Semplificare il quadro normativo, fornire più agevolazioni per gli operatori commerciali, garantire maggiori tutele per chi importa ed esporta, ma anche dare più poteri alla Guardia di Finanza in materia di ispezione delle merci. Sono queste, in sintesi, le novità salienti contenute nel testo del decreto legislativo per la riforma del diritto doganale che è stato approvato il 26 marzo 2024 dal Consiglio dei Ministri.

Il decreto adegua il diritto doganale italiano al nuovo Codice doganale dell’Unione Europea e, come detto, ha in primis lo scopo di semplificare e velocizzare le procedure doganali, ridurre gli oneri per le imprese e migliorare la sicurezza della catena logistica.

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Per quanto concerne i controlli doganali, l’obiettivo è adottare modelli e tecniche di verifica più efficienti. Un altro punto importante è il miglioramento della cooperazione e del coordinamento delle istituzioni coinvolte nelle attività. Come accennato, alla Guardia di Finanza verranno assegnati ulteriori poteri: potrà infatti esercitare poteri di visita, ispezione e controllo sia al confine sia presso gli uffici e i magazzini delle aziende commerciali interessate da tali attività ispettive.

Per quanto riguarda i diritti di confine e la rettifica di dazi, l’organo competente è l’ufficio dell’Agenzia delle Dogane presso il quale è stata registrata la dichiarazione doganale d’importazione. Anche questa è una novità che va a equiparare il Codice italiano a quello europeo. Questo cambiamento ha una valenza importante perché va a garantire maggiore certezza a chi opera nel settore dell’import/export. Inoltre, per quel che concerne il diritto al contraddittorio endoprocedimentale, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane dovranno redigere un verbale di constatazione che dovrà poi essere notificato alle parti interessate.

Sempre nel merito delle novità introdotte dal decreto, bisogna segnalare l’obbligo della motivazione “rafforzata” dell’atto di accertamento, un provvedimento che va a implementare la tutela del contribuente. In caso di osservazioni difensive da parte di quest’ultimo, l’ufficio doganale ha l’obbligo di tenere conto delle eccezioni sollevate nel redigere il provvedimento finale di rettifica, allegando la motivazione con le ragioni del mancato accoglimento delle difese. Inoltre, il provvedimento ministeriale abroga la controversia doganale, considerata un processo ormai superato.

Un ultimo, importante aspetto contenuto nel decreto riguarda la digitalizzazione dei processi e degli scambi, che contempla la telematizzazione delle procedure e degli istituti doganali, il potenziamento dello Sportello Unico doganale e dei controlli e l’estensione dello Sportello Unico a tutte le dogane.

Il decreto legislativo per la riforma del diritto doganale approvato a fine marzo dal Consiglio dei Ministri entrerà in vigore dopo l’ultima approvazione e la pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta Ufficiale.

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