Non c’è dubbio: i dolci piacciono ai grandi e ai piccini, e costituiscono un buon modo per terminare un buon pasto. Dietro la preparazione di questi piatti si nasconde una vera e propria arte. Svolgere il mestiere del pasticcere, infatti, richiede attenzione, curiosità, cura dei dettagli e grande competenza, un discorso che, di fatto, è valido nella cucina di un ristorante così come in una pasticceria. Ma come si diventa pasticcere?

Come diventare pasticcere

Il percorso per diventare pasticcere non è particolarmente tortuoso. Tuttavia, non va sottovalutato: come in un qualsiasi altro mestiere, l’aspirante pasticcere è tenuto a studiare e fare pratica, aspetti imprescindibili per l’acquisizione di una maggiore consapevolezza sul posto di lavoro.

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Ma qual è il percorso più effettivo da intraprendere? Quali scuole o corsi frequentare? Approfondiamo su queste questioni per farti conoscere gli aspetti generali della professione.

Frequentare un istituto professionale apposito

Il percorso più comune per diventare pasticceri è quello che prevede la frequentazione di una scuola professionale, dedita all’istruzione nell’ambito dell’arte bianca.

In linea generale, istituti simili prevedono un primo anno contraddistinto da un corso base legato al settore alberghiero; a partire dal secondo anno, invece, si accede ai corsi professionali inerenti al settore della panetteria e della pasticceria. Infine, al termine del terzo anno si può ottenere una qualifica apposita inerente al corso frequentato nell’istituto.

Terminata la frequentazione del quinto anno, e superati con successo gli esami finali, lo studente otterrà un diploma. Ciò testimonia l’effettiva complessità del percorso, che non ha nulla da invidiare ad altri istituti professionali.

Il percorso di apprendistato per pasticcere

Una trafila differente, sempre finalizzata all’acquisizione della qualifica di pasticcere, è quella che prevede l’inserimento in un percorso di apprendistato.

Il percorso può essere frequentato al termine del periodo di studi che contraddistingue la scuola dell’obbligo. L’obiettivo, è quello di ottenere un contratto – di apprendistato, per l’appunto – presso una pasticceria.

In maniera parallela, l’aspirante pasticcere prenderà parte a corsi complementari all’interno di una scuola professionale alberghiera, per un arco di tempo pari a tre anni. Al termine del percorso, lo studente dovrà sostenere un esame finale.

Rimanere aggiornato

Al di là dei percorsi scolastici, finalizzati all’ottenimento della qualifica nell’ambito della lavorazione e produzione di pasticceria, gli interessati dovrebbero considerare l’eventualità di prendere parte a corsi formativi.

L’utilità dei corsi è ben nota: frequentando lezioni apposite, all’interno del percorso prescelto si potranno ottenere nozioni da mettere a frutto sul luogo di lavoro. L’ideale sarebbe scegliere un corso adatto, che consenta di seguire le lezioni a distanza, in modo tale da gestire al meglio il tempo a propria disposizione.

Un esempio è dato da CORSICEF, con riferimento ai percorsi formativi dell’Area Food. Corsi di questo tipo consentono alle persone che vogliono diventare pasticceri di rimanere costantemente aggiornati su quelle che sono le novità relative al settore alimentare, aspetto imprescindibile per conoscere le novità e le tendenze in ambito enogastronomico.

I corsi formativi hanno una durata generalmente inferiore rispetto a un percorso di ampio respiro, ma permettono di ottenere ugualmente una formazione approfondita.

Aprire una pasticceria

Si è visto come l’ottenimento delle qualifiche e degli attestati che testimonino lo professionalità del pasticcere passi dalla frequentazione d’istituti differenti, scuole, enti privati in grado di erogare insegnamenti per coloro che lo desiderano.

Terminato il percorso di studi, dunque, viene da chiedersi: la strada da percorrere è sempre quella dell’apprendistato? Si deve prediligere una simile trafila lavorativa? Non necessariamente.

Chi dispone della qualifica e di una somma di denaro consistente non trascuri l’eventualità di mettersi in proprio, aprendo una pasticceria e gestendo il locale.

Per gestire una pasticceria, come detto, serve una quantità di denaro sufficiente a mantenerla in attività, sempre aggiornata e operativa. Senza dimenticare che l’inventiva giocherà un ruolo fondamentale sul piano della preparazione dei dolci.

L’investimento economico dovrebbe essere sostanzioso, ma si tenga in considerazione la possibilità di richiedere un prestito per l’avvio dell’attività, in modo tale da dare maggiore slancio al proprio locale.

In conclusione, per le persone che si domandano come diventare pasticcere, le opzioni sono diverse, ma sicuramente la cosa più importante è avere tanta passione e voglia di mettersi in gioco.

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