Armocromia: cos’è?

L’abbiamo conosciuta in tanti grazie a Instagram, la magica scienza dei colori in grado di migliorare l’aspetto di un individuo, oggi parliamo della tanto instagrammata armocromia.

L’armocromia, come suggerisce il nome stesso non è altro che la scienza dei colori, lo studio dell’incarnato di una persona può suggerire quale palette di colori è più in linea con i suoi toni naturali, in modo da influenzare lo stile nell’abbigliamento. La particolarità di questa disciplina è quella di associare ogni persona con una palette colori nominata come una delle quattro stagioni. Scoprire la tecnica per scegliere il giusto outfit è importante per apparire al meglio in qualsiasi circostanza.

Studiare l’armocromia è importante?

Se il tuo sogno è quello di divenire un esperto consulente d’immagine dovrai necessariamente studiare l’armocromia, le cui consulenze sono oggi molto richieste. Non solo, ma tutte le professioni della moda dovrebbero approfondire lo studio dei colori per non sbagliare quando si scelgono i capi d’abbigliamento del perfetto guardaroba. Tantissime persone, principalmente giovani donne, si sono recentemente appassionate a questo studio e hanno letteralmente rivoluzionato il loro look.

Per diventare consulente d’immagine è necessario acquisire le giuste competenze per offrire un servizio professionale e scrupoloso e sicuramente l’armocromia è una skill molto richiesta al giorno d’oggi. 

Le origini dell’armocromia

Certo i social hanno contribuito alla sua notorietà, ma l’armicromia ha origini molto più lontane.Il momento storico che ha coinciso con la sua nascita è il passaggio del cinema da bianco e nero a quello a colori, evento che constrinse le costumiste dell’epoca a studiare proprio i colori per esaltare la bellezza delle attrici. In quel periodo la famosa imprenditrice canadese Elizabeth Arden iniziò ad abbinare le tonalità di ombretti in base alla carnagione e agli occhi di ogni cliente donna. Le box Colour Harmony di Elizabeth Arden divennero ben presto un accessorio indispensabile per ogni donna. 

L’esordio formale dell’armocromia viene fatto coincidere con la fine degli anni Settanta, quando la cosmetologa Bernice Kentner decise di analizzare la luce naturale e tutti i suoi cambiamenti durante le stagioni fino a reinterpretarla in chiave di cosmetico, creando delle palette naturali da abbinare in base alle caratteristiche di ogni donna. Da qui deriva l’assonanza armocromia e stagioni.

L’armocromia nel dettaglio

Il principio di base dell’armicromia è quello di analizzare le varie tonalità abbinate ad un individuo per scegliere una palette in tono con il suo incarnato che ne possa enfatizzare la bellezza, camuffando i piccoli difetti.  Scegliere le armonie anche quando si acquista un abito è importante per apparire in perfetta forma e valorizzare la propria bellezza naturale. La stagione di una persona viene assegnata in base allo studio della combinazione del colore degli occhi e dei capelli. Secondo l’esperta di armocromia Kentner il colore della pelle sarebbe quello da osservare maggiormente per analizzare i colori che risaltano al meglio le caratteristiche di una persona. Lo studio armocromatico definisce le varie stagioni secondo questo criterio:

• Inverno: incentrato su toni freddi e glaciali, l’inverno è la palette perfetta da individui dalla pelle rosa o olivastra e capelli scuri.

• Estate: se la tua tintarella tarda ad arrivare e hai una pelle candida tutto l’anno, probabilmente estate è la tua stagione. I colori ricordano le spiagge e il mare, il blu, il bianco e i toni pastello.

• Primavera: abrata e dai riflessi dorati, la primavera è un tono caldo e pieno di colore. Le donne primavera tendono ad arrossire facilmente e la loro palette rimanda ai colori tipici delle giornate di primavera, con il sole basso all’orizzonte e la vegetazione al suo massimo splendore.
• Autunno: rispetto alla carnagione primavera, quella autunno ha un pizzico di bronzo e un sottotono oro o giallo, richiamante proprio i panorami autunnali con le foglie secche e i riflessi dorati all’orizzonte.

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