Un project manager è un professionista incaricato di coordinare un team per raggiungere un obiettivo ben definito. La sua funzione principale è progettare un piano d’azione e prendere le decisioni necessarie per eseguirlo, ottenendo in questo modo i risultati desiderati dall’azienda. Questa posizione è una delle più importanti nell’economia di un’impresa nonché una delle più competitive nel mercato del lavoro: ma cosa fa esattamente un project manager?

Chi è e cosa fa il project manager?

La gestione dei progetti è un settore che non conosce battute d’arresto. Secondo una recente stima, entro il 2030 le aziende avranno bisogno di 2,3 milioni di manager per ricoprire ruoli orientati alla gestione di progetti di varia natura. Le prospettive di occupazione quindi, in un mondo del lavoro spesso difficile e irto di ostacoli, sono positive e in netta crescita.

Il project manager (PM) è responsabile della gestione quotidiana di un progetto e deve possedere una serie di competenze multidisciplinari. Nello specifico, questa figura professionale deve:

  • pianificare il lavoro, scegliendo modalità, tempistiche e team
  • effettuare un esame puntuale e il più possibile accurato dei rischi
  • vigilare affinché il progetto rispetti gli standard richiesti dal cliente
  • motivare il team di persone coinvolte nel progetto
  • essere capace di apportare in corso d’opera modifiche al progetto o, se necessario, tagli
  • assicurarsi che il lavoro svolto fornisca i risultati e i benefici attesi.

Responsabile del successo o del fallimento di un progetto o di in lavoro: questo, semplificando al massimo, è il cuore del lavoro di un project manager. I suoi compiti includono aspetti concreti e tangibili come la pianificazione e la stima del budget e altri meno quantificabili, ma non per questo meno importanti, come fornire supporto morale ed esercitare una leadership attenta e motivante.


5 compiti di un project manager

Entriamo ancora di più nel dettaglio di questa interessante professione. Un project manager, come vedremo più avanti, deve possedere una serie di competenze multidisciplinari, necessarie per affrontare con successo i passaggi cruciali di un progetto. Vediamoli nel dettaglio.

1. Pianificazione

La prima funzione di un PM è elaborare un piano progettuale finalizzato al raggiungimento del traguardo richiesto dal cliente.

2. Stima del budget

Il progetto deve essere in linea con la capacità di spesa del cliente. Questo aspetto implica una stretta collaborazione del project manager con l’area contabile e amministrativa dell’azienda, oltre a una conoscenza approfondita dei meccanismi finanziari.

3. Scelta del team e delega delle responsabilità

Potere decisionale, compiti e responsabilità devono essere delegati al proprio team, scegliendo in maniera accurata i propri collaboratori.

4. Gestire la comunicazione

Il project manager deve essere in grado di fornire un’informazione centralizzata per favorire una comunicazione efficiente, chiara e priva di malintesi.

5. Monitorare il progetto

Per controllare l’andamento dei lavori, il PM deve utilizzare una serie di indicatori a breve e medio termine per valutare la fattibilità o meno dell’obiettivo prefissato, dei risultati intermedi raggiunti dal team e la qualità degli stessi.

Quali sono le competenze di un project manager?

La preparazione del PM può essere definita multidisciplinare perché deve possedere 6 competenze considerate essenziali in questo ambito lavorativo. vediamole nel dettaglio:

• Creatività

La chiave per distinguersi in un mare magnum di proposte è senza dubbio la creatività. Essere originali, possedere la capacità di improvvisare, di adattarsi alle esigenze economiche e amministrative distinguendosi al tempo stesso dagli altri, è fondamentale per affrontare (e vincere) le sfide lavorative.

• Leadership

Un Pm deve essere capace di guidare il suo team, di diventare un punto di riferimento insostituibile sul quale fare affidamento in ogni fase del lavoro.

• Assertività

Ricoprire il ruolo di mediatore, venire a capo di possibili problemi o conflitti interni ed esterni permette al project manager di raggiungere, nel più breve tempo possibile, l’obiettivo prefissato.

• Ascolto attivo

Leggere le situazioni, analizzare i dati, ascoltare con attenzione il proprio team sono elementi indispensabili per proseguire sulla strada pianificata all’inizio del progetto o per cambiare direzione in corso d’opera.

• Gestione del rischio

I project manager sono chiamati a ipotizzare possibili scenari o improvvise complicazioni e difficoltà per generare un piano d’azione efficace e risolutivo.

Come diventare project manager

Non è necessario conseguire un titolo accademico per diventare project manager.

Il nostro ordinamento infatti prevede la laurea (per chi desidera intraprendere questo percorso) o la frequenza di un corso dedicato alla gestione d’Impresa.

Uno dei settori più quotati in questo ambito è senza dubbio quello alberghiero che richiede la presenza di project manager preparati e specializzati in hôtellerie. La forte richiesta di professionisti spesso però non trova ascolto perché sono ancora pochi i PM specializzati in questo ambito. Frequentare corso di hospitality management rappresenta quindi un’ottima scelta per chi cerca una professione stimolante e ben retribuita.

Grazie a questi corsi è possibile apprendere come costituire un team building efficiente e gestire autonomamente una struttura, garantendo il massimo della professionalità in termini di back-office, front-office e marketing. In questo modo, grazie all’attestato conseguito a fine corso, il proprio curriculum potrà essere arricchito con le competenze necessarie per emergere in un settore stimolante e ricco di opportunità.

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