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Ci sono settori che non conoscono la parola crisi e che sono sempre alla ricerca di nuove figure professionali da inserire nella sua filiera, uno di questi è sicuramente quello della salute e nello specifico quello dell’assistenza alla persona.

Cominciare una carriera in questa area può essere un’ottima soluzione di crescita. Per questo con sempre maggior forza si sente parlare delle sigle OSA e OSS, due figure professionali particolarmente richieste nel campo dell’assistenza ma che denotano differenze importanti. Di seguito proveremo a far chiarezza sulle differenze tra OSA e OSS e quali sono le abilità principali necessarie per esercitare queste professioni.

Le differenze principali tra l’OSA e l’OSS

Per capire nella miglior maniera possibile il ruolo di queste due figure professionali è necessario comprendere il significato delle sigle OSA e OSS:

L’acronimo OSA significa Operatore Socio Assistenziale, mentre quello OSS identifica l’Operatore Socio Sanitario e, sin da un primo momento, è facile notare che la differenza dominante è data dall’ambito in cui operano queste due figure. L’OSA si occupa del benessere del paziente, non opera nel settore sanitario, e tendenzialmente svolge i seguenti compiti: riserva visite con medici specialistici e relativo trasporto, fornisce pasti, igiene personale e presta assistenza generica.

L’OSS invece agisce quasi sempre nel campo sanitario e si occupa della somministrazione delle terapie e cure adeguate al paziente. Si può notare come entrambe le figure professionali abbiano in comune l’assistenza continua ai disabili o ai pazienti, ma solo l’OSS partecipa alla somministrazione di cure o terapie non invasive, spalla a spalla con medici e infermieri.

Se analizziamo i possibili sbocchi professionali, è bene sapere che l’OSS trova spazio soprattutto in ospedali e strutture sanitarie mentre l’OSA agisce in particolar modo nel campo dell’assistenza domiciliare.

Il percorso di studio necessario per cominciare una carriera come OSA o OSS è lievemente differente, in quanto in una delle due è obbligatorio frequentare un corso tenuto da un’associazione riconosciuta dalla regione di appartenenza o da un ente pubblico. 

Se si vuole diventare OSA bisogna seguire un percorso formativo di almeno 700 ore, nel quale si devono imparare concetti di primo soccorso, anatomia, igiene personale e alcuni principi basici sulla sicurezza. Non è obbligatorio svolgere un tirocinio formativo, ma comunque molti moduli sono composti anche da lezioni pratiche per far capire ai futuri operatori come prendersi cura dei pazienti nella miglior maniera possibile.

Per quanto riguarda il percorso formativo per diventare OSS invece, si deve frequentare un corso della durata di 1000 ore almeno, delle quali circa 450 sono da svolgere presso strutture sanitarie. Le tematiche trattate riguardano l’anatomia, tecniche di primo soccorso, igiene personale e la cura di piccole ferite.

Sia per gli OSA che per gli OSS un requisito essenziale è partecipare ad almeno il 90% delle lezioni e superare un esame di merito al termine del percorso di studi.

Dato che dovranno essere in grado di somministrare medicinali o terapie, curare piccole ferite e supportare il lavoro di medici e infermieri, il percorso formativo per diventare OSS è leggermente più complicato. Una volta ottenuta la qualifica di operatore socio sanitario, è possibile candidarsi in concorsi pubblici per operare all’interno di strutture ospedaliere.

Le possibilità lavorative per l’OSS e l’OSA

Uno dei fattori più importanti che differenzia queste due figure professionali sono i possibili sbocchi lavorativi. Se da un lato sono tantissime le possibilità lavorative per gli OSS, gli OSA possono svolgere la loro attività in un settore più circoscritto e limitato, in particolar modo presso enti o imprese private che si occupano di assistenza domiciliare, case di riposo per anziani o strutture che hanno bisogno di aiuto per assistere disabili o persone con particolari difficoltà motorie.

Come detto in precedenza gli OSS possono operare in più campi, specialmente in strutture sanitarie pubbliche o private, coadiuvando il lavoro dei medici e infermieri. Essendo qualificati per la somministrazione di piccole terapie, l’OSS viene impiegato anche per pazienti con problemi motori a seguito di gravi interventi chirurgici o malattie invalidanti. Tutte e due le figure professionali possono trovare impiego in case di riposo o centri abilitati per l’assistenza dei disabili. 

Le funzioni principali dell’OSS e dell’OSA?

Come abbiamo già accennato in precedenza, l’OSS assiste l’attività di medici e infermieri nella somministrazione di terapie e cure, ma alcune sue mansioni possono combaciare con quelle dell’OSA: ad esempio occuparsi dell’igiene personale del paziente, accompagnarlo ad esami o visite specialistiche, assistere il disabile o l’anziano nello svolgere le più basiche attività quotidiane, somministrare pasti o anche compiere pulizie domestiche. Concludendo, l’OSS è una figura professionale indirizzata verso il settore sanitario, mentre l’OSA svolge più un ruolo sociale, diretta verso l’assistenza domiciliare.

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