Sogni

Prof. Pasang Y. Arya

PRESENTAZIONE:

La pratica relativa al sonno ed alla sua analisi è in uso in Tibet già dall’antichità, ed è considerata una sezione importante dell’analisi medica e dello studio della mente. I guaritori Tibetani di fede Bon (antichi sciamani) usavano i sogni per interpretare i rapporti tra gli spiriti e gli umani, e per diagnosticare le malattie. Quando il Buddismo arrivò in Tibet nel settimo secolo, la cultura dell’analisi dei sogni si sviluppò assieme alla scienza medica ed alla pratica spirituale, e divenne un argomento ancora più importante. L’utilizzo dell’analisi dei sogni aumentò, assieme all’interpretazione dei sogni e dei presagi riguardo alla salute, come parte della diagnosi nella pratica medica, in accordo con i Gyud-shi (i quattro Tantra medici), e con il supporto dello Yoga tantra come pratica spirituale per la trasformazione del corpo/mente.

Nella medicina e nella psicologia tibetane, il sogno è considerato come un linguaggio segreto della mente, ma anche come un messaggero che segnala i blocchi nei canali dovuti ai vari disturbi.

Nella conoscenza tantrica il sogno è visto come un’illusione, ma questa illusione è considerata un’esperienza simile allo stato di Bardo, o ‘stato intermedio‘, sperimentato dalla mente dopo la morte. Secondo il Buddismo, dal momento della morte fino a quello di una nuova vita la coscienza entra in uno stato chiamato Bardo. Secondo il karma dell’individuo, questo stato può durare minuti, o giorni, fino a un massimo di 49 giorni. Durante il processo della morte, il corpo psichico ha la natura del sogno, e vede molti aspetti del suo nuovo mondo con insicurezza e paura. È un mondo di luci, colori e suoni, e la mente lo sperimenta come se si trattasse di incubi o di avventure durante dei sogni. La mente continua a vedere la propria precedente casa, la famiglia, il lavoro, etc e cerca di continuare la vita quotidiana, ma non riesce a interagire con gli altri. Durante questa esperienza è molto difficile per la coscienza rendersi conto del proprio stato di morte.

La situazione assomiglia molto allo stato di sogno, in cui ci sentiamo ‘normali‘, con un corpo ed una vita che sembrano reali. Incontriamo amici, succedono varie cose, e tutti questi aspetti vengono percepiti come veri fattori esterni piuttosto che come creazioni della nostra mente. Dobbiamo continuare il sogno e seguirlo, senza avere con esso un impatto eccessivo.

Per via della similarità tra il Bardo ed il processo del sogno, la pratica spirituale tantrica buddista usa il sogno come un percorso di trasformazione spirituale della mente, in una pratica chiamata ‘yoga del sogno‘, per preparare la coscienza a riconoscere questi stati illusori per quello che sono, e per sviluppare capacità che saranno molto utili al momento della morte.