo è attiva in quanto è l’atteggiamento mentale che ha bisogno prima di tutto di essere rinnovato; è indispensabile il tentativo di osservarsi, di prendere tempo e riflettere sul modo con cui si compiono azioni o si vuole raggiungere un fine. Per iniziare un cambiamento del proprio stato è necessario individuare ed eliminare quella condizione di tensione psicofisica che si riflette pesantemente sulle proprie potenzialità. La Tecnica Alexander offre un valido aiuto per superare stati di paura, depressione, dolori alla schiena, respirazione difettosa, scarsa elasticità delle articolazioni. La Tecnica Alexander si è diffusa nel campo delle performing arts ed è utilizzata con profitto per scopi didattici in molte Accademie e Università di tutto il mondo.

Nato in Tasmania, era un attore professionista quando fu colpito da una raucedine talmente forte da impedirgli di recitare a causa della totale perdita della voce. L’inefficacia delle cure del tempo lo spinse a cercare da solo le cause e i rimedi di tale malattia. Con molti anni di lavoro su se stesso riuscì a scoprire che le cause della propria distonia erano da ricercarsi nell’irrigidimento del collo, nell’arretramento e abbassamento della testa e nell’accorciamento della schiena. In primo luogo fu evidente la relazione tra la raucedine e l’atto del recitare; in seguito, attraverso un’osservazione più profonda del suo essere psicofisico, comprese che un reale cambiamento avrebbe potuto verificarsi soltanto modificando il modello generale di uso di se stesso. Nel corso di questa fase di studio F.M. riuscì a dare forma a degli esercizi – intendendo con tale parola fare le stesse cose di sempre in un altro modo – che gli permisero di sviluppare e mantenere una condizione equilibrio tra tensione e distensione durante qualsiasi attività ed in particolare quella di stare sul palcoscenico di fronte al pubblico. Dal 1905 iniziò a divulgare il suo metodo in Inghilterra (Londra) e in seguito fondò una scuola per formare insegnanti della Tecnica. Da quel momento la diffusione in tutto il mondo è stata immediata.


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