Leggere è la chiave della conoscenza. Imparare a leggere è un atto che inizia sin dalla tenera età. Bisogna tenere conto, però, che ogni bimbo “viaggia” a velocità differenti: ci sono bambini che riescono a fare loro la prassi di lettura non appena acquisiscono l’uso della parola, altri che, invece, si ritrovano a iniziare la scuola primaria con qualche difficoltà. In ogni caso, non bisogna certo farne un dramma.

Anche Albert Einstein, celebre genio della fisica a cavallo tra ‘800 e ‘900, imparò a leggere solamente all’età di 9 anni. Questo testimonia una volta di più che i bambini non vanno forzati, bensì stimolati, convinti che, grazie alle loro capacità, presto o tardi saranno in grado di “codificare” ciò che libri, insegne, riviste e dispositivi elettronici celano sulle loro superfici.

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A questo punto, però, viene da chiedersi: come insegnare ai bambini a leggere in autonomia?

Imparare a leggere giocando

Il primo metodo per insegnare a leggere a un bambino, ovviamente, è quello di giocare.

Già in passato esistevano giochi didattici in grado di favorire l’apprendimento della pratica della lettura. Stiamo parlando di utensili semplici ma dalla grande praticità, utilissimi per far sì che i più piccoli prendano dimestichezza con lettere e, più in generale, con l’alfabeto.

Oggi, le possibilità in termini di apprendimento – sempre mediante l’uso dei giocattoli – si sono moltiplicate. Sul mercato di riferimento non mancano lavagne, lavagnette, “Sapientini” e qualsiasi altro prodotto in grado di stimolare al massimo la mente dei bambini.

Attraverso il gioco, i piccoli potranno sperimentare e cimentarsi nella costruzione di parole, frasi e, nel dettaglio, avranno la possibilità di “toccare” con mano l’alfabeto latino, specie mediante l’uso di quei giocattoli in cui i bimbi sono tenuti a comporre in libertà usando lettere solide.

Gli audiolibri e i prodotti multimediali

Imparare a leggere è possibile anche attraverso l’uso di audiolibri, nonché di prodotti multimediali creati appositamente per favorire il processo di apprendimento che contraddistingue la prassi oggetto del nostro articolo.

Gli audiolibri, con riferimento a quelli indirizzati propriamente all’assimilazione delle basi di lettura da parte dei bambini, si rivelano particolarmente utili per la loro capacità di andare direttamente al punto.

I bimbi si troveranno immersi in un contesto giocoso e, stimolati attraverso la voce di un narratore, o di un professionista della dizione, potranno fare i loro piccoli passi verso l’acquisizione della tecnica di lettura, sino a raggiungere un’autonomia sufficiente.

Lo stesso vale per i contenuti multimediali, anch’essi moltiplicatisi con la diffusione capillare di smartphone e tablet. Oggi, i bambini possono usufruire di applicazioni ad hoc – affiancati da adulti e/o insegnanti – per imparare a leggere divertendosi, così da trascorrere il tempo a loro disposizione facendo ciò che viene loro meglio: giocare, per l’appunto, e apprendere.

Imparare leggendo insieme

Non vi è niente di meglio che insegnare a leggere a un bambino leggendo insieme a lui o lei. Si tratta di una delle attività più comuni che, di norma, si conducono nella vita familiare: si prende un bel libro, lo si sfoglia insieme e si cerca di tradurre in parole quelle strane forme arcuate – le lettere – che si susseguono lungo la pagina del volume.

L’attività può essere svolta non soltanto in famiglia, ma anche all’asilo o in qualsiasi altro contesto in cui sia prevista la presenza di un educatore e, per l’appunto, di un bambino.

Leggendo in compagnia, si potrà aiutare il piccolo a riconoscere le varie lettere, e dunque le parole che le stesse concorrono a formare. Non meno utile è tentare di riprodurre carta e penna quanto letto nel libro preso in esame: in questo modo, il bambino rimarrà produttivo e, al tempo stesso, potrà sperimentare in maniera diretta quanto appena appreso in fase di lettura.

Lavorare nel settore dell’assistenza ai bambini: come fare?

Assistere i bambini è un vero e proprio lavoro. Lo sanno bene insegnanti, educatori, tutori e tutte quelle figure professionali che, per via della loro posizione lavorativa, si trovano a dover operare a stretto contatto con i minori.

Anche i professionisti elencati in precedenza, per forza di cose, potrebbero trovarsi ad avere a che fare con dei bimbi non ancora in grado di leggere.

Ciò avviene nella stragrande maggioranza dei casi – non è raro che, a un passo dall’iscrizione alla scuola primaria, un bambino faccia ancora difficoltà nel riconoscere le lettere dell’alfabeto – e questo comporta la necessità di mettersi a disposizione del piccolo, così da permettergli/le di apprendere quanto serva per cimentarsi nella lettura in autonomia.

In quest’ottica, è interessante valutare la possibilità di prender parte a un corso di assistente all’infanzia per apprendere tutto quanto il necessario affinché si possa lavorare nel settore.

Corsi di questo tipo permettono di divenire educatori e, dunque, di assistere bambini nel loro percorso di crescita, con mansioni che possono variare di caso in caso a seconda delle necessità.

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