Continuiamo la nostra rubrica dedicata ai padri dell’informatica, dopo aver parlato di Java e C+, oggi tratteremo un’altra pietra miliare del mondo digital: Python.

Il suo creatore è Guido van Rossum (1956), un informatico olandese conosciuto nella comunità geeks con il soprannome di “Benevolo Dittatore a Vita“, nel senso che ha seguito per intero il processo di sviluppo di Python, prendendo decisioni ovunque necessarie dalle origini nel 1991 fino al 2018, quando si è dimesso da questo ruolo.

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Sembra che il nome del linguaggio di programmazione nasca della passione di Van Rossum per i Monty Python e per la loro serie televisiva Monty Python’s Flying Circus. Conosciamo insieme questo genio dell’informatica. 

Guido Van Rossum: il personaggio 

Non esistono parole migliori per introdurre Guido van Rossum di quelle che utilizzò egli stesso per presentarsi:

“I’m a nerd, a geek. I’m probably somewhere on the autism spectrum. I‘m also a late bloomer. I graduated from college when I was 26.  I was 45 when I got married. I’m now 60 years old, with a 14 year old son.”

Sono un nerd, un geek. Probabilmente sono da qualche parte sullo spettro dell’autismo. Sono anche un “motore diesel”, [nel senso che] mi sono laureato all’università a 26 anni e mi sono sposato quando ne avevo 45. Ora sono un sessantenne con un figlio di 14 anni.”.

Sul suo account GitHub, Guido van Rossum si descrive come “gawky and proud of it, che possiamo tradurre come “goffo/impacciato e fiero di esserlo”.

Primogenito di una famiglia olandese, Guido nacque ad Harleem il 31 gennaio 1956 e viene considerato tra i più grandi informatici, ideatori e un programmatori di tutti i tempi. Comincia ad appassionarsi all’elettronica e alla progettazione di circuiti (prima elettrici e poi digitali) durante le scuole superiori, anche se l’inizio di questa passione risale probabilmente al giorno del suo decimo compleanno, quando gli viene regalato un kit di elettronica.

Una volta ottenuta la laurea magistrale in Scienze Matematiche e Fisiche all’Università di Amsterdam nel 1982, Van Rossum (Van va maiuscolo se lo si chiama solo per cognome!, come specifica spesso lui stesso) si lanciò nel mercato del lavoro con un primo impiego da programmatore presso la CWI, cioè l’Istituto nazionale olandese per la ricerca in matematica e informatica, presso cui lavorò, fra le altre cose, allo sviluppo del linguaggio di programmazione ABC e del sistema operativo distribuito Amoeba

Il salto di qualità avviene nel 2000, quando vola verso gli Stati Uniti per lavorare con la Zope Corporation, una piattaforma open source che permette a sviluppatori con differenti livelli di competenza di costruire applicazioni web, e rimane in Virginia fino al 2003. Durante questo periodo incontra la ragazza texana che diventerà poi sua moglie, con la quale si trasferirà successivamente a Belmont, in California. 

Lasciata la Zope Corporation nel 2003, Van Rossum viene assunto da Elemental Security, presso cui lavorerà a un linguaggio di programmazione specifico per questa organizzazione. 

Nel 2005 Van Rossum inizia a lavorare per Google, presso cui resterà per sette anni come Senior Staff Engineer, e poi nel 2013 accetta un impiego presso Dropbox, con il quale porterà a termine la propria carriera nell’ottobre 2019. Attualmente Guido vive nella Silicon Valley con moglie e figlio, ed è “in pensione e non alla ricerca di lavoro”.

LE ORIGINI DI PYTHON

Così come fu per Linux, la nascita di Python si deve principalmente a una gran voglia di fare da parte di Van Rossum: nelle settimane antecedenti al Natale 1989, Guido era alla ricerca di un progetto che lo tenesse occupato durante la chiusura natalizia e decise di scrivere un interprete per “un nuovo tipo di linguaggio a cui stava pensando da un po’: un discendente di ABC che potesse essere appetibile per hackers esperti di Unix e C” e che fosse in grado di gestire eccezioni e interfaccia con il sistema operativo Amoeba, uno dei progetti su cui lavorava al CWI.

Sebbene il logo di Python potrebbe far pensare all’omonimo rettile (Il logo fu disegnato da Just Van Rossum, graphic designer e fratello minore di Guido), il nome in realtà venne scelto in onore della passione di Van Rossum per il gruppo comico inglese Monty Python e i particolare per la loro serie Monty Python’s Flying Circus, trasmessa dalla BBC tra il 1969 e il 1974.

Van Rossum ha più volte sottolineato quanto Python debba al suo predecessore ABC, a sua volta basato sul linguaggio SETL, e al lavoro svolto presso la CWI insieme ad altri sviluppatori, fra cui Lambert Meertens, il quale aveva trascorso un anno presso la New York University a lavorare con il gruppo di sviluppo di SETL, prima di stabilire il design di ABC.

Nonostante la prima versione di Python sia stata lanciata sul mercato nel 1991, fu soltanto nel 1999 che Van Rossum definì chiaramente gli obiettivi su cui era basato Python, presentando una proposta di programmazione per tutti chiamata Computer Programming for Everybody all’agenzia governativa statunitense DARPA, che sta per Defense Advanced Research Projects Agency, e che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare. 

In questa proposta, Van Rossum parlava di un linguaggio potente, intuitivo, open source е di facile sintassi.

LA POTENZA DI PYTHON

Sin dalle origini, Van Rossum ha avuto ben chiaro in mente di voler creare un linguaggio object-oriented, il che vuol dire che un linguaggio in grado di creare modelli di entità del mondo reale, e fece sì che Python diventasse un linguaggio multi-paradigmatico, in grado di supportare non solo il paradigma object-oriented, ma anche la programmazione strutturata e numerose caratteristiche di programmazione funzionale e di riflessione.

In pochissimo tempo, Python ha iniziato ad affermarsi come uno dei linguaggi di scripting più utilizzati e influenti al mondo, diventando il secondo linguaggio più popolare su GitHub dopo JavaScript e prima di Java, grazie soprattutto ad alcune sue caratteristiche: da un lato, la semplicità di scrittura, dall’altro, la flessibilità rispetto agli altri linguaggi già esistenti, infine, la dinamicità del linguaggio stesso.

Python è considerato un linguaggio interpretato, il che significa che, poiché il Python IDLE (Integrated Development Environment) – ambiente di sviluppo integrato compila una riga di codice alla volta, è più facile testare il funzionamento ed effettuare il debug, anche se questo va purtroppo a incidere sulle prestazioni di Python, rendendolo più lento di altri linguaggi di programmazione. 

Nonostante sia considerato interpretato, il codice sorgente passa da una fase di pre-compilazione in bytecode prima di venire convertito in linguaggio macchina, al fine di evitare la reinterpretazione del codice sorgente ogni volta e per favorire un incremento delle prestazioni. 

La versione 2.0 di Python, lanciata il 16 ottobre 2000, introdusse due importanti cambiamenti che favorirono ancor più la diffusione del linguaggio: un garbage collector per liberare automaticamente la memoria e un supporto per Unicode.

DOVE SI USA PYTHON

Python è un linguaggio di programmazione utilizzato da grandissime aziende del settore digital e non solo. Ecco alcuni tra gli esempi più eclatanti: Google, Dropbox, NASA, Nokia, IBM, Walt Disney Feature Animation, Youtube, Yahoo! Maps, Facebook, Netflix, Expedia, MIT, Spotify, Udemy, Uber, Amazon, Mozilla, Pinterest sono solo le più famose di una lista praticamente infinita!

Non solo programmazione informatica, sembra infatti che il 40% delle scuole statunitensi abbia nella propria offerta almeno un corso di Python, che risulta anche essere il linguaggio più diffuso nelle università americane.

Inoltre, secondo recenti studi, già nel 2015 Python ha sorpassato il francese come “lingua più insegnata nelle scuole elementari” del Regno Unito: su 10 genitori intervistati, 6 indicavano chiaramente di preferire che i propri figli imparassero il linguaggio Python, invece che il francese!

Sembra quindi che il destino di Python sia quello di diventare una sorta di lingua franca per i programmatori, nonostante ci siano settori in cui altri linguaggi la fanno ancora da padrone. 

Per dirla con le parole di Guido, “Python è un esperimento sulla quantità di libertà di cui i programmatori hanno bisogno: troppa libertà e nessuno è in grado di leggere il codice di qualcun altro; troppo poca libertà invece mette a rischio l’espressività del singolo”. 

THE BENEVOLENT DICTATOR FOR LIFE

Nel corso degli anni, Guido Van Rossum è stato nominato dal popolo degli sviluppatori Python “Benevolent Dictator For Life” (BDFL), un titolo che viene dato a leader di sviluppo di software open source, tipicamente i fondatori del progetto, che mantengono il diritto di ultima parola nelle dispute o nelle innovazioni all’interno di una comunità.

Tuttavia, nel luglio 2018, Guido ha dichiarato di volersi prendere una pausa di riflessione dalla sua esperienza di BDFL, e ad oggi non è tornato sui suoi passi. Per il suo lavoro su Python, Van Rossum ha ricevuto numerosi premi, fra cui il 2001 Award for the Advancement of Free Software da parte della Free Software Foundation (FSF), il “NLUUG Award” nel maggio 2003 e nel 2006 ha ottenuto il titolo di “Distinguished Engineer” da parte della Association for Computing Machinery. 

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