Corso Online: I comportamenti problematici del bambino con difficoltà di comunicazione. Definizione, assessment comportamentale e tecniche di gestione

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  • Ho frequentato il corso sull'interpretazione del disegno infantile e mi è sembrato chiaro e stimolante. La relatrice ha trattato gli argomenti in maniera ottimale.
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  • È stato un bellissimo percorso formativo davvero stimolante e utile. La relatrice è stata molto professionale. Ho apprezzato molto l'utilizzo delle audiolezioni.
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Corso

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Descrizione

  • Tipologia

    Corso

  • Livello

    Livello intermedio

  • Metodologia

    Online

  • Durata

    Flessible

  • Inizio

    Scegli data

Nel corso verrano descritte le caratteristiche dei comportamenti problematici, la loro funzione e il loro stabilizzarsi fornendo a supporto la teoria del comportamentismo; verranno inoltre illustrate le tecniche di assessment comportamentale; la tecnica dell’analisi funzionale secondo lo schema ABC; verranno descritte possibili tecniche di intervento su antecedenti e conseguenze, e suggerite nuove forme di comunicazione volte a favorire la diminuzione dei comportamenti problematici; verrà infine analizzata l’utilità della tecnica della “punizione”; la gestione delle crisi di comportamento, analizzando la tecnica della restrizione fisica e il perché essa possa rappresentare un “fallimento educativo”; verranno quindi proposte possibili strategie di intervento sia per incrementare i comportamenti positivi che per decrescere quelli problematici(tecniche aversive e non aversive); verrà infine affrontato il tema della generalizzazione degli apprendimenti e sarà approfondita la tecnica della costruzione delle Storie sociali, intesa come tecnica di gestione del comportamento problema nel bambino con difficoltà cognitive o di comunicazione; verrà infine riportato un caso pratico.

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Profilo del corso

Il corso ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei comportamenti problematici nei bambini con disabilità che comporta deficit nella comunicazione e di fornire strumenti e strategie di intervento utile alla riduzione di tali comportamenti, volgendo contemporaneamente l’attenzione all’incremento delle abilità e dei comportamenti positivi. Utile per tutte le professioni che trattano bambini con deficit cognitivo e di comunicazione, a livello scolastico, domiciliare e terapeutico.

Il corso è rivolto a psicologi, medici, psicoterapeuti, insegnanti, anche in formazione, ed in generale a tutti i professionisti impegnati nella gestione delle difficoltà comportamentali di bambini con deficit cognitivi e di comunicazione.

A conclusione del percorso formativo verrà rilasciato al partecipante un attestato di formazione.

Da oltre 10 anni IGEA è attiva con ottimi risultati nella formazione. I corsi di formazione di IGEA si caratterizzano per l'alta qualità dei contenuti e della formazione, risultato di una attento processo di selezione dei docenti e di cura nella realizzazione dei contenuti. I corsi online di IGEA sono disponibili per sempre e l'allievo può seguire le lezioni per innumerevoli volte, anche a distanza di tempo. La formazione di IGEA, anche online, è mirata al SAPER FARE, con l'obiettivo finale di accrescere le competenze degli allievi, spendibili subito professionalmente.

Subito dopo aver ricevuto la tua richiesta la segreteria di IGEA ti contatterà per rispondere a tutte le tue domande e guidarti nella procedura di iscrizione e di pagamento.

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Irene

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27/10/2021
Sul corso: Ho frequentato il corso sull'interpretazione del disegno infantile e mi è sembrato chiaro e stimolante. La relatrice ha trattato gli argomenti in maniera ottimale.
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Maria

5.0
24/10/2021
Sul corso: È stato un bellissimo percorso formativo davvero stimolante e utile. La relatrice è stata molto professionale. Ho apprezzato molto l'utilizzo delle audiolezioni.
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Materie

  • Difficoltà comportamentali
  • Difficoltà emotive
  • Disagio nei bambini
  • Assessment
  • Comportamenti ostili
  • Analisi funzionale
  • Apprendimento efficace
  • Storie sociali
  • Emozioni dei bambini
  • Comunicazione regole

Professori

Mariagiulia Pistone

Mariagiulia Pistone

Psicologa Clinica

Laureata come Psicologa Clinica e della Salute presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma. E' operatrice Educativa per l'Autonomia e la Comunicazione e Psicodiagnosta dell'età evolutiva. Iscritta all'albo degli Psicologi della Regione Lazio.

Programma

MODULO I

Nel primo modulo verranno descritte le caratteristiche dei comportamenti problematici, la loro funzione e il loro stabilizzarsi fornendo a supporto la teoria del comportamentismo; verranno inoltre illustrate le tecniche di assessment comportamentale.

Lezione 1

Presentazione corso (suddivisione in moduli), definizione di comportamento problematico (caratteristiche elaborate da Ianes), tipi di comportamento problematico, importanza della funzione del comportamento (funzione relazionale e non relazionale).

Lezione 2

Definizione del concetto di apprendimento; basi teoriche del comportamentismo; definizione termini stimolo-risposta; esperimento di Pavlov; paradigma del condizionamento classico e implicazioni sul comportamento umano.

Lezione 3

Riassunto condizionamento classico; Watson e applicazione del condizionamento classico all’essere umano (esperimento del Piccolo Albert); implicazioni metodologiche; deontologiche ed etiche dell’esperimento del Piccolo Albert; esempio del condizionamento classico nel bambino.

Lezione 4

Riassunto esperimenti Pavlov e Watson (paradigma del condizionamento classico); definizione di comportamento operante; elaborazione del concetto di apprendimento per prove ed errori (esperimento di Thorndike); condizionamento strumentale e differenza con condizionamento classico.

Lezione 5

Riassunto definizione comportamenti operanti e condizionamento strumentale di Thorndike; esperimenti di Skinner (Skinner box); elaborazione del paradigma del condizionamento operante e sue caratteristiche; processo di estinzione; tecnica del modellaggio; differenze con il condizionamento classico; rinforzo positivo e rinforzo negativo; programma di rinforzo continuo o intermittente.

Lezione 6

Riassunto teoria comportamentista sugli apprendimenti del comportamento; definizione di assessment comportamentale; procedure strutturate di valutazione, creazione della rete; osservazione informale del bambino (vantaggi e svantaggi); elenco grezzo dei comportamenti problema; definizione di problematicità e implicazioni etiche, definizione di priorità (comportamenti nocivi, distruttivi e distraenti), esempi di questionari.

Lezione 7

Riassunto passi dell’assessment comportamentale; perché implementare una valutazione quantitativa; comportamenti meta e comportamenti bersaglio; importanza della definizione operazionale del comportamento (esempi); scelta del parametro descrittivo (frequenza, durata, intensità) in base al tipo di comportamento problema; schede per registrare frequenza; intensità e durata.

Lezione 8

Riassunto passi assessment comportamentale; schede di osservazione sistematica (esempio); costruzione della linea di base (baseline); utilità della linea di base; metodi diretti e indiretti di assessment; checklist (vantaggi, svantaggi e tipologie); checklist globali e a focalizzazione crescente.


MODULO II

Nel secondo modulo sarà descritta la tecnica dell’analisi funzionale secondo lo schema ABC; verranno descritte possibili tecniche di intervento su antecedenti e conseguenze, e suggerite nuove forme di comunicazione volte a favorire la diminuzione dei comportamenti problematici; verrà infine analizzata l’utilità della tecnica della “punizione”.

Lezione 9

Riassunto aree assessment comportamentale; introduzione all’assessment funzionale; assunti dell’assessment funzionale; definizione di “scopo del comportamento”; differenza tra forma e finalità del comportamento (rischio di rendere l’intervento inefficace); collegamento del comportamento con antecedenti e conseguenze prodotte (paradigma del condizionamento operante); ipotesi funzionale e ipotesi contestuale; metodologie di intervento in base all’ipotesi di partenza (insegnamento di nuove strategie comunicative o intervento su antecedenti e conseguenze).

Lezione 10

Descrizione elementi dell’analisi funzionale (antecedenti, conseguenze, comportamento); obiettivo dell’analisi funzionale, esempio di schema ABC su comportamenti discreti e su interazioni cicliche, esercitazione sullo schema ABC; formulazione delle prime ipotesi funzionali; osservazioni ripetute nel tempo o costruite per evidenziare la regolarità dello schema comportamentale; indicazioni pratiche per la compilazione del modulo ABC.

Lezione 11

Descrizione degli Antecedenti; stimoli discriminativi e stimoli delta; rinforzo positivo e rinforzo negativo (con esempi di apprendimento tramite ambedue i tipi di rinforzo); “ribaltamento” dell’analisi funzionale per analizzare le tecniche di gestione dell’adulto (integrazione di pensieri ed emozioni).

Lezione 12

Descrizione riassuntiva dell’analisi funzionale e degli Antecedenti (cosa sono, stimoli discriminativi e stimoli delta), intervento sugli antecedenti (cosa significa); caratteristiche di un intervento efficace (proattivo, positivo, sostitutivo); le forme alternative di comportamento (tipo di comunicazione e funzionalità del comportamento).

Lezione 13

Riassunto analisi funzionale e intervento sugli antecedenti; intervento sulle conseguenze (rinforzo positivo, negativo e automatico); comportamenti con funzione autoregolatoria; tipi di rinforzo più frequenti nel mantenimento del comportamento problematico; intervento reattivo (obiettivo); accenno alle caratteristiche dell’estinzione; passi preliminari all’estinzione (analisi del repertorio espressivo del bambino); il ruolo della motivazione (intrinseca e estrinseca); classificazione in tecniche aversive e non aversive.

Lezione 14

Riassunto analisi funzionale e intervento sulle conseguenze; tipi di rinforzo possibili di un comportamento; rinforzi più frequenti dei comportamenti problematici; definizione di punizione e sue caratteristiche; su che tipo di comportamenti usare la punizione;tipi di punizione (positiva e negativa); svantaggi della punizione, consigli su quando e come usare la tecnica della punizione.


MODULO III

Nel terzo modulo verrà affrontata la gestione delle crisi di comportamento, analizzando la tecnica della restrizione fisica e il perché essa possa rappresentare un “fallimento educativo”; verranno quindi proposte possibili strategie di intervento sia per incrementare i comportamenti positivi che per decrescere quelli problematici (tecniche aversive e non aversive); verrà infine affrontato il tema della generalizzazione degli apprendimenti.

Lezione 15

Definizione crisi comportamentale; definizione e obiettivi intervento di emergenza; perché la procedura di emergenza andrebbe evitata; necessità di modificare l’intervento educativo in seguito a numerose procedure di emergenza; necessità di intervenire ad altri livelli; svantaggi delle procedure di emergenza; procedure utili per la gestione delle crisi comportamentali; consigli utili per chi si trova ad attuare un intervento di emergenza.

Lezione 16

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte all’acquisizione di nuove abilità; prompting e faiding (definizione); caratteristiche dei prompts, categorie di prompts (suggerimenti verbali, aiuti gestuali e guida fisica); svantaggio del prompting (dipendenza dal prompt); suggerimenti per utilizzare la tecnica del prompting in maniera corretta; faiding e sua declinazione in base al tipo di prompt; strategie per la diminuzione del prompt fisico; perchè utilizzare sempre prompting e faiding insieme.

Lezione 17

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte all’acquisizione di nuove abilità; modeling (modellamento); cosa è e come avviene anche senza intenzionalità; caratteristiche fondamentali del modeling (modello, osservatore e conseguenze); difficoltà di implementare il modeling in alcune disabilità; tecnica del video modeling e sue caratteristiche; tecnica dei video self-modeling.

Lezione 18

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte all’acquisizione di nuove abilità; shaping (modellaggio); definizione della tecnica e modalità di attuazione; passaggi fondamentali dello shaping; quando utilizzare lo shaping; tecnica del concatenamento (chaining); fasi del concatenamento; come deve avvenire il rinforzamento gradino per gradino; tipi di chaining (retrogrado, anterogrado e compito intero).

Lezione 19

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte all’acquisizione di nuove abilità; programmi di rinforzamento; tipi di rinforzo; principi metodologici per applicare i rinforzatori in maniera corretta; perché bisogna passare progressivamente al rinforzo intermittente; programma di rinforzamento continuo e intermittente (vantaggi di quello intermittente); programma intermittente a rapporto (fisso e variabile); programma intermittente ad intervallo (fisso e variabile).

Lezione 20

Quando parlare di apprendimento (mantenimento e generalizzazione); studio di tecniche specifiche per i processi di generalizzazione degli apprendimenti; revisione della letteratura sul tema da parte di Stokes e Bear (1977); strategie per favorire la generalizzazione (estendere training ad altri contesti, utilizzare rinforzatori naturali, utilizzare programmi di rinforzamento intermittente); la contrattazione delle contingenze e il contratto educativo (regole); tipi possibili di contratto.

Lezione 21

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte all’acquisizione di nuove abilità; tecniche di decrescimento aversive e non aversive; rinforzamento differenziale (DRI – DRA – DRO – DRL).

Lezione 22

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte alla diminuzione dei comportamenti problematici; distinzione tra tecniche aversive e non aversive; tecnica dell’estinzione (procedura reattiva); tecnica di tipo reattivo che richiede un’analisi adeguata del rinforzatore del comportamento (da cui derivano diverse tecniche di implementazione); indicazioni per l’utilizzo corretto dell’Estinzione.

Lezione 23

Tecniche comportamentali di modificazione del comportamento e strategie volte alla diminuzione dei comportamenti problematici; tecniche aversive; punizione positiva e punizione negativa; time-out da esclusione e da non esclusione; fattori da considerare per l’efficacia del time out; la restrizione fisica.


MODULO IV

Nel quarto e ultimo modulo sarà approfondita la tecnica della costruzione delle Storie sociali,intesa come tecnica di gestione del comportamento problema nel bambino con difficoltà cognitive o di comunicazione; verrà infine riportato un caso pratico.

Lezione 24

Le storie sociali (cosa sono); obiettivi; argomenti possibili da trattare tramite le storie sociali; aspetti da ricordare in tutta la costruzione della storia sociale; frasi descrittive; prospettiche e direttive; proporzione per combinare le 3 tipologie di frasi.

Lezione 25

Le storie sociali (cosa sono); proporzione per combinare le 3 tipologie di frasi (descrittive, prospettiche e direttive); elementi da tenere sempre a mente prima della costruzione di una Storia Sociale (proporzione frasi, obiettivo, raccogliere informazioni); come costruire una storia sociale: tema della storia (se generale o specifico e come leggerla); unico argomento; somiglianza del personaggio principale al bambino; creazione di un piccolo libro al quale il bambino possa accedere; utilizzare sempre termini e atmosfere positive; coinvolgimento delle persone che rappresentano i personaggi della storia; valutazione preliminare dello stato emotivo del bambino; timing (processi ritentivi).

Lezione 26

Le storie sociali (cosa sono e obiettivo); elementi da tenere sempre a mente prima della costruzione di una Storia Sociale (proporzione frasi, obiettivo, raccogliere informazioni); come costruire una storia sociale (riassunto elementi della lezione precedente); possibilità di creare storie diverse per esigenze diverse; possibilità di chiedere al bambino stesso di raccontare una storia; perché e quando costruire un’altra storia o modificare quella precedente; come presentare al bambino una storia sociale; Un caso di Storia sociale.


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