Corso Estivo di Tai Chi e Qi Gong nel Parco

Corso

A Roma

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Luogo

    Roma

  • Ore di lezione

    29h

Obiettivo del corso: Alla comprensione e alla pratica dei principi e delle forme di base del Tai chi e del Qi gong. Rivolto a: tutti.

Sedi e date

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Inizio del corso

Roma
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Piazza della Navicella, 00184

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Programma

PROGRAMMA DEL CORSO DI TAI CHI CHUAN E QI GONG

1^ fase - Lavoro sui PRINCIPI fondamentali (NeI Gong – Lavoro interno): a) POWER STRETCHING per i tendini ed i legamenti, per lo sviluppo della forza elastica

Gli esercizi di Power Stretching lavorano sulla forza della struttura. Il P.S. è un modo di eseguire gli esercizi piuttosto che una specifica serie di esercizi. I suoi principi base sono i seguenti:

• interno forte, esterno morbido

• muscoli profondi forti, muscoli superficiali rilassati

• Yang dentro, Yin fuori

• espansione del muscolo nelle 6 direzioni

• lavora per forze contrapposte

Nel P.S. è “l’interno” che muove “l’esterno”, mentre nello stretching classico è solo l’esterno che lavora. Il muscolo superficiale lavora sulla velocità, mentre quello profondo sulla potenza; il P.S. armonizza muscoli superficiali e profondi, e coniuga dunque velocità e potenza, elasticità e potenza.

Le tecniche di P.S. non sono altro che le antiche tecniche di Qi Gong marziale e di condizionamento; nel P.S. ogni movimento è finalizzato alle arti marziali.

La sequenza di esecuzione degli esercizi di P.S. segue sempre il principio della tripartizione di ogni aspetto della realtà: corpo - mente - spirito. Il corpo può essere diviso in 3 parti tronco - gambe - braccia, che a loro volta possono essere ulteriormente sezionati in piedi - gambe - anca, oppure mano - avambraccio - braccio; a livello strutturale la tripartizione consiste in ossa - muscoli - tendini e legamenti; ecc..

A livello muscolare, abbiamo una divisione fra muscolatura profonda (stabilizzata) e superficiale (di movimento); una è Yin e l’altra è Yang. E’ molto importante capire le funzioni e le azioni di ciascuna per poterle far lavorare assieme in armonia. Di solito si tende a far lavorare di più il muscolo superficiale perché è più “visibile” e più facile da controllare. Il P.S. invece distende la muscolatura superficiale potenziando quella profonda; esso richiede uno stiramento attivo, “consapevole” del muscolo. Lo stretching tradizionale è passivo e unidirezionale mentre il P.S. è attivo e multidirezionale.

L’obiettivo di questo tipo di esercizi è quello di rendere il corpo forte ed elastico, di massimizzare la forza di ogni singola parte strutturale (collo, vita, schiena, anche, asse centrale, ecc.), e sbloccare le articolazioni. b) ZHAN SSU JIN – per lo sviluppo della forza a spirale,

La prima forza che il praticante dovrà tentare di gestire è la forza (Jin) che “si arrotola come un filo di seta” (Zhansi), espressione tipica usata dai Maestri della famiglia Chen.

Il termine Zhan ssu jin descrive un movimento morbido, circolare, a spirale e lento. I movimenti nel Zhan ssu jin devono essere continui ed uniformi, senza interruzioni, descrivendo una traiettoria circolare.

Questa forza, che nasce dai movimenti a spirale del corpo, e particolarmente delle anche, e che si manifesta in movimenti di rotazione e rivoluzione delle mani, non si sviluppa in una sola direzione, ma è tridimensionale, analoga a quella di un serpente. Con la forza a spirale, l’azione si manifesta sempre in tre direzioni contemporaneamente: di lato, in alto e in avanti, o di lato in basso e in avanti).

L’obiettivo di questo tipo di esercizi è quello di connettere dinamicamente le varie parti del corpo, in modo che esso si possa muovere come una sola unità senza sforzo, con grazia e armonia.

2^ fase - STUDIO DELLE FORME

Per lo stile CHEN

Lavoro sull’approfondimento della forma moderne di 19 movimenti. In questa fase si applicheranno nell’esecuzione della forma, i principi studiati nella prima fase.

Per lo stile YANG

L’insegnamento comprende le forme di 8, 16 e 24 figure.

La forma di spada di 16 figure

In questa fase si applicheranno nell’esecuzione della forma, i principi studiati nella prima fase. 3^ fase – TEORIA: in questa fase verranno trattati prevalentemente i seguenti punti: a) ASPETTI FILOSOFICI E CULTURALI DEL TAIJI

Il lavoro intellettuale è una fase importante come momento di studio, di verifica e riflessione, sia per se stessi sia per riuscire a trasmettere all’esterno le proprie conoscenze in modo chiaro e consapevole. Per lavoro intellettuale non si intende soltanto lo “studio” di princìpi, dei “Classici” o della teoria del movimento, ma anche lo sviluppo dello spirito di osservazione sia all’esterno che all’interno di se stessi.

Ciò richiede la capacità di togliersi di dosso il maggior numero di condizionamenti nei comportamenti e nei pensieri per potersi avvicinare all’essenza delle cose con il candore e la semplicità di un bambino, ed avviare così il corretto processo di comprensione di qualunque realtà.

Questo lavoro risulterebbe sterile ed inutile se non venisse completato contemporaneamente da una sua assimilazione “fisica” nel corpo; il lavoro intellettuale deve quindi diventare vissuto interiore attraverso la pratica. In questo modo il Taiji Quan diventa prima scienza e poi arte: il reale apprendimento avviene nel corpo. Da qui inizia dunque il lavoro sul fisico, come traduzione in concreto di quanto compreso nell’attività intellettuale.

Pertanto, conoscendo la struttura ed il funzionamento dei meccanismi cinematici del proprio corpo, si può cominciare ad impostare il lavoro su di esso.

Trattando una disciplina che ha origini lontane sia nel tempo che nello spazio, è importante capire, nel senso descritto sopra, i princìpi e le basi della cultura e della lingua cinese per riuscire a cogliere il reale significato dei concetti in essa espressi.

Si usano spesso termini cinesi per descrivere movimenti, princìpi o azioni, ma spesso se ne travisa il vero significato in quanto se ne recepisce soltanto una sua interpretazione.

Pertanto, verrà svolto uno studio attento e rigoroso dei termini cinesi maggiormente usati nel Taiji Quan. b) NOZIONI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE E DI ANATOMIA

Per poter comprendere appieno la saggezza e le conoscenze contenute nei Classici del Taiji Quan è fondamentale capire il funzionamento del corpo umano sotto ogni suo aspetto: fisico, energetico e mentale.

Per la dimensione fisica verranno tra l’altro esaminati la struttura del corpo umano nelle sue componenti funzionali, le catene muscolari e la connessione strutturale, le linee di forza, le funzioni meccaniche del corpo umano, i muscoli profondi e superficiali.

Per la dimensione energetica si studieranno le modalità di attivazione dell’”alchimia interiore” nel lavoro di trasformazione delle energie primordiali in energia vitale, e da questa in forza interna e successivamente in forza spirituale.

Per la dimensione mentale, oltre allo studio delle qualità della mente verrà affrontato lo sviluppo delle “Tre Armonie Interne”. d) QI GONG

Ovvero allenare e lavorare (GONG) con l’energia (QI).

E’ importante ricordare che una corretta pratica di Qi Gong è basata su tre presupposti fondamentali: il controllo del corpo, il controllo del respiro, il controllo della mente.

Ci sono 3 modalità di esecuzione del Qigong a seconda degli obiettivi prefissati: produzione, accumulo e/o distribuzione di energia.

Pertanto, verranno svolti esercizi specifici per ognuna di queste modalità di esecuzione chiamati Qi gong delle sette stelle che è l’unione di 3 esercizi : 1. raccogliere energia dal cielo e dalla terra che serve per armonizzare le due energie e “pulire” i canali di trasmissione; (produzione) 2. campana dorata (o camicia di ferro), ovvero tutti i movimenti della palla di Qi a tutti i livelli del dantien basso-medio-alto; (accumulo) 3. congiunzione armonica dei 4 punti energetici delle mani e dei piedi con i 3 dantien (le sette stelle) armonizzare i due punti al centro dei palmi delle mani (laogong), al centro dei piedi (yongquan) ed i tre dantien e consiste nella posizione dell’albero (zhang zuang) ai tre livelli del dantien. e. TECNICHE PER LO SVILUPPO DEL POTERE DELLA MENTE (YI) PER GUIDARE L'ENERGIA

Attraverso un percorso di conoscenza dei meccanismi e delle funzionalità della Mente, verranno eseguiti alcuni semplici, ma efficaci esercizi di preparazione al fine di poter avviare correttamente il processo di controllo della nostra mente.

Saranno dunque praticate tecniche di meditazione per aumentare la propria capacità di concentrazione, e verranno evidenziati quali sono i requisiti fondamentali per poter applicare qualunque tecnica di meditazione in modo efficace.

In questa fase saranno anche utilizzate tecniche di visualizzazione creativa, una forma di meditazione attiva, un procedimento naturale che ci consente di accedere alla nostra fonte interiore di pace e di forza. 4^ fase – TUISHOU e applicazioni marziali della forma

In questa fase si applicheranno nel lavoro a coppie i principi studiati nelle altre fasi e si studieranno le 13 tecniche fondamentali del Tuishou e se ne esamineranno le 3 qualità o caratteristiche principali: 1. l’ascolto del proprio corpo e delle tecniche che esso può esprimere; 2. la precisione nell’esecuzione di un gesto o di una tecnica 3. l’uso e lo sviluppo della FORZA dell’EQUILIBRIO CENTRALE, che deriva dalla pratica della forma, dall’accumulare la propria energia nel centro, dalla forza a spirale risucchiata nella colonna vertebrale che costituisce così l’asse centrale (Zhong Ding Jing). Pertanto oltre a trovare e mantenere l’asse centrale (Zhong Ding) è fondamentale accumularvi la forza (Jing)

Ulteriori informazioni

Stage:

di fine corso

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