Gli annunci lavorativi rivolti alla figura dello chef sono molto frequenti anche nel periodo di crisi, dove non è facile per gli operatori della ristorazione trovare risorse qualificate.
In base a quanto è emerso dagli studi della US Bureau of Labour Statistics, il cuoco sarà il lavoro del futuro e nei prossimi cinque anni sarà la figura professionale più richiesta.
Per quanto riguarda la ristorazione italiana, ad oggi operano in questo settore circa 160mila imprese che sono continuamente in cerca di nuovi professionisti.
Centro Europeo di Formazione presenta quindi il primo corso esclusivo a distanza per Cuoco Professionista CHEFuoriclasse grazie al quale con passione e interesse si acquisiranno le competenze necessarie per svolgere le professioni legate all’ambito della ristorazione.
Non serve essere uno chef stellato per trasformare in guadagno il proprio talento, la cultura del cibo ovviamente è rivolta anche allo street food, alla cucina a domicilio, ai pasticceri, alle gelaterie e pizzerie.
Quanto guadagnano però un cuoco e uno chef?
Continua a leggere il blog di Emagister per scoprire grazie a CEF quali sono gli stipendi dei professionisti della ristorazione.
I grandi chef
Guardando gli ultimi bilanci, il giro d’affari degli chef stellati è decisamente aumentato.
Prendendo come esempio la Carlo Cracco Investimenti, vediamo che è cresciuta fino a 2,7 milioni di ricavi, con un utile di 215 mila euro e un attivo di quasi 2 milioni, costituito per 600 mila euro dalla licenza e per 300 mila dal valore delle bottiglie di vino che possiede in cantina.
Executive Chef o Capocuoco
È il capo brigata, coordina e motiva il resto dell’equipe ed è colui che entra in contatto diretto con la direzione e i fornitori.
Il suo guadagno è in media il 20% del fatturato di un ristorante, lo stipendio varia dai 3000 ai 7000 euro.
Sous Chef o Chef in seconda
Questa figura aiuta lo chef e lo sostituisce quando è assente. Sempre in base al livello venerdì ristorante guadagna tra i 1800 e i 4000 euro.
Chef de partie o Capopartita
È il responsabile delle preparazioni e nelle realtà più piccole le sue assegnazioni sono varie. Il suo stipendio è tra i 1200 e 1800 euro.
Chef Garde-manager
Controlla l’approvvigionamento, la conservazione la divisione di carni e pesci. Guadagna tra i 1000 e 1400 euro.
Chef entremetier
Si occupa principalmente di piatti a base di uova, verdure e delle guarnizioni. Nei ristoranti italiani è colui che prepara i primi piatti. Il suo stipendio è tra i 1200 e 1500 euro.
Commis
Aiutano i capipartita a riordinare la cucina e nel servizio. Nei ristoranti di un certo livello guadagnano fino a 1000 euro.
Pasticciere/Gelatiere
Fuori dalla cucina del ristorante, ci sono altre figure sicuramente interessanti.
Per pasticceri e gelatieri, non si trova personale preparato ed esperto. Durante il 2013, il 13% delle assunzioni programmate non sono state compiute e 600 posti sono rimasti vacanti. Nel 2013 la carenza è aumentata rispetto al 2012.
Cuoco a domicilio
Preparano su ordinazione pranzi e cene a casa clienti. Seleziona gli ingredienti, apparecchia la tavola e prepara le portate. Propone vari menù specifici come etnici, vegetariani o vegani.
Pizzaiolo
Secondo uno studio della Federazione italiana pubblici esercizi, in Italia mancano 6mila pizzaioli qualificati, tanto che i locali devono spesso formare figure non qualificate. L’80% del fabbisogno di pizzaioli specialisti riguarda le piccole imprese e una assunzione su due sarebbe a tempo indeterminato.
Street food Chef
Anche in Italia il cibo da strada ha avuto un enorme successo.
In base a un sondaggio effettuato dal Coldiretti emerge che ben 35 milioni di italiano hanno consumato cibo da strada nel 2013.
Secondo quanto detto dalla Fipe, questa è una alternativa a basso costo che concilia l’esigenza del risparmio e la voglia di mangiare cibi tradizionali. Infatti, secondo la Coldiretti, al 45% il cibo locale è quello che è più apprezzato, mentre 24% preferisce quello più internazionale. 
Produttore alimentare per stranieri
Durante l’open space “Le paure trasformate in opportunità lavorative” inaugurato in occasione della tredicesima edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, giovani imprenditori agricoli mostrano come hanno trasformato le paure degli italiani per l’immigrazione, i cambiamenti climatici e le diversità in idee che possono cambiare il mercato del Made in Italy.
Un esempio sono le aziende che hanno aperto le porte agli immigrati lasciando loro uno spazio per produrre i loro prodotti per le comunità musulmana ed ebraica.
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