Operatore per l’infanzia, una professione ambita da tutti coloro amano il mondo dell’infanzia e della puericultura, ma di cosa si occupa esattamente  e qual è il suo ruolo? In questo articolo approfondiremo questa interessante professione cercando di capire quale sia il percorso migliore per diventare Operatore per l’Infanzia.

Bisogna innanzitutto fare una doverosa distinzione tra Operatore per l’infanzia e Baby Sitter che si occupa del sostegno privato presso famiglie per l’accudimento dei bambini. L’Operatore, al contrario è un professionista debitamente preparato che opera in organizzazioni pubbliche e private, scuole e centri ricreativi. Un percorso che richiede passione, impegno e tante energie.

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Cosa fa un Operatore per l’Infanzia?

Si tratta di una figura sempre più richiesta e che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante non solo per la cura e l’assistenza dei bambini (da uno a dieci anni), ma anche per gli aspetti educativi e di socializzazione. L’operatore è infatti in grado di stimolare e supportare anche l’accrescimento dell’autonomia e della creatività dei bambini utilizzando un approccio ludico o anche attraverso metodologie più strutturate. Inoltre il suo ruolo diviene di grande importanza per gestire al meglio le relazioni tra le organizzazioni per cui lavora e le famiglie, svolgendo spesso un ruolo di trait d’union tra i genitori ed altre figure di rilievo per la crescita e l’educazione dei piccoli (ad esempio, nei contesti scolastici lavora in stretto contatto con maestri/e ed insegnanti).

Quali sono gli sbocchi lavorativi ?

L’Operatore per l’Infanzia si trova a lavorare a stretto contatto con altre figure professionali che ruotano attorno al mondo dell’educazione. Ad esempio negli asili nido, baby parking, ludoteche, centri gioco, centri per famiglie e comunità alloggio per minori, strutture ospedaliere (reparti per minori), strutture per l’affido e l’adozione, villaggi turistici, strutture ricreative per minori, scuole materne a supporto degli insegnanti.

Come si diventa Operatore per l’Infanzia?

Generalmente è necessario fare affidamento sulle normative regionali, ad esempio,  in Campania per diventare operatore per l’Infanzia è necessario frequentare un corso di formazione professionale della durata di 600 ore (di cui 240 ore di stage presso strutture per l’infanzia). L’accesso al corso è riservato a coloro che abbiano già assolto l’obbligo scolastico. Al termine del percorso formativo lo studente otterrà una qualifica professionale spendibile su tutto il territorio nazionale. 

Il programma didattico prevede lo studio della normativa legata alla gestione dei servizi per l’infanzia; le tecniche di animazione e di attività ludica; la progettazione di attività educative; le dinamiche di gruppo, la psicologia dell’età evolutiva, elementi di igiene, sicurezza e primo soccorso pediatrico, etc. Il corso di formazione permetterà allo studente di acquisire  le competenze e le capacità necessarie per interpretare non solo i bisogni ma anche i segnali nascosti dei bambini. Grazie all’esperienza di tirocinio potrà, inoltre, approfondire quanto appreso in aula, mettendo in pratica la teoria e cominciando a maturare un’esperienza fondamentale.

Prima di intraprendere questo percorso è però necessario ricordare che un lavoro a diretto contatto con i bambini richiede grandi doti di empatia , pazienza e passione, dato che l’Operatore per l’Infanzia svolgerà una funzione delicata e rilevante per la loro crescita ed evoluzione psico-pedagogica. Non è certamente un lavoro come un altro, così come gran parte delle professioni a diretto impatto sugli aspetti umani e/o relazionali.

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