Vi immaginate una lezione di informatica senza computer in aula? La storia de Owura Kwadwo Hottish, professore ghanese della località di Kumasi, dimostra che è possibile impartirla. Owura aveva come obiettivo quello di spiegare il funzionamento di Microfosft Word ai suoi alunni ma si trovava di fronte ad una difficoltà che pareva insuperabile: non solo non aveva a disposizione il programma adeguato ma la sua scuola non aveva alcun tipo di pc.

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Fu proprio in questo momento quando il docente decise di mettere alla prova il suo ingegno. In mancanza di un monitor avrebbe disegnato l’interfaccia di Word con il gesso sulla lavagna. In questo modo avrebbe tramesso l’idea generale agli alunni, rappresentando la prima immagine che appare una volta aperto il programma.

Per fortuna, la perseveranza e la conoscenza del professore africano hanno dato i loro fruti. Questo grazie anche ai suoi studi in arti visive che gli hanno facilitato la sfida di disegnare il programma. In realtà gli alunni sono rimasti positivamente colpiti dalla lezione, tant’è che Owura ha deciso di condividere la sua esperienza su Facebook. Nel giro di poche ore il post è diventato virale. Il risultato è stato che non solo gli alunni hanno imparato ad utilizzare Word tramite una lavagna ma che il curioso quanto intelligente metodo di insegnamento ha avuto successo anche nella rete. Proprio per questo alcuni enti si sono offerti volontari per donare dei computer alla piccola scuola di Owura.

Tre lezioni che apprendiamo dal professore ghanese…

  • Originalità, il segreto di una pubblicazione virale.
    Non sempre è necessario un community manager o investire in Facebook per ottenere successo. A volte basta che sia la nostra storia a richiamare l’attenzione; un semplice guizzo può diventare improvvisamente virale e di successo. Con un dettaglio semplice come una foto possiamo dimostrare che quello che abbiamo raccontato non è un montatura.
  • L’accesso alla tecnologia è un diritto universale
    Anche se la storia della classe di Kumasi ha avuto un lieto fine questo tipo di iniziative dovrebbero non essere necessarie. Non si tratta di lottare per un caso in concreto ma di difendere l’accesso all’educazione come diritto universle. Considerando la tecnologia e l’informatica come elemento fondamentale e indispendabile al giorno d’oggi per la formazione ed il progresso.
  • La capacità dei professori di lottare con i propri alunni.
    L’ingegno di Owura dimostra che i professori di vocazione sono capaci di adattarsi a qualsiasi tipo di circostanza per il bene dei propri alunni. Per quanto siano grandi le difficoltà non bisogna mai smettere di reinventarsi e progettare nuovi metodi di insegnamento, anche in relazione ai mezzi a disposizione. Questa storia può servire da modello non solo nel caso di mancanza di risorse ma anche per carenza di motivazione.

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