Un interessante sondaggio condotto da Uecoop/Ixè ha evidenziato come il 54% degli italiani sia in attesa di una visita dentistica da settimane a causa dell’emergenza Covid-19. Infatti secondo le attuali norme igieniche, tutti gli interventi classificati come “non urgenti” sono stati rimandati a data da destinarsi, in attesa di capire come imparare a convivere con questo virus.

Certo con l’avvento della nuova normalità sono stati fatti numerosi passi avanti, anche se l’emergenza non è ancora terminata e dobbiamo fare i conti con una realtà che è cambiata radicalmente in ogni suo aspetto. Ancora oggi recarsi in uno studio odontoiatrico comporta la messa in atto di una serie di comportamenti finalizzati a mantenere un livello di sicurezza necessario per pazienti, dottori e segretarie dello studio odontoiatrico.

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Fase 1: cosa è successo?

La quarantena a cui è stato sottoposto l’intero paese ha bloccato tutte le attività lavorative, le serrande di molte attività commerciali sono state abbassate per tentare di limitare la propagazione del virus. La stessa sorte non è toccata agli studi dentistici che sono rimasti aperti durante tutta la Fase 1, anche se solo per le urgenze. 

Purtroppo le probabilità di un contagio durante una seduta dentistica era e rimane alta a causa della natura della prestazione. A preoccupare gli specialisti infatti non è stato soltanto il contatto ravvicinato con il paziente ma soprattutto la possibilità di contrarre il Covid 19 attraverso le secrezioni e le particelle di saliva rilasciate durante le sedute per l’utilizzo di strumenti come il trapano o il nebulizzatore. Queste sono le ragioni che hanno spinto i medici ad accettare soltanto le urgenze e a rimandare alla Fase 2 gli interventi procrastinabili.

Fase 2 e Fase 3: si torna dal dentista

Le prime fasi della nuova normalità hanno reso evidente la necessità di trovare nuove soluzioni per riprogrammare la nostra vita quotidiana, per imparare a convivere con un virus che ancora non è stato debellato. Durante le fasi 2 e 3 è stato possibile tornare dal proprio dentista, seguendo le dovute precauzioni e rispettando i protocolli di sicurezza in vigore. Dalla segretaria di studio odontoiatrico all’assistente fino al medico, ogni membro dello staff deve avere un certificato medico che ne attesti la negatività al virus. In caso di positività infatti lo specialista non può esercitare la professione.

La telemedicina

Non ci sono dubbi sul fatto che la visita di persona rimanga imprescindibile per la diagnosi e la cura di patologie del cavo orale, ma nei mesi di lockdown abbiamo potuto appurare l’utilità di strumenti alternativi, come la telemedicina. Molti dentisti infatti si sono avvalsi di consulti in remoto o di foto inviate con gli smartphone sia per monitorare i pazienti sia per risolvere i casi meno urgenti.

Triage a distanza

Per poter tornare dal dentista in piena sicurezza, una figura professionale è risultata imprescindibile: la segretaria di studio odontoiatrico. Competenza e professionalità, sono i due punti essenziali le permetteranno infatti di filtrare e smistare in modo efficiente e sicuro le richieste dei pazienti. Il triage telefonico a distanza è obbligatorio in quanto non ci si può più recare direttamente presso lo studio neanche per un’emergenza. La segretaria che abbia ricevuto una preparazione accurata è in grado di smistare i pazienti attraverso un accurato questionario che riporti motivo della visita ed eventualmente concordare il giorno e l’ora dell’appuntamento. Resta comunque la regola secondo cui i pazienti positivi non saranno ricevuti subito ma solo dopo un lasso di tempo non inferiore ai 15 giorni e dopo che si sia accertata la loro negativizzazione al virus.

Le regole nella sala d’aspetto

Il ruolo di un’organizzazione ottimale dell’agenda medica serve inoltre per minimizzare i tempi d’attesa sia a rispettare il distanziamento sociale durante l’attesa. Le sale d’attesa sono state attrezzate per ricevere i pazienti in completa sicurezza: le poltrone dovranno essere collocate a un metro di distanza le une dalle altre e in sala non dovranno esserci riviste, gadget o giocattoli. All’entrata lo staff è tenuto a misurare la temperatura e a dotare i pazienti di copri scarpe chirurgici, mascherine e guanti. Se ci sono più persone, queste dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina.

Il personale

Tutto lo staff dello studio odontoiatrico dovrà munirsi dei dispositivi di protezione specifici, le mascherine FFP2 o FFP3. Queste dovranno essere senza valvola, in caso contrario il dentista e l’assistente dovranno indossare anche la mascherina chirurgica per proteggere il paziente. Lo staff inoltre dovrà indossare occhiali o schermi per proteggere gli occhi, camice e guanti monouso in nitrile per scongiurare il rischio di un possibile contagio.

Inoltre, recenti studi scientifici hanno evidenziato la capacitá del perossido di idrogeno di abbattere la carica virale, per questo motivo il medico potrà richiedere uno sciacquo preventivo con un collutorio a base di questa sostanza come ulteriore precauzione.

La prestazione

Potrebbe sembrare strano, ma anche la prestazione stessa cambierá volto.  L’utilizzo degli strumenti rotanti e del nebulizzatore dovrà essere ridotto così come le tempistiche generali degli interventi. Laddove la limitazione dell’uso di questi strumenti non sia possibile, il dentista può avvalersi della diga di lattice, un foglio che viene applicato sulle gengive del paziente e che serve sia a isolare i denti da curare sia a proteggere il medico durante la prestazione.

La disinfezione

La sanificazione degli ambienti rimane la prioritá per poter ridurre al minimo il rischio di contagi: dopo ogni appuntamento, il dentista deve areare la sala per almeno un quarto d’ora. Gli strumenti vanno inseriti nell’autoclave e disinfettati con apposite soluzioni a base di cloro o etanolo. Tra un paziente e l’altro deve essere disinfettata anche la sala d’attesa, compresi tavoli e poltrone, se presenti.

5 linee guida da rispettare

Riportiamo le 5 linee guida principali individuate dal Ministero della Salute e riportate dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIDP) per contenere i rischi di contagio:

  • Indossare i copri scarpe chirurgici forniti dagli assistenti
  • Lasciare tablet e smartphone fuori dalla zona clinica
  • Lasciare giacche borse in sala d’aspetto
  • Rispettare il metro di distanza in sala d’attesa
  • Evitare strette di mano con il medico e lavarsi le mani per almeno venti secondi

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