I font, o le font, non sono altro che i caratteri tipografici che vengono utilizzati per la stampa o per i progetti grafici in digitale. Si tratta di un elemento che gioca un ruolo chiave all’interno della composizione grafica a cui si sta lavorando e spesso la buona riuscita di un progetto risiede proprio nella scelta del giusto font.

Ma ci sono alcuni caratteri che sono entrati di diritto nella storia del graphic design, grazie soprattutto a importanti brand che hanno associato la propria marca a un determinato font, utilizzato in ambito pubblicitario. Oggi vedremo insieme alcuni degli stili grafici più amati dai designer di tutti i tempi.

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Pillole di storia della tipografia

Prima di cominciare con l’analisi dei font è bene fare alcune premesse storiche per capire meglio la nascita di questa particolare arte della scrittura. Le vostre reminiscenze scolastiche probabilmente vi riporteranno a Johann Gutenberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili che portò alla nascita della moderna editoria. In effetti si trattó di un macchinario che rivoluzionó completamente il modo in cui riproducevano i testi e rimase in utilizzo fino alla prima metá del 1800.

Nel 1814 la stampa di Gutenberg fu soppiantata dalla più moderna macchina pianocilindrica a vapore, che consentí di velocizzare ulteriormente la produzione di libri stampati aprendo la strada ai moderni automatismi di stampa.

Ma quando parliamo di font ci riferiamo soprattutto ai caratteri digitali e ai famosi menu a tendina disponibili in qualsiasi programma di scrittura su pc. La digitalizzazione della tipografia è un evento che accompagna la nascita dei primi computer e fu realizzata nel 1995 grazie alla collaborazione di tre colossi del web: Adobe, Apple e Aldus. Le tre invenzioni di base che permisero la cosidetta “desktop revolution” furono:

  • Il codice PostScript di Adobe;
  • Il primo programma di impaginazione digitale Aldus PageMaker;
  • La prima stampante laser economica a 300 dpi della Apple, il tutto collegato ad un Apple Macintosh

Bodoni: un classico senza tempo

Il primo font della nostra classifica appartiene ai caratteri “Serif”, o “graziati”, ovvero quel tipo di scrittura caratterizzata da elementi allungati all’estremità del carattere. Piccola curiosità: forse non lo sai, ma i caratteri serif derivano dal carattere lapidario romano, una forma di scrittura di epoca latina in cui le grazie erano funzionali a una più facile incisione del carattere sulla pietra.

Ma torniamo al nostro Bodoni, il cui nome viene dal direttore della Tipografia Reale di Parma che per primo lo propose. Un font che trasmette grande eleganza, ma anche una giusta dose di nitidezza, che lo rende particolarmente adatto per lettura di lunghi testi.

Il suo creatore lo definì come un misto di regolarità, bellezza, nitidezza, buon gusto. Non è un caso che sia stato scelto da una grande maison di moda come Valentino per il suo logo.

Helvetica e il sogno americano

Pulito, diretto e dal forte impatto, Helvetica è un font che mette sempre d’accordo tutti i graphic designer, impossibile non amarlo!

Come suggerisce il suo nome, fu creato in Svizzera per mano di Max Miedinger, ma il suo vero exploit arriva nel 1989 quando viene scelto come font ufficiale per la segnaletica di New York

Un font moderno e Innovativo per il suo modo di concepire il design, come la comunicazione obiettiva di un’idea. È considerato il font pubblicitario per eccellenza e tra i suoi utilizzatori vanta marchi d’eccellenza come Coca Cola, Harley Davidson e Skype. E tu cosa ne pensi? sei un sostenitore di Helvetica o credi che sia ormai un font superato e visto ovunque? Faccelo sapere nei commenti!

Futura: il font dello spazio

Nel 1969 gli astronauti dell’Apollo 11 inviarono una placca sulla luna con un messaggio per eventuali forme di vita aliene. Sai quale font venne utilizzato per l’incisione? Proprio il Furura! 

Come suggerisce anche il nome è un font “futurista” basato sulla pulizia di tre elementi geometrici: il cerchio, quadrato e il triangolo. Il suo creatore Paul Renner si lasció ispirare dalla Bauhaus e dall’estetica sovietica, creando una tipografia rigorosa, semplice ed essenziale.

Futura fu anche il carattere ufficiale della propaganda Nazista, della RAI e di molte locandine cinematografiche di film come “V per Vendetta”, “American Beauty” e naturalmente anche “2001: Odissea nello spazio”.

Corsi di Graphic Design per amanti dei font

Se anche tu rimani incantato davanti all’eleganza di un Didot e inorridisci ogni volta che vedi un comunicato in Comic Sans, beh probabilmente hai la stoffa per diventare un Graphic Designer! Slash School è un centro di formazione specializzato nella didattica online che offre percorsi professionalizzanti per tutti coloro che vogliono cominciare la propria carriera nel mondo dei creative jobs.

Il corso di Graphic Design di Slash School  ti consentirà di padroneggiare il linguaggio della Visual Communication e della grafica editoriale, nonché le strategie per trasmettere con efficacia messaggi e valori. Insomma se vuoi intraprendere questo percorso entusiasmante sarai un regista della creatività, espressa attraverso il segno.

Inoltre, al termine della formazione riceverai la certificazione Adobe Certified Associate, che consente di attestare competenze di comunicazione digitale, oltre che le capacità di creare, gestire, integrare e comunicare informazioni. Il tutto utilizzando gli strumenti Adobe come Photoshop e Premiere.

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