Università degli Studi di Catania - Fac. di Medicina

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Opinioni su Università degli Studi di Catania - Fac. di Medicina (2)

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Opinioni

Valutazione del Centro

Lo consiglia

A. B.

01/12/2017
Opinione verificata
Il meglio: Laurea in Medicina Ottimi i professori. Tutti molto disponibili. Mi sono trovato come a casa.
Da migliorare: Non ho nulla da aggiungere di negativo.
Corso realizzato: Dicembre 2017
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A. B.

01/03/2012
Opinione verificata
Il meglio: Specializzazione in Medicina Preventiva Mi sono sentito come a casa. tutti molto disponibili e preparati,.
Da migliorare: Nulla. Tutto è andato benissimo.
Corso realizzato: Marzo 2012
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Descrizione

Università degli Studi di Catania - Fac. di Medicina e ChirurgiaLa storia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Catania, a meno di quella dell'Università di Napoli, è la più antica del Mezzogiorno d'Italia. La fondazione di un corso ufficiale di studi medici, in concomitanza con quella dello Studium Generale costituito a Catania nel 1434 (placet di Alfonso d'Aragona il Magnanimo), a cui fece seguito la bolla di papa Eugenio IV dell'aprile 1444, rientra nel quadro della vicenda storica della Sicilia del Quattrocento, alla conclusione della lunga ed aspra guerra angioino-aragonese per il dominio dell'isola. Con l'istituzione dell'Università veniva restituito a Catania il prestigio perduto con l'allontanamento della corte reale. Accanto ai due saperi teologico e giurisprudenziale, nel progetto regio fu associata una terza facoltà in Arti e Medicina (facoltà medica che conferiva lauree in Medicina soltanto, o preferibilmente in Arti e Medicina, o in Chirurgia, quest'ultima considerata a lungo un'arte manuale) che aspirava a fornire la qualificazione necessaria per l'esercizio legale dell'arte lunga, cioè di quella preposta alla salvaguardia della salute. Le lezioni agli studenti erano tenute in una prima struttura didattica costituita da botteghe concesse in affitto dalla chiesa Cattedrale della città, in piazza Duomo, dominio del vescovo-cancelliere, garante e presidente della nuova istituzione universitaria. Furono tenute poi in edifici privati e, infine, in locali posti all'inizio della strada della Luminaria (futura via Etnea) e nell'ospedale San Marco che in essa prospettava, fondato nel piano della Fiera Lunare negli anni 1373-1391, dove rimarranno fino al 1684. La pratica ospedaliera si svolgeva al primo piano dello stesso ospedale San Marco. Lo studio delle discipline mediche veniva effettuato in gran parte sui trattati di Ippocrate, Celso, Galeno, Avicenna e Razis. Al titolare della cattedra di medicina de mane (teorica), nel '500 fu affidata la carica di protomedico per il territorio di Catania, Aci e Mascali. Dopo l'horribilis terremoto del 1693, lo scenario dei luoghi dell'insegnamento della medicina cambiò. Nicolò Tezzano, protomedico locale, professore di medicina de mane ed aristocratico filantrodpo, offrì alla città una nuova struttura ospedaliera di ricovero e di studio, il palazzo Tezzano, dove risorse più grande l'ospedale San Marco la cui funzione durerà fino agli anni '80 del XIX secolo. Per oltre duecento anni dalla fondazione, i lettori, di nomina viceregia su proposta di una commissione elettorale, possedevano un affidamento di durata annuale, fino al 1679, al tempo in cui furono indetti i concorsi pubblici e la nomina divenne triennale. Costituivano un Collegio che, nel caso di Medicina, si chiamava CollegiumArtium et Medicinae e comprendeva anche i dottori in filosofia che insegnavano quella disciplina nella Facoltà medica. Le cattedre attivate erano: logica, filosofia de mane, filosofia de sero (pratica), medicina de mane, medicina de sero, chirurgia. La prima notizia certa di un lettore di chirurgia sia ha nel 1465 (Antonio Iuveni doctor). A quel tempo, nell'arco di duecento anni, tra il 1571 ed il 1779, conseguirono la laurea 1.649 studenti. Tra i lettori di medicina de mane più rappresentativi possiamo ricordare Enrico Campixano (1445-1460), Lorenzo Bolano (1585-1597; 1606-1612), Michele Catanuto (1682-1684), Nicolò Tezzano (1691-1729), Agostino Giuffrida (1740-1754; 1769-1774); tra i lettori di medicina de sero vanno annoverati Eustachio Li Perni (1549-1552), Andrea Viglia (1587-1595; 1608-1612), Andrea Lucca (1615-1631), Girolamo Gullo(1659-1679). Tra i lettori di chirurgia, possiamo ricordare Antonio Barbuto (1548-1563), Antonio Cammari (1578-1608), Domenico Longobardo (1728-175)

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