Filosofia del cibo e del vino

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Master

A Milano

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Descrizione

  • Tipologia

    Master

  • Luogo

    Milano

  • Inizio

    Ottobre

Presentazione

Il master di I livello in Filosofia del cibo e del vino vuole essere la prima “scuola” in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nel settore del cibo e del vino. Figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali del settore, sia in media specializzati. L’obiettivo è duplice: fornire competenze approfondite della materia (cioè conoscere a fondo quello di cui si parla) e, accanto a questo, apprendere gli strumenti per creare un avvincente storytelling (esigenza sempre più sentita dalle aziende) che comprenda anche le strategie comunicative più appropriate.

Una sfida che nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la Redazione Cucina del Corriere della Sera, l’Italian Signature Wine Accademy (ISWA) – che raccoglie sette tra le più significative aziende vinicole italiane (Allegrini,  Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi) – e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, oltre a una serie di aziende partner tra le più importanti nel settore agroalimentare (come Molino Quaglia) e nel settore commerciale (come Eataly).

Massimo Donà

Direttore del Master

Sedi e date

Luogo

Inizio del corso

Milano
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Via Olgettina, 58

Inizio del corso

OttobreIscrizioni aperte

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Materie

  • Vinificazione
  • Cucina italiana
  • Editore
  • Salute
  • Direttore
  • Degustazione vino
  • Comunicazione e marketing
  • Alimentazione
  • Settore agroalimentare
  • Vino
  • Produzione
  • Prospettiva
  • Creatività
  • Cucina
  • Chef

Programma

Presentazione Il master di I livello in Filosofia del cibo e del vino vuole essere la prima “scuola” in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nel settore del cibo e del vino. Figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali del settore, sia in media specializzati. L’obiettivo è duplice: fornire competenze approfondite della materia (cioè conoscere a fondo quello di cui si parla) e, accanto a questo, apprendere gli strumenti per creare un avvincente storytelling (esigenza sempre più sentita dalle aziende) che comprenda anche le strategie comunicative più appropriate. Una sfida che nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la Redazione Cucina del Corriere della Sera, l’Italian Signature Wine Accademy (ISWA) – che raccoglie sette tra le più significative aziende vinicole italiane (Allegrini,  Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi) – e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, oltre a una serie di aziende partner tra le più importanti nel settore agroalimentare (come Molino Quaglia) e nel settore commerciale (come Eataly). Massimo Donà Direttore del Master
Presentazione Il master di I livello in Filosofia del cibo e del vino vuole essere la prima “scuola” in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nel settore del cibo e del vino. Figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali del settore, sia in media specializzati. L’obiettivo è duplice: fornire competenze approfondite della materia (cioè conoscere a fondo quello di cui si parla) e, accanto a questo, apprendere gli strumenti per creare un avvincente storytelling (esigenza sempre più sentita dalle aziende) che comprenda anche le strategie comunicative più appropriate. Una sfida che nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la Redazione Cucina del Corriere della Sera, l’Italian Signature Wine Accademy (ISWA) – che raccoglie sette tra le più significative aziende vinicole italiane (Allegrini,  Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi) – e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, oltre a una serie di aziende partner tra le più importanti nel settore agroalimentare (come Molino Quaglia) e nel settore commerciale (come Eataly). Massimo Donà Direttore del Master
Presentazione
Il master di I livello in Filosofia del cibo e del vino vuole essere la prima “scuola” in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nel settore del cibo e del vino. Figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali del settore, sia in media specializzati. L’obiettivo è duplice: fornire competenze approfondite della materia (cioè conoscere a fondo quello di cui si parla) e, accanto a questo, apprendere gli strumenti per creare un avvincente storytelling (esigenza sempre più sentita dalle aziende) che comprenda anche le strategie comunicative più appropriate. Una sfida che nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la Redazione Cucina del Corriere della Sera, l’Italian Signature Wine Accademy (ISWA) – che raccoglie sette tra le più significative aziende vinicole italiane (Allegrini,  Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi) – e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, oltre a una serie di aziende partner tra le più importanti nel settore agroalimentare (come Molino Quaglia) e nel settore commerciale (come Eataly). Massimo Donà Direttore del Master
Il master di I livello in Filosofia del cibo e del vino vuole essere la prima “scuola” in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nel settore del cibo e del vino. Figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali del settore, sia in media specializzati. L’obiettivo è duplice: fornire competenze approfondite della materia (cioè conoscere a fondo quello di cui si parla) e, accanto a questo, apprendere gli strumenti per creare un avvincente storytelling (esigenza sempre più sentita dalle aziende) che comprenda anche le strategie comunicative più appropriate. Una sfida che nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la Redazione Cucina del Corriere della Sera, l’Italian Signature Wine Accademy (ISWA) – che raccoglie sette tra le più significative aziende vinicole italiane (Allegrini,  Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi) – e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, oltre a una serie di aziende partner tra le più importanti nel settore agroalimentare (come Molino Quaglia) e nel settore commerciale (come Eataly). Massimo Donà Direttore del Master
Il master di I livello in Filosofia del cibo e del vino vuole essere la prima “scuola” in grado di formare dei comunicatori a tutto tondo che sappiano muoversi nel settore del cibo e del vino. Figure professionali che possano inserirsi sia in realtà aziendali del settore, sia in media specializzati. L’obiettivo è duplice: fornire competenze approfondite della materia (cioè conoscere a fondo quello di cui si parla) e, accanto a questo, apprendere gli strumenti per creare un avvincente storytelling (esigenza sempre più sentita dalle aziende) che comprenda anche le strategie comunicative più appropriate.
Una sfida che nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la Redazione Cucina del Corriere della Sera, l’Italian Signature Wine Accademy (ISWA) – che raccoglie sette tra le più significative aziende vinicole italiane (Allegrini,  Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi) – e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, oltre a una serie di aziende partner tra le più importanti nel settore agroalimentare (come Molino Quaglia) e nel settore commerciale (come Eataly).
Facolt
à 
di Filosofia dell’Universit
à 
Vita-Salute San Raffaele
Redazione Cucina del Corriere della Sera
Italian Signature Wine Accademy (ISWA)
Allegrini
Feudi di San Gregorio
Fontanafredda
Frescobaldi
Masciarelli
Planeta
Villa Sandi
Intesa Sanpaolo
Molino Quaglia
Eataly
Massimo Donà
Massimo Donà
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Piano degli studi Inizio lezioni: 14 febbraio 2020 Le 360 ore di lezione saranno tenute da docenti e ospiti come Massimo Donà (filosofia del vino), Massimo Cacciari (cibo e politica), Angela Frenda (raccontare il cibo e il vino), Andrea Tagliapietra (filosofia del cibo), Francesco Valagussa (estetica e filosofia delle forme simboliche), Guido Tommasi (editore), gli chef Andrea Berton, Alessandro Borghese e Niko Romito, il pastry chef Ernst Knam, il presidente di GoodLand Lucio Cavazzoni, e ancora Alberto Capatti (storia della cucina), Luciano Ferraro (raccontare il vino), Giampaolo Gravina (le parole del vino), Sandro Sangiorgi (la vite e la vinificazione), Nicola Frasson (introduzione alla degustazione del vino) e molti altri. Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Il master si concluderà entro dicembre 2020.
Piano degli studi Inizio lezioni: 14 febbraio 2020 Le 360 ore di lezione saranno tenute da docenti e ospiti come Massimo Donà (filosofia del vino), Massimo Cacciari (cibo e politica), Angela Frenda (raccontare il cibo e il vino), Andrea Tagliapietra (filosofia del cibo), Francesco Valagussa (estetica e filosofia delle forme simboliche), Guido Tommasi (editore), gli chef Andrea Berton, Alessandro Borghese e Niko Romito, il pastry chef Ernst Knam, il presidente di GoodLand Lucio Cavazzoni, e ancora Alberto Capatti (storia della cucina), Luciano Ferraro (raccontare il vino), Giampaolo Gravina (le parole del vino), Sandro Sangiorgi (la vite e la vinificazione), Nicola Frasson (introduzione alla degustazione del vino) e molti altri. Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Il master si concluderà entro dicembre 2020.
Piano degli studi
Inizio lezioni: 14 febbraio 2020 Le 360 ore di lezione saranno tenute da docenti e ospiti come Massimo Donà (filosofia del vino), Massimo Cacciari (cibo e politica), Angela Frenda (raccontare il cibo e il vino), Andrea Tagliapietra (filosofia del cibo), Francesco Valagussa (estetica e filosofia delle forme simboliche), Guido Tommasi (editore), gli chef Andrea Berton, Alessandro Borghese e Niko Romito, il pastry chef Ernst Knam, il presidente di GoodLand Lucio Cavazzoni, e ancora Alberto Capatti (storia della cucina), Luciano Ferraro (raccontare il vino), Giampaolo Gravina (le parole del vino), Sandro Sangiorgi (la vite e la vinificazione), Nicola Frasson (introduzione alla degustazione del vino) e molti altri. Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Il master si concluderà entro dicembre 2020.
Inizio lezioni: 14 febbraio 2020 Le 360 ore di lezione saranno tenute da docenti e ospiti come Massimo Donà (filosofia del vino), Massimo Cacciari (cibo e politica), Angela Frenda (raccontare il cibo e il vino), Andrea Tagliapietra (filosofia del cibo), Francesco Valagussa (estetica e filosofia delle forme simboliche), Guido Tommasi (editore), gli chef Andrea Berton, Alessandro Borghese e Niko Romito, il pastry chef Ernst Knam, il presidente di GoodLand Lucio Cavazzoni, e ancora Alberto Capatti (storia della cucina), Luciano Ferraro (raccontare il vino), Giampaolo Gravina (le parole del vino), Sandro Sangiorgi (la vite e la vinificazione), Nicola Frasson (introduzione alla degustazione del vino) e molti altri. Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Il master si concluderà entro dicembre 2020.
Inizio lezioni: 14 febbraio 2020
Inizio lezioni: 14 febbraio 2020
Le 360 ore di lezione saranno tenute da docenti e ospiti come Massimo Donà (filosofia del vino), Massimo Cacciari (cibo e politica), Angela Frenda (raccontare il cibo e il vino), Andrea Tagliapietra (filosofia del cibo), Francesco Valagussa (estetica e filosofia delle forme simboliche), Guido Tommasi (editore), gli chef Andrea Berton, Alessandro Borghese e Niko Romito, il pastry chef Ernst Knam, il presidente di GoodLand Lucio Cavazzoni, e ancora Alberto Capatti (storia della cucina), Luciano Ferraro (raccontare il vino), Giampaolo Gravina (le parole del vino), Sandro Sangiorgi (la vite e la vinificazione), Nicola Frasson (introduzione alla degustazione del vino) e molti altri.
Massimo Donà 
Massimo Cacciari
Andrea Tagliapietra
Francesco Valagussa
Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Il master si concluderà entro dicembre 2020.
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Metodologie Qual è la forma simbolica di un piatto tradizionale della cucina italiana? Quale nesso intercorre tra il luogo di produzione, ad esempio, di un vino o di un formaggio, i saperi antichi sedimentati nelle tecniche con cui vengono ancora oggi realizzati e l’immaginario simbolico che essi evocano? Perché un cibo o un vino sanno restituirci qualcosa che va oltre il loro semplice essere ‘alimenti’, facendo riaffiorare in noi ricordi ed emozioni nascosti? Quale significato hanno tutte queste domande, nella prospettiva di un paese come il nostro in cui l’elemento enogastronomico rappresenta una peculiarità unica e una grandissima risorsa? Saper dare risposta a simili interrogativi, saper intessere la fitta trama che lega i prodotti alla loro storia, passando per le caratteristiche tecniche e organolettiche che li caratterizzano, fino alle forme più efficaci con cui promuoverli, è il grande impegno che attenderà i professionisti del cibo e del vino di domani. A questo scopo servono esperti capaci di coniugare professionalità e conoscenza dei prodotti, senza prescindere dalla conoscenza di elementi antropologici, storici, estetici ed economici. Manager della comunicazione e del marketing che diffondano l’idea che il prodotto enogastronomico è il risultato di un processo radicato nella storia dei nostri territori, capace di coniugare la propria origine con l’innovazione e la creatività. La proposta  formativa di questo master sta, anzitutto, nell’importanza di riportare l’alimentazione al centro dei grandi dibattiti culturali contemporanei, formando i comunicatori del cibo di domani. Attraverso le competenze della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e quelle della redazione Cucina del Corriere della Sera. Con il supporto dei migliori professionisti e delle principali aziende del settore.
Metodologie Qual è la forma simbolica di un piatto tradizionale della cucina italiana? Quale nesso intercorre tra il luogo di produzione, ad esempio, di un vino o di un formaggio, i saperi antichi sedimentati nelle tecniche con cui vengono ancora oggi realizzati e l’immaginario simbolico che essi evocano? Perché un cibo o un vino sanno restituirci qualcosa che va oltre il loro semplice essere ‘alimenti’, facendo riaffiorare in noi ricordi ed emozioni nascosti? Quale significato hanno tutte queste domande, nella prospettiva di un paese come il nostro in cui l’elemento enogastronomico rappresenta una peculiarità unica e una grandissima risorsa? Saper dare risposta a simili interrogativi, saper intessere la fitta trama che lega i prodotti alla loro storia, passando per le caratteristiche tecniche e organolettiche che li caratterizzano, fino alle forme più efficaci con cui promuoverli, è il grande impegno che attenderà i professionisti del cibo e del vino di domani. A questo scopo servono esperti capaci di coniugare professionalità e conoscenza dei prodotti, senza prescindere dalla conoscenza di elementi antropologici, storici, estetici ed economici. Manager della comunicazione e del marketing che diffondano l’idea che il prodotto enogastronomico è il risultato di un processo radicato nella storia dei nostri territori, capace di coniugare la propria origine con l’innovazione e la creatività. La proposta  formativa di questo master sta, anzitutto, nell’importanza di riportare l’alimentazione al centro dei grandi dibattiti culturali contemporanei, formando i comunicatori del cibo di domani. Attraverso le competenze della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e quelle della redazione Cucina del Corriere della Sera. Con il supporto dei migliori professionisti e delle principali aziende del settore.
Metodologie
Qual è la forma simbolica di un piatto tradizionale della cucina italiana? Quale nesso intercorre tra il luogo di produzione, ad esempio, di un vino o di un formaggio, i saperi antichi sedimentati nelle tecniche con cui vengono ancora oggi realizzati e l’immaginario simbolico che essi evocano? Perché un cibo o un vino sanno restituirci qualcosa che va oltre il loro semplice essere ‘alimenti’, facendo riaffiorare in noi ricordi ed emozioni nascosti? Quale significato hanno tutte queste domande, nella prospettiva di un paese come il nostro in cui l’elemento enogastronomico rappresenta una peculiarità unica e una grandissima risorsa? Saper dare risposta a simili interrogativi, saper intessere la fitta trama che lega i prodotti alla loro storia, passando per le caratteristiche tecniche e organolettiche che li caratterizzano, fino alle forme più efficaci con cui promuoverli, è il grande impegno che attenderà i professionisti del cibo e del vino di domani. A questo scopo servono esperti capaci di coniugare professionalità e conoscenza dei prodotti, senza prescindere dalla conoscenza di elementi antropologici, storici, estetici ed economici. Manager della comunicazione e del marketing che diffondano l’idea che il prodotto enogastronomico è il risultato di un processo radicato nella storia dei nostri territori, capace di coniugare la propria origine con l’innovazione e la creatività. La proposta  formativa di questo master sta, anzitutto, nell’importanza di riportare l’alimentazione al centro dei grandi dibattiti culturali contemporanei, formando i comunicatori del cibo di domani. Attraverso le competenze della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e quelle della redazione Cucina del Corriere della Sera. Con il supporto dei migliori professionisti e delle principali aziende del settore.
Qual è la forma simbolica di un piatto tradizionale della cucina italiana? Quale nesso intercorre tra il luogo di produzione, ad esempio, di un vino o di un formaggio, i saperi antichi sedimentati nelle tecniche con cui vengono ancora oggi realizzati e l’immaginario simbolico che essi evocano? Perché un cibo o un vino sanno restituirci qualcosa che va oltre il loro semplice essere ‘alimenti’, facendo riaffiorare in noi ricordi ed emozioni nascosti? Quale significato hanno tutte queste domande, nella prospettiva di un paese come il nostro in cui l’elemento enogastronomico rappresenta una peculiarità unica e una grandissima risorsa? Saper dare risposta a simili interrogativi, saper intessere la fitta trama che lega i prodotti alla loro storia, passando per le caratteristiche tecniche e organolettiche che li caratterizzano, fino alle forme più efficaci con cui promuoverli, è il grande impegno che attenderà i professionisti del cibo e del vino di domani. A questo scopo servono esperti capaci di coniugare professionalità e conoscenza dei prodotti, senza prescindere dalla conoscenza di elementi antropologici, storici, estetici ed economici. Manager della comunicazione e del marketing che diffondano l’idea che il prodotto enogastronomico è il risultato di un processo radicato nella storia dei nostri territori, capace di coniugare la propria origine con l’innovazione e la creatività. . La proposta  formativa di questo master sta, anzitutto, nell’importanza di riportare l’alimentazione al centro dei grandi dibattiti culturali contemporanei, formando i comunicatori del cibo di domani. Attraverso le competenze della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e quelle della redazione Cucina del Corriere della Sera. Con il supporto dei migliori professionisti e delle principali aziende del settore

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