Difficoltà a trovare lavoro? Tutta colpa dello Skill Mismatch

Ne hai già sentito parlare? Lo skill mismatch è un fenomeno conosciuto già da lungo tempo nel mercato del lavoro, ma divenuto sempre più evidente in relazione all’incremento del tasso di disoccupazione giovanile e dall’accelerazione verso la digital transformation in seguito alla pandemia globale.

Il lavoro c’è, ma le aziende non trovano candidati

Secondo un’indagine statistica condotta da Istat, nel mercato del lavoro italiano, per la prima volta da oltre un anno, il tasso di disoccupazione giovanile torna sopra il 30%. Guardando più nel dettaglio i risultati della ricerca vedremo che su base annua la disoccupazione è aumentata tra i minori di 35 anni, mentre è diminuita nelle altre classi. 

Ad oggi, infatti, il tasso di disoccupazione tra la fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni è del 15,9%, triplicando quello relativo alla fascia di età 50-64 anni, con un incremento di 0,9 punti nell’ultimo mese e di 1,4 punti nell’ultimo anno.

A rendere il quadro ancor più drammatico contribuisce il bollettino Excelsior prodotto da Anpal e Unioncamere che riporta un  aumento considerevole del fenomeno dello skill mismatch tra la domanda e l’offerta del lavoro. Nella studio viene riportato che il 31% delle aziende ad oggi riscontra difficoltà di reperimento per 1,2 milioni di contratti programmati nei primi tre mesi del 2019 con un fabbisogno insoddisfatto di figure tecniche, scientifiche e ingegneristiche. Un dato sconcertante se si considera che il tasso di disoccupazione giovanile resta – saldamente – superiore al 30%. Ma che cos’è esattamente lo skill mismatch e perché è importante comprenderlo?

Lo skills mismatch: che cos’è?

Il report presentato dal Boston Consulting Group “Fixing the Global Skills Mismatch” riporta che il fenomeno dello skills mismatch è da considerare al giorno d’oggi come una specie di “tassa” annuale nascosta che corrisponde al 6% della produttività mondiale, pari a circa 5 mila miliardi di dollari, che grava sulle aziende, lavoratori e l’intera economia mondiale. Due lavoratori su cinque nei paesi Ocse vengono colpiti dagli effetti negativi di questo fenomeno, che risulta essere in costante aumento: nel 2030 il report stima che, se non colmato, questo gap di competenze arriverà a coinvolgere 1,4 miliardi di persone, con danni sempre più profondi per l’economia mondiale.

Ma cosa si intende per mismatch? Con l’espressione inglese skills mismatch ci si riferisce al fenomeno di mancata corrispondenza tra le competenze ricercate dai datori di lavoro e quelle possedute dai singoli candidati alla job position.In parole povere si tratta di una discrepanza tra competenze e posti di lavoro. Da ciò possiamo inferire che l’istruzione e la formazione non forniscono le competenze richieste nel mercato del lavoro o che l’economia non crea posti di lavoro che corrispondono alle competenze degli individui.

Tipologie di skills mismatch

Possiamo evidenziare diverse tipologie di skills mismatch, vediamo insieme le principali:

• Over o under skilling: con questa espressione ci si riferisce a una persona altamente qualificata o poco qualificata. Questo tipo di fenomeno accade  quando il campo di istruzione non corrisponde al campo di occupazione.
• Skills obsolescence, è una condizione che spesso accompagna la digitalizzazione e il progresso tecnologico, ma può anche verificarsi quando le competenze non vengono esercitate regolarmente e diventano obsolete nel tempo. Entrambi gli scenari possono essere il risultato delle mutevoli richieste nel mercato del lavoro.
• Co-exist mismatch. Quando diversi tipi di mancata corrispondenza coesistono contemporaneamente: ad esempio, una persona può essere contemporaneamente sovra qualificata e sotto qualificata. Ciò accade spesso quando il campo di istruzione non corrisponde al campo di occupazione.

Il fenomeno dello skills mismatch affetta il mercato del lavoro su tre diversi livelli: 

• A livello individuale, in particolare per tutto ciò che riguarda il personale altamente qualificato. In questo settore lo skills mismatch porta a delle discrepanze salariali che influiscono negativamente sul grado di soddisfazione lavorativa e personale. I lavoratori non sono in grado di trovare posizioni lavorative che corrispondano al loro reale  livello di abilità, e pertanto non sono impiegate al pieno delle loro potenzialità produttive.
• A livello aziendale, invece, il disallineamento delle competenze ha conseguenze negative sulla produttività e sulla competitività. Questo inevitabilmente influisce sulla capacità aziendale di implementare nuovi prodotti, servizi o tecnologie. Inoltre, lo skills mismatch all’interno di un contesto aziendale può causare un maggiore ricambio del personale e un’organizzazione del lavoro non ottimale. Pertanto, la mancata corrispondenza delle competenze porta alla perdita di profitti e mercati.
• A livello amministrativo lo skills mismatch è particolarmente evidente nel mondo del terzo settore.. Questo porta ad una significativa perdita di opportunità nel percorso verso la trasformazione produttiva e la creazione di posti di lavoro. Le risorse pubbliche o private investono nella formazione partendo dal presupposto che le qualifiche conseguite produrranno risultati positivi in termini di inserimento lavorativo o retribuzione. Tuttavia, se è presente un disallineamento delle competenze, queste aspettative spesso non si concretizzano, portando a ritorni sugli investimenti inferiori alle attese.

Cause dello Skills Mismatch

Alla base della diffusione del fenomeno dello skills mismatch vi è senza dubbio la digital transformation che ha condotto ad un rapido e repentino cambio di competenze all’interno del mondo del lavoro, processo accelerato dallo scoppio della crisi sanitaria legata al coronavirus. 

In un mondo sempre più digitalizzato i profili più richiesti nel mercato del lavoro sono diventati quelli in grado di colmare quelle competenze necessarie per rimanere al passo con la trasformazione digitale, come il data analyst, data protection officer, cyber security expert etc. Tuttavia, ad oggi, come emerge da un report di Unioncamere, in Italia siamo agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le infrastrutture digitali e il capitale umano preparato alla sfida digitale. Circa il 38% di offerte di lavoro nel campo dello sviluppo di software, con picchi del 65% per ingegneri ed esperti di intelligenza artificiale, non trova profili e oltre il 3% di queste figure professionali vengono importate dall’estero. Stessa cosa nel settore delle ICT.

Come risolvere lo skills mismatch

Antonio Venece fondatore e direttore didattico di Geeks Academy spiega come l’idea di fondare la Geeks nel 2016 sia nata proprio dalla necessità di colmare il gap esistente tra la mancanza di profili professionali specializzati e la disoccupazione giovanile.

La mission di Geeks Academy è proprio quello di colmare il divario sempre più ampio di competenze nel campo del computer coding, artificial intelligence, data sciences, web security, blockchain, gaming e digital marketing e la conseguente carenza di profili professionali. L’obiettivo principale del centro di formazione è proprio quello di porsi come  istituto di formazione all’avanguardia e di fornire attraverso i diversi programmi di studio dalla durata di 6 mesi, che spaziano dall’acquisizione delle conoscenze base, intermedie e specialistiche, una preparazione che permette di ottenere una conoscenza onnicomprensiva su tematiche inerenti i vari percorsi e uno sbocco lavorativo immediato.

Il ricco catalogo corsi di Geeks Academy ti permetterà di vivere la Data Economy da protagonista:

• Artificial Intelligence
• Big Data
• Blockchain
• Computer Coding
• Cyber Security
• Digital Growth Hacking
• Gaming

Vuoi ricevere maggiori informazioni su corsi di formazione di Geeks Academy? Mettiti in contatto con lo staff Emagister, sapremo consigliarti il corso più adatto alle tue esigenze professionali.