Quando pensiamo all’intelligenza artificiale applicata al campo dell’automotive, la prima immagine che viene alla mente è quella delle auto a guida autonoma. In realtà le applicazioni dell’AI possono raggiungere risultati meno futuristici, ma che consentono in larga misura a consentire una guida più sicura e stabile.

Immagina di avere del tempo da dedicare alle tue pasioni o ai tuoi impegni, mentre la tua auto guida comodamente al posto tuo. Un sogno che diventa realtà o un futuro da bivido? L’opinione pubblica è spaccata a metà c’è chi considera le auto autonome la vera innovazione nel settore automobilistico e chi ne evidenzia le problematiche anche di tipo etico nell’assunzione dei rischi relativi alla guida. In ogni caso il dibattito potrà ancora attendere, visto che le auto autonome sembrano non essere disponibili in un futuro prossimo. 

La tecnologia sta facendo passi da gigante e presto dovremo dotarci di leggi adeguate per regolamentare le problematiche derivanti da una guida automatica e computerizzata. Non è facile lasciare che sia un computer a svolgere parte delle nostre azioni quotidiane, ma la realtà artificiale è già una realtà ben consolidata e sta portando con sè numerosi vantaggi. 

Più sicuro ed economico

L’Olanda ha stimato che gli incidenti stradali costano allo stato circa 15 miliardi di euro all’anno, mentre ingorghi stradali e traffico in città sono stimatti all’incirca sui 3 miliardi di euro all’anno. Cifre da considerare al netto delle spese mediche e di gestione delle emissioni di CO2. L’IA potrebbe essere la chiave per rendere deficnitivamente la guida più sicura, efficiente e sostenibile e potrebbe essere applicata tanto agli usi di auto personali, quanto ai processi di trasporto merci e logistica. Un esempio: l’intelligenza artificiale è in grado di effettuare un servizio di diagnostica predittiva sui mezzi, programmando azioni di manutenzione che prevengono il rischio di incidenti dovuti a dei guasti tecnici, con un notevole risparmio di tempo e denaro.
Nel settore elettrico, l’IA risulta essere particolarmente utile per monitorare la carica della batteria nell auto elettriche, segnalando in anticipo al guidatore l’esigenza di un rifornimento. 

Avanzamento

Abbiamo provato a chiedere a un campione di cittadini olandesi quali sarebbero secondo loro i principali vantaggi dell’IA nel settore dei trasporti. Molti intervistati hanno nominato il trasporto pubblico come possibile campi di applicazione “Il trasporto pubblico utilizza percorsi fissi, quindi i computer sarebbero in grado di percorrere il tragitto”, altri intervistati hanno invece messo in luce il vantaggio della guida autonoma per persone con disabilità fisiche, che potrebbero guadagnare in autonomia. In generale la risposta media degli olandesi è stata positiva e l’opinione pubblica crede che l’IA possa migliorare la sicurezza in strada.

Le auto a guida autonoma sono già realtà, si trarra di modelli prototipo che possono circolare solo in degli spazi ristretti, come l’HagaShuttle, un bus navetta che trasporta persone ad una velocità media di 15 chilometri orari. Non è presente alcun conducente come sugli autobus, ma per il momento c’è qualcuno a bordo che può intervenire in caso di necessità.

Assistente alla guida

Molti modelli d’auto hanno già integrato al loro interno un assistente di guida autonoma che sfrutta proprio l’intelligenza artificiale. Si tratta di un supporto alla guida umana, che potrebbe evitare spiacevoli incidenti causati da sonno e stanchezza del guidatore. L’assistente più noto è il cruise control, utilizzato anche come regolatore di velocità del motore. Le versioni più recenti di questo sistema di controllo automatico della velocità non solo mantengono una certa velocità, ma conservano automaticamente una distanza sufficiente da chiunque si trovi davanti. A volte lo fanno già utilizzando le informazioni di una o più auto davanti per rendere il flusso del traffico più fluido e confortevole.

Questa tecnica può essere utile anche nella gestione del traffico. Spesso trovarsi in un ingorgo d’auto causa forte stress e nervosismo al guidatore, distogliendo l’attenzione dai pericoli della guida. L’assistente automatico può intervenire in questi casi evitando tamponamenti e incidenti.

Migliore flusso di traffico

Il più grosso limite per l’utilizzo delle auto a intelligenza artificiale è che per poterne vedere gli effettivi benefici dovremmo fare in modo che tutte le macchine in circolazione funzionino con questa tecnologia. Maarten Steinbuch, professore presso l‘Università di tecnologia olandese di Eindhoven e ricercatore nel campo dei sistemi e della tecnologia di controllo per veicoli e robot, stima che ci vorranno circa cinque anni prima di implementare definitivamente l’IA nel campo dell’automotive. “Questo tipo di tecnologia consente ad auto e camion di guidare molto più vicini, il che migliora il flusso del traffico e fa risparmiare tempo sulla strada”, afferma.

In questo momento esistono ancora molte leggi che limitano il campo di azione delle tecnologie ad intelligenza artificiale, ma è già stato dimostrato come il loro utilizzo porterebbe notevoli benefici nella gestione del traffico, consentendo inoltre di diminuire le emissioni di CO2 nell’aria.

L’Ente Olandese per i veicoli (RDW) è già impegnato a presentare dei disegni di legge che facilitino l’utilizzo dell’IA. Il prossimo anno DAF lancerà sul mercato il primo TWIN Drive. Si tratta di due camion collegati elettronicamente tra loro. Ciò consente loro di procedere” in gruppo “, cioè di seguirsi automaticamente e quindi avvicinarsi l’uno all’altro.

In pratica

Tesla e Porsche sono le due aziende pionieristiche del settore IA applicato all’automotive e hanno già messo a punto macchine in grado condurre autonomamente. Anche Steinbuch guida un’auto di questo tipo: “È bello vedere che la mia macchina può fare di più con ogni aggiornamento del software. Ad esempio ora l’auto può fermarsi quando vede che un semaforo è diventato rosso.” Ma nei Paesi Bassi esistono regole rigide per quanto riguarda la guida autonoma (parziale). Il conducente può utilizzare queste funzioni, ma deve tenerle d’occhio e tenere le mani sul volante. Per monitorarlo, il guidatore deve muovere il volante ogni trenta secondi per far sapere all’auto che sta ancora prestando attenzione.

Fare errori

Il dilemma morale alla base delle limitazioni legali imposte alla guide IA sono dovute principalmente al margine di errore di queste auto. Sebbene un computer sia preciso e spesso più affidabile della mente umana, il rischio di guasti tecnici è ancora reale e aprirebbe scenari complicati. L’opinione pubblica olandese è molto divisa sul tema e gran parte degli intervistati non si sentono ancora completamente sicuri a bordo di un’auto di questo genere.

Secondo Steinbuch si tratta di un argomento molto interessante: “In genere reagiamo più a livello emotivo quando la tecnologia commette un errore rispetto a quando una persona commette un errore”, osserva. “Un laptop può bloccarsi, ma per molte persone è inaccettabile se un’auto a guida autonoma commette un errore e provoca un incidente. E questo mentre le persone commettono costantemente errori nel traffico. ” Questo è il motivo per cui i ricercatori stanno lavorando duramente per rendere il software e gli algoritmi nelle automobili il più sicuri  possibile. Se una certa parte della tecnologia non funziona più, è necessario attivare immediatamente un backup.

Dati per imparare

Per redere sempre più sicure le auto a guida automatica abbiamo bisogno di un gran numero di dati, che vengono immagazzinati e rielaborati dal computer per migliorare le sue performance. Steinbuch ritiene che le auto a guida autonoma debbano imparare dal comportamento umano. “L’auto a guida autonoma deve capire molto chiaramente cosa succede intorno ad essa e cosa stanno per fare gli altri utenti della strada”, aggiunge. “Utilizzando un software specifico è possibile dedurre dalle immagini della telecamera come si comporterà una persona che vuole attraversare la strada. La traduzione di quel comportamento può quindi essere utilizzata dall’auto nel suo processo decisionale “. In quanto tale l’algoritmo utilizza il comportamento delle persone come base per guidare e apprendere ulteriormente.

Quanto tempo ci vorrà prima che l’auto completamente a guida autonoma sia sulle strade pubbliche è qualcosa che Steinbuch non osa stimare. Ma che ci sarà in futuro un’auto a guida autonoma del genere, specialmente in autostrada, è fuori dubbio. “La guida autonoma offre alle persone molti comfort e praticità, migliora il flusso del traffico e rende il traffico più sicuro.

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