APPLICAZIONI E REGOLE METODOLOGICHE DELLA NEUROPSICOLOGIA NELLE VALUTAZIONI E NEI TRATTAMENTI. Dai modelli attentivi esecutivi alle architetture funzionali. Discussioni, distorsioni interpretative, casi clinici, trattamenti.

E’ noto da tempo che l’indirizzo diagnostico in diverse patologie del neurosviluppo e dell’adulto si avvale dell’apporto degli studi neuropsicologici e soprattutto della strumentazione disponibile. Tuttavia, spesso si ignora che saper somministrare una batteria di test neuropsicologici non vuol dire saper formulare un diagnosi neuropsicologica che ha bisogno di altre conoscenze. In altri termini si arriva a considerare impropriamente come diagnosi neuropsicologica una semplice elencazione di risultati di test commentati singolarmente. L’inquadramento neuropsicologico classico, invece procede con un riassestamento dei dati indirizzato da ipotesi verificate su processi cognitivi provati e sperimentati. Tali processi sono rappresentati anche dai modelli e dallearchitetture funzionali dei diversi sistemi che la neuropsicologia indaga (attentivi, mnestici, visuospaziali, linguistici, motori).
Uno tra scopi del corso sarebbe quello di introdurre, anche attraverso diversa letteratura consigliata, il modo di operare del neuropsicologo. Sia per chi formula le diagnosi, sia per chi le legge e deve interpretarle (Insegnanti, Terapisti, Clinici), diventa importante conoscere i meccanismi cerebrali implicati, nonché la validità e il valore effettivo della misurazione applicata.Pertanto si tratteranno aspetti relativi alla conoscenza dei modelli cognitivi attentivi, delle regole metodologiche, delle fallacie interpretative, utilizzando anche alcune architetture funzionali dimostrative (letto-scrittura e movimento) e l’applicazione delle diagnosi differenziali con casi clinici allegati.