Dal 2011 ad oggi, L’Accademia di Moda Luciano Di Nardo di Milano,  forma i veri talenti nell’ambito della moda con professionalità e  passione per questo settore sempre più in evoluzione e fermento  creativo. L’accademia è ubicata in una struttura liberty nel centro di  Milano. È nota per i seri e competenti percorsi formativi e per le  continue collaborazioni con i più famosi brand di moda che  periodicamente selezionano e ricercano nuove figure specializzate  da inserire nei loro organici aziendali.

Il Metodo formativo dell’Accademia di Moda Luciano di  Nardo è innovativo e si ispira alla cultura finlandese che  Luciano Di Nardo in persona ha appreso durante i suoi  lunghi anni di formazione artistica. Egli è un formatore a  360°. Oltre a far acquisire competenze tecniche ci tiene a  far emergere nei suoi numerosi allievi le social skills,  molto richieste in questo settore lavorativo.

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L’Accademia di Moda Luciano Di Nardo aiuta i talenti ad  acquisire un’inedita consapevolezza delle proprie risorse  creative. Il talento è insito in ognuno di noi: è ciò che  ribadisce continuamente Luciano di Nardo. Persona  sensibile e artista multitasking, conduce seminari e  workshop anche all’estero. È stato persino selezionato 

da AMI come il migliore tra gli otto più grandi Formatori  Internazionali. Instancabile educatore e formatore, in  questa intervista esclusiva ci rivela quanto “insegnare” sia  per lui è una vera e propria “missione di vita”. 

Com’è nata la sua passione nei confronti del mondo  della moda? 

Sono un perito chimico e amo la precisione e tutto ciò che  appartiene al mondo della ragione e della perfezione. Ad  un certo punto questo mondo razionale mi andava stretto  e avendo maturato una formazione artistica mia  personale, ho deciso di mettermi in gioco. Così ho  cominciato ad intraprendere il mio percorso nell’ambito  della moda che è un settore artistico e altamente creativo  che mi consente di esprimermi a 360°.

Com’è nata l’idea di fondare questa rinomata  Accademia di Moda a Milano? 

L’accademia è nata dalla mia voglia di mettere a  disposizione degli altri le mie capacità artistiche, le mie  conoscenze, la mia voglia di fare per questo settore che è  in continua evoluzione. Ho cominciato a costruire la mia  carriera lavorando nei grandi brand per apprendere la  parte tecnica e poi giungere a collaborare con istituti di  formazione del settore, qui a Milano. Mi sono reso conto  che c’è un sistema malato nell’ambito della formazione  della moda. Ero motivato a creare una mia accademia per  diffondere un metodo innovativo. Per me questa  accademia è la mia personale missione di vita. Questo  progetto sta raggiungendo ottimi risultati. Basti pensare  che il 99% dei nostri iscritti trova subito lavoro in questo 

settore. Qui si acquisiscono tante competenze ed  esperienze. La mia più che un’accademia è un vero e  proprio “spazio di lavoro” in cui confrontarsi, apprendere  competenze ed evolversi professionalmente. 

Che tipo di percorsi formativi offrite ai vostri allievi? Il mio metodo formativo e professionale deriva dalla  cultura finlandese dove l’ambito dell’educazione è molto  più avanti rispetto all’Italia. Non ha nulla a che fare con i  nostri parametri e standard. Ho creato un metodo che si  ispira alla cultura finlandese. Normalmente ogni scuola  segue delle materie. Ogni materia viene designata ad un  docente. Sono speso materie frammentate, non collegate  tra loro. Spesso un adulto trova difficoltà ad adattarsi, a  creare connessioni tra queste materie. Invece, nel mio  metodo, lavoriamo con la mono-materia. Tutto è dentro  uno spazio di incubazione unico di conoscenze. Diamo la  possibilità di disporre di tutte le conoscenze trasversali  nell’ambito della moda. I nostri allievi sono molto ricercati  dalle aziende di settore. 

Per lei cosa significa formare i nuovi talenti della  moda?

Uno dei nostri concetti basilari è lasciare da parte tutto ciò  che si è appreso precedentemente per consentire alle  nuove conoscenze di essere acquisite senza lasciarsi  influenzare dal passato. Questo non significa  assolutamente lasciare da parte la propria personalità,  anzi! Qui la maggior parte dei nostri allievi ha problemi di  autostima e riconoscimento delle proprie capacità.  Tramite la moda e il nostro metodo formativo si acquisisce  la consapevolezza di avere una personalità e delle  capacità creative che spesso non sono espresse. Qui  formiamo soprattutto le “persone”.  

Quali sono le figure professionali più richieste  nell’ambito della moda al giorno d’oggi?  

Oggi sono molto richieste le figure tecniche. Sono  selezionate circa 47.000 figure di quelli che chiamano  “modellisti” (noi non li chiamiamo così!). Oggi sono  richieste figure multitasking, risorse specializzate che  sappiano occuparsi di stile, gestione dei costi,  progettazione, controllo di qualità, persone che  nell’azienda possono essere utilizzate in vari dipartimenti.  

Quanto per lei sono importanti le social skills per  lavorare nell’ambito della moda? 

Fondamentali. Le aziende di moda sono un insieme di  laboratori artigianali. Il sistema è industriale ma il prodotto  è creato da artigiani. Bisogna avere capacità di analisi,  problem solving, capacità gestionali.

Quanto la sua accademia di formazione è collegata  col mondo del lavoro?  

Il collegamento è importante con le aziende che ci  richiedono personale. I nostri percorsi sono aggiornati in  funzione delle esigenze delle aziende presenti nel settore  moda che periodicamente vengono da noi a ricercare e  selezionare il personale specializzato.  

Qual è la parte più soddisfacente del suo lavoro di  formatore?  

Vedere i miei allievi contenti. Assistere alla scoperta di se  stessi. Alla fine delle otto ore di lavoro quotidiano i miei  allievi sono stanchi ma altamente soddisfatti. C’è un  impatto umano importante qui da noi. Pensi che le  famiglie ci telefonano per dirci quanto siano soddisfatti dei  percorsi professionali dei loro figli e dei loro progressi a  livello umano.  

Lei lavora quotidianamente coi i talenti. Per lei cos’è il  “talento”?  

Il talento è l’insieme delle risorse interiori che ci  appartengono sin dalla nascita. Nel momento in cui si  nasce il talento viene spesso oscurato dai rapporti  sbagliati e dai contesti non giusti. Noi aiutiamo a far  emergere questo talento. Noi aiutiamo le persone a  riscoprire se stesse. Purtroppo il mondo della formazione  è popolato da numerosi squali che vogliono solo  speculare e fare del business sui percorsi formativi dei  giovani.

Quali consigli darebbe a chi vuole intraprendere un  percorso formativo nell’ambito della moda?  

Credere in se stesso. Non essere fanatico ma modesto.  Essere una persona sensibile, capace di cogliere ciò che  gli altri non vedono. Per emergere qui bisogna saper  ascoltare ed esprimere senza limiti e paure la propria  creatività. 

Progetti futuri dell’Accademia di Moda Luciano di  Nardo… 

I nostri progetti sono sempre tantissimi. Ultimamente  stiamo ampliando la proposta formativa integrandola con  l’apprendimento delle lingue straniere, non sono l’inglese  ma anche il cinese. Se si ha una cultura internazionale si  hanno più chance in questo settore. La Cina è un paese   da non temere perché ci può dare vantaggiose  possibilità di fare carriera. Stiamo curando dei rapporti  interessanti con i cinesi. Personalmente in diversi periodi  dell’anno mi reco a Shanghai a condurre workshop e  seminari sul mondo della moda. 

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