La pandemia di COVID 19 ha mutato radicalmente le nostre abitudini quotidiane, molti settori professionali hanno potuto sperimentare i vantaggi della digitalizzazione, tra questi il settore della formazione che grazie alla DAD ha reso possibile un erogazione ininterrotta dei servizi scolastici.

Certamente gli studenti di oggi hanno un profilo molto diverso rispetto a quelli di pochi anni fa. I metodi di studio sono cambiati totalmente e l’utilizzo di tecnologie per l’apprendimento è una regola a cui tutti devono adattarsi tutte le figure che ruotano attorno gli ambienti scolastici. Non sempre però la DAD viene accolta come un’opportunità di crescita positiva, studenti e famiglie hanno dovuto riadattare i propri ritmi di vita a quelli dettati dal lavoro da remoto e dalla scuola virtuale.

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La didattica a distanza è un’alternativa nata dalla necessità di assicurare i servizi scolastici durante l’emergenza pandemica, come ribadito più volte dall’ex ministro Lucia Azzolina, certamente un’utile integrazione ai programmi didattici tradizionali, che però continua a lasciare perplessi riguardo all’assenza di socialità, soprattutto in età delicate come quelle scolari.

Guardando con obiettività al fenomeno, sarà facile notare come i lati negativi della DAD siano legati per lo più alle restrizioni e alle contingenze dovute all’emergenza sanitaria. In realtà valutando ogni caso nella sua specificità, la DAD può risultare una risorsa davvero irrinunciabile per traghettare la scuola verso una nuova realtà più digitalizzata.

DAD nel 2020: cosa è successo in Italia e nel mondo

A rendere difficoltosa l’adozione dei sistemi di didattica a distanza ci sono problemi logistici e tecnici che nel 2020 hanno escluso l’8% dei bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine dalle lezioni virtuali. Non sempre le famiglie hanno a disposizione una buona connessione internet, o pc e tablet per ogni membro della famiglia, adattarsi al nuovo sistema non è stato certamente semplice.

Se poi guardiamo ai dati disponibili sugli alunni con disabilità, la percentuale sale al 23%. Questi dati sono consultabili nell’ultimo report dell’ indagine ISTAT “Le nuove sfide della didattica a distanza: connessione a internet, disponibilità di pc e competenze digitali”

Nonostante le difficoltà iniziale, l’Italia ha però reagito positivamente al nuovo fenomeno, offrendo prontamente delle alternative per ampliare in tempi brevi la possibilità di accedere ai servizi di didattica a distanza a un numero sempre maggiore di famiglie, soprattutto considerando i tempi stretti dettati dall’emergenza.  

Nonostante gli sforzi, la scuola Italiana è però ancora lontana dal raggiungere gli stati virtuosi che utilizzano già da tempo questo tipo di tecnologie.Da una ricerca condotta da Il Sole 24 ORE, la Cina risulta il primo investitore mondiale in tecnologie didattiche seguita dagli USA; in questa classifica l’Italia non compare neanche nei successivi posti lì dove c’è qualche Stato europeo. E sempre la Cina, secondo una ricerca effettuata dalla società Frost & Sullivan, investirà ben 100 miliardi di dollari in piattaforme e-learning entro il 2023. 

I corsi professionali da remoto e la formazione continua

I corsi di formazione da remoto sono una realtà che ha cominciato a prendere piede nel mondo ben prima dell’emergenza Coronavirus. Tra i vantaggi relativi a questo nuovo metodo didattico vi è la diminuzione dell’abbandono del percorso scolastico che si verifica sovente soprattutto quando vengono compiute scelte poco pertinenti con la reale richiesta di un determinato tipo di impiego.

Non è semplice mantenere un ritmo di studio impegnativo con percorsi in sede spesso molto lunghi, impegnativi e con scelte didattiche non sempre in linea con i propri obiettivi personali. Sempre più studenti scelgono dei percorsi alternativi che possano assicurare una posizione professionale meno aleatoria, legata alla capacità di compiere scelte più concrete e professionalizzanti, anche attraverso la formazione a distanza che, anzi, favorisce la versatilità dell’organizzazione dei tempi e pertanto rileva un minore tasso di abbandono e disinteresse. 

Un’altro campo di applicazione della DAD di grande successo è la formazione continua che rende i professionisti sempre più aggiornati e permette loro di acquisire importanti competenze utili per avere dei passi in avanti nella propria carriera lavorative.

Non solo, anche le aziende apprezzano i benefici di una formazione professionale a distanza, notando un netto miglioramento delle performance produttive con l’abbattimento dei costi legati alla logistica e con una declinazione green a bassa emissione di CO2. CEF Publishing S.p.a. è da più di un decennio il leader nazionale nella formazione a distanza grazie a percorsi didattici da remoto rivolti a tutte le età e a chiunque abbia voglia di rimettersi in gioco. La proposta formativa è frutto di attente indagini di mercato al fine di individuare le tendenze per una prospettiva lavorativa concreta e in linea con il piano di studi aggiornato.

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