Dal 26 settembre 2020, secondo quanto disposto dal D.Lgs. 116/20, chiunque produca, trasformi, importi, commercializzi e utilizzi imballaggi (primari, secondari, terziari) è obbligato ad apporre un’etichetta che riporti la codifica identificativa del materiale.

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Inoltre, dal 31 dicembre 2021, secondo quanto disposto dall’ultimo decreto “Milleproroghe”, sarà obbligatorio indicare le procedure di conferimento a fine vita sugli imballaggi destinati ai consumatori finali.

Ma che cosa si intende per imballaggio? Che differenza c’è tra imballaggio primario, secondario e terziario?

  • Si definisce imballaggio primario il packaging che contiene i prodotti (di qualsiasi tipo: alimentare, cosmetico, detergente, ecc). Per fare un esempio molto concreto, l’imballaggio primario è il sacchetto che contiene le patatine, la bottiglia che contiene il vino oppure la bottiglietta di plastica che contiene lo shampoo.
  • L’imballaggio secondario può essere un multipack che contiene più sacchetti di pop-corn oppure il fardello che tiene insieme scatoloni che contengono lattine di birra o bottiglie di plastica.
  • Infine, l’imballaggio terziario: è quello che raramente viene visto dai consumatori. In questa categoria rientrano, per esempio, gli involucri che avvolgono i pallet che trasportano i prodotti dalle aziende produttrici ai rivenditori.

La normativa è recente e mancano ancora linee guida applicative. Per questo è necessario approfondire subito la tematica per comprendere obblighi e responsabilità.

Chi non rispetta gli adempimenti previsti rischia sanzioni elevate: ai sensi del comma 3, art. 261 del D.Lgs. 152/2006, in caso di violazione degli obblighi (tra cui la marcatura degli imballaggi) si rischia una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.200 a 40.000 euro.

  • Come applicare le nuove regole del D.Lgs. 116/20?
  • Produttori, importatori e utilizzatori di imballaggi: a chi spetta l’adeguamento delle informazioni in etichetta?
  • Come rispondere concretamente alla crescente domanda di sostenibilità da parte dei consumatori?
  • Come adeguare subito i propri impianti e le proprie procedure interne?
  • Che cosa cambia se un imballaggio è destinato al consumatore finale o al canale B2B)
  • Quando l’etichetta alimentare diventa un claim: come “sfruttare” positivamente queste novità?
  • Che cosa si rischia in caso di mancato rispetto delle indicazioni obbligatorie?

Per fare chiarezza, Professional Academy (AIDEM SRL) ha organizzato un corso pratico di formazione online, che si terrà venerdì 18 giugno 2021.

Il corso sarà tenuto dalla dott.ssa Silvia Adani (Perito Fisico Ambientale, referente del settore ambiente di CEPRA srl. Da 25 anni si occupa di servizi di consulenza in piccole, medie e grandi aziende in materie ambientali e, in particolare, di gestione rifiuti, emissioni in atmosfera e acque di scarico, sistemi di gestione (ISO 14001, GMP, HACCP, BRC), materiali a contatto con alimenti. È tecnico in acustica ambientale.)

Perché partecipare?

  • Per apprendere come applicare subito le nuove regole del D.Lgs. 116/20.
  • Per chiarire i molteplici dubbi interpretativi e adeguare i propri sistemi produttivi in vista degli obblighi già in vigore e di quelli che saranno in vigore a partire dal 31/12/21.
  • Per ricevere indicazioni sui contenuti da indicare in etichetta, la visibilità e la gestione dello smaltimento delle scorte.
  • Per effettuare scelte ragionate anche nell’acquisto degli imballaggi, rispondendo così alla crescente attenzione da parte dei consumatori rispetto alla sostenibilità dei materiali.
  • Per capire come gestire le fasi di raccolta, riutilizzo, recupero e riciclaggio degli imballaggi, rispettando le norme in vigore.
  • Per dissipare tutti i Suoi dubbi formulando quesiti direttamente alla nostra esperta.

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