Nel panorama attuale, l’ingresso nel mondo del lavoro è diventato un processo intricato, con sfide che superano di gran lunga quelle del passato. Non basta più possedere esclusivamente le competenze tecniche per ottenere successo in un colloquio di lavoro. La società odierna è caratterizzata da una complessità senza precedenti: la competizione nel mercato del lavoro è agguerrita sia tra i lavoratori stessi che tra le imprese a livello internazionale. Questa realtà ha spinto i datori di lavoro a adottare un nuovo approccio nella selezione del personale, spostando l’attenzione dalle competenze tecniche, note come hard skills, a quelle comportamentali, psicologiche e culturali, comunemente denominate soft skills.
Ma perché le soft skills sono diventate così cruciali rispetto alle conoscenze tecniche? Esiste un modo per svilupparle? Qual è il ruolo della formazione in questo contesto? In questo articolo, ci concentreremo sul corso di leadership e cercheremo di rispondere a queste domande, fornendo alcune sorprese lungo il percorso.

Hard e Soft Skills: Le differenze

Abbiamo già delineato in parte questa distinzione nel paragrafo precedente, ma è utile riprenderla con alcuni esempi pratici. Le hard skills comprendono le conoscenze necessarie per svolgere una professione, acquisite principalmente attraverso formazione e pratica. La conoscenza di una lingua straniera, competenze informatiche, comprensione delle materie economiche per un ruolo di consulente finanziario, o l’abilità nel maneggiare macchinari industriali, rientrano tutte nel concetto di hard skills. Queste competenze si distinguono per il fatto di essere oggettivamente misurabili e facilmente confrontabili tra individui diversi. Per lungo tempo, sono state considerate l’unico criterio di valutazione nella selezione dei candidati per un lavoro, finché non è esplosa l’importanza delle soft skills.

Cosa sono le soft skills?

È a partire dagli anni duemila che nelle pratiche di selezione del personale si è iniziato a dare maggior peso alle soft skills, un insieme di competenze trasversali che includono abilità di comunicazione efficace, empatia, capacità di problem solving, gestione dello stress, autonomia lavorativa, flessibilità e spirito collaborativo, doti di leadership. Queste competenze sono considerate trasversali perché influenzano positivamente sia l’ambiente di lavoro che aspetti personali che in passato non venivano considerati cruciali per la produttività.

Le Soft Skills più ricercate

La società moderna richiede un nuovo modo di guardare alle competenze. Le soft skills offrono diverse prospettive sull’individuo e sul suo contributo al successo aziendale. Un elenco di soft skills non è solo una classificazione, ma serve come punto di partenza per un percorso di crescita personale, orientato verso uno o più di questi argomenti:

  • Empatia;
  • Problem Solving;
  • Gestione dello stress;
  • Capacità comunicative;
  • Gestione del tempo;
  • Flessibilità;
  • Spirito collaborativo;
  • Cordialità;
  • Doti di leadership.

    A guardare questa lista, sorge spontanea una domanda: come possono queste competenze essere più importanti delle conoscenze tecniche acquisite attraverso anni di studio? Anche se non sembra immediatamente evidente, le soft skills diventano cruciali quando si considera che le sfide della competitività e la crescita produttiva richiedono un lavoro di squadra che coinvolge tutti i livelli aziendali, dai manager agli operai. La capacità di relazionarsi con i colleghi, la gestione dello stress e la flessibilità nelle decisioni sono fondamentali per il successo dell’azienda.

Soft Skills e Formazione: Opportunità

È evidente che chiunque cerchi lavoro o desideri migliorare la propria posizione professionale ha interesse nello sviluppare o potenziare le proprie soft skills. La formazione gioca un ruolo cruciale nello sviluppo delle soft skills soprattutto in tema di leadership, una soft skill fondamentale per affrontare le sfide del mondo del lavoro moderno. Investire nello sviluppo della leadership e delle altre soft skills è essenziale per garantire il successo individuale e aziendale in un contesto sempre più competitivo e mutevole. È quindi essenziale investire nella formazione che contribuisce alla crescita personale, arricchendo il proprio bagaglio di competenze e attitudini.
L’economista e premio nobel James J. Heckman, nel suo libro The Myth of Achievement Tests ha raccolto i risultati di due ricerche, da lui condotte, che dimostrano come le competenze trasversali delle soft skills, le capacità caratteriali e innate, si possono creare e migliorare anche in coloro che ne sono sprovvisti. Ecco perché è importante ripensare la formazione finalizzata al lavoro, a prescindere che sia di tipo tradizionale o in modalità e-learning, l’importante è investire su ciò che può contribuire alla crescita personale, innovando il proprio bagaglio di conoscenze, competenze e attitudini.

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