Company welfare: il benessere aziendale come chiave del successo

Il benessere del lavoratore è da tempo divenuto un tema centrale nelle moderne tecniche di gestione delle risorse umane. I vantaggi apportati alla compagnia sono numerosi: a partire dall’aumento della produttività, fino ad arrivare al miglioramento della competitività dell’azienda stessa sul mercato del lavoro. Una compagnia capace di assicurare un buon clima lavorativo sarà, infatti, in grado di attrarre i migliori talenti con notevoli conseguenze positive sul piano della crescita aziendale.

La prima condizione per migliorare il company welfare è far sì che la risorsa si senta identificata dal proprio lavoro e che si possa riconoscere nei valori della propria azienda. Il raggiungimento di questo obiettivo comporta uno sforzo da parte dell’imprenditore e dei tecnici HR per creare un buon clima comunitario: i quotidiani rapporti lavorativi rafforzano l’appartenenza al progetto rendendo la crescita aziendale un obiettivo comune e condiviso.

“Mettere in primo piano i rapporti che mettono in connessione organizzazione e singoli lavoratori ci ricorda come le relazioni interpersonali abbiano un peso centrale nella vita aziendale e soprattutto come questi siano in grado di apportare numerosi benefici alla produttività.” 

Con queste parole, Franca Olivetti Manoukian, esperta in sociologia e socia fondatrice dello Studio APS, ci ricorda l’importanza del benessere aziendale. La sua esperienza trentennale nella ricerca e nella consulenza organizzativa ci offre un punto di vista privilegiato per comprendere al meglio le dinamiche all’interno dell’ambiente lavorativo attuale.

Già nel 1977 il noto filosofo ed esperto di management Richard Norman aveva teorizzato il concetto di Personnel Idea, secondo cui la chiave del successo aziendale risiede nella capacità creative dei processi decisionali messi in atto. Questi non possono ridursi a dei semplici obiettivi commerciali, ma sono strettamente connessi al modo in cui le esperienze delle persone prendono forma all’interno dei vincoli aziendali. Da questo punto di vista, la cultura aziendale assume un ruolo centrale dato che può non solo influenzare, ma anche essere influenzata dai singoli individui. Il personale diviene il fulcro e impulso per lo sviluppo di tutte le organizzazioni che propongono servizi e beni.

Naturalmente è necessario considerare il fatto che tanto i lavoratori, quanto le aziende si collocano entrambi all’interno di un contesto sociale e pertanto sono soggetti a dover gestire situazioni quotidiane turbolente che spesso possono avere un impatto nella vita lavorativa.

Sarebbe inverosimile chiedere ad un’impresa di farsi garante del benessere dei propri dipendenti, migliorandone lo stile di vita, dato che i fattori che entrano in gioco sono numerosi: non solo le retribuzioni, ma anche le istituzioni e cittadini, enti pubblici e aziende private, sindacati e scuole, servizi per la salute e associazioni di volontariato.

Il concetto di company welfare, infatti, è circoscritto esclusivamente al benessere lavorativo, alla qualità dei rapporti con i superiori e i colleghi, al senso di appartenenza, alla coesione del gruppo di lavoro, alla collaborazione, alle dinamiche di comunicazione, al sistema di riconoscimenti e all’ambiente fisico dove il lavoratore dovrà svolgere le sue funzioni. Dovrà essere cura e premura di tutte le parti coinvolte lavorare affinché ci sia un benessere aziendale che perduri nel tempo. 

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